ZoroxRobin - parte 2

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Arrivati a casa, Law fece sedere Robin sul divano e le mise la coperta sulle spalle. Per tutto il tragitto lei non aveva fatto altro che continuare a piangere.

-Comunque Hancock non era veramente lucida stasera.- disse ad un certo punto Law rompendo il silenzio. -E non credo che stesse capendo quello che stava succedendo...-

La ragazza si strinse nella coperta, e il fratello capì che non era il momento di parlarne.

Il giorno dopo Law si svegliò disteso sul divano del salotto, e di fianco a lui c'era sua sorella avvolta nella coperta che dormiva. Stando appoggiata a lui lo riscaldava, ma gli sembrava troppo calda. Le toccò la fronte per sentire la sua temperatura, ma in quello si svegliò.

-Robin secondo me non stai bene. Hai preso freddo e...-

Lei si alzò in piedi. -No, sto benissimo.- poi si avviò verso la cucina per preparare la colazione. Ma ebbe grandi difficoltà nel farlo. Prima stava aprendo il frigo in cerca della polvere del caffè, poi la cercò nel forno. Dopo quella che sembrò un'eternità, riuscì a preparare il caffè (facendo uno starnuto ogni tre secondi).

-Robin! Devi mettere lo zucchero non il sale!- disse Law sputando il caffè.

-Scusa.- disse lei alzandosi. Prese lo zucchero e lo mise nella tazza di Law. -Mettendo altrettanto zucchero si dovrebbe compensare il sapore del sale e...- il fratello la bloccò e la prese per le spalle.

-Ferma, Robin. È evidente che non stai bene.- le mise una mano sulla fronte. -Cavoli, sei bollente.- Robin aveva le guance arrossate e gli occhi gonfi e rossi (probabilmente per il pianto). La accompagnò di sopra in camera sua.

~

Zoro non sapeva come rimediare

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Zoro non sapeva come rimediare. Robin non lo faceva parlare e non la biasimava.

Zoro aveva provato a telefonare a Robin, ma lei interrompeva sempre la chiamata

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Zoro aveva provato a telefonare a Robin, ma lei interrompeva sempre la chiamata.
Ora si trovava davanti casa sua e dopo aver suonato molte volte finalmente gli venne aperta la porta, e sulla soglia c'era Nami. Zoro fu sorpreso.

-Nami che ci fai qui?-

-Piuttosto tu che ci fai qui.- lo rimbeccò la rossa.

-Sono venuto a parlare con Robin e scusarmi.- rispose il ragazzo.

Nami lo guardò storto. -Non è il momento. E poi lei non ti vuole.-

-Lo so, ed è per questo che sono qui.-

-Ti ho detto che non è il momento!-

-Perché? Posso capire che abbia pianto e ci sia rimasta male, ma io voglio risolvere la questione.-

Nami fece un respiro. -Ieri sera Robin è uscita di corsa dalla casa di Rebecca ed è tornata a casa a piedi sotto quel diluvio. Ora è a letto con la febbre alta.-

Zoro era sorpreso e si sentiva in colpa. Per colpa sua Robin era malata ed era anche arrabbiata con lui.

-Se c'è qualcosa che posso fare, io...- riuscì a dire.

-Sì. Lasciarla in pace per un po' finché non si riprende. E non essere insistente.- rispose Nami dura.

Zoro afferrò il messaggio e se ne andò con la coda tra le gambe e la testa bassa.

Nami richiuse la porta.

-Chi era?- domandò Vivi affacciandosi dal pianerottoli delle scale.

-Niente, era Zoro, ma gli ho detto che non era il momento...- la rossa salì al primo piano e cambiò la benda bagnata sulla fronte di Robin.

~

Nei giorni seguenti Robin si era ripresa e la febbre era quasi sparita. Nami, Vivi e Rebecca si turnavano per fare compagnia a Robin e aiutarla. Finito il periodo di malattia, la ragazza aveva ripreso a studiare per l'università, ma da quando era stata male non era più uscita di casa.

Una mattina sentì suonare il campanello. Si alzò dal divano, dove stava studiando, e si avvicinò alla porta. Sperò che non fosse Zoro, non sapeva ancora come affrontare l'argomento. Infatti quando aprì la porta si trovò davanti Hancock. La fece accomodare in una poltrona in salotto. La ragazza sembrava molto a disagio, nonostante fosse la casa del suo fidanzato.

-Ehm, Robin...- cominciò a dire. -Volevo dirti che è tutta colpa mia perché quello che è successo alla festa di Rebecca...-

Robin si fece attenta.

-Non devi arrabbiarti con Zoro.- proseguì lei. -È stata colpa mia. Penso che tuo fratello te l'abbia già detto, ma volevo riferirtelo io. Probabilmente avevo bevuto leggermente troppo quella sera, e non capivo benissimo quello che succedeva. Ho sentito una voce simile a quella di Law alle mie spalle e senza pensarci mi sono girata e ho baciato quella persona. Che per sfortuna della sorte era Zoro.- fece una pausa. -Però devi credermi, è colpa mia! Mi sono sentita malissimo e mi sento ancora così! Non avrei mai voluto che succedesse! Poi quando ho saputo che stavi male mi sono sentita una persona orribile! Sono stava qui con Nami e le altre, volevo fare qualunque cosa pur di aiutarti, mi sentivo malissimo e...-

Robin aveva capito tutto. Si alzò di scatto e abbracciò Hancock con affetto, poi scattò fuori di casa ringraziando l'amica. Corse a perdifiato con tutta la forza che aveva. "Sono stata una stupida." pensò mentre correva. "Come ho potuto anche solo dubitare di lui? Non c'è nessuno che mi ama più di lui!"
Arrivò senza fiato a casa di Zoro e dopo aver suonato il campanello le aprì Mihawk. -Zoro non è in casa.-

-E dov'è?- Robin imprecò alla risposta "Non lo so" del padre.

La ragazza riprese la corsa a perdifiato. Le facevano male le gambe, le bruciavano i polmoni ma non doveva assolutamente fermarsi. Fortunatamente lo trovò in un giardino pubblico che faceva flessioni. Robin accelerò più che poté.

-Zoro!- gridò. Lui sentì il suo grido e si alzò. -Robin, che...- la ragazza gli impedì di parlare e lo baciò sulle labbra. -Scusami, sono stata un'idiota!- disse tra le lacrime. -Ti ho trattato malissimo quando non era colpa tua, mi sono arrabbiata con te senza motivo, mi dispiace! Mi sento malissimo, sono stata una persona orribile e...-

-Robin.- Zoro la fermò. -È tutta colpa mia quello che è successo alla festa. È colpa mia che ti ho scambiata con Hancock, e mi dispiace. Mi sono sentito tremendamente in colpa quando ti sei ammalata, sono stato malissimo. Ma è colpa mia. Non prenderti responsabilità che non sono tue.-

-No, ho sbagliato io a non farti parlare! Ero così presa dal mio orgoglio ferito che pensavo solo a me stessa!-

-Basta piangere...- disse lui. Non sapeva più come gestire la situazione. -Adesso riprendiamo come sempre e ci lasciamo alle spalle quello che è successo. Sei d'accordo?-

Lei si asciugò le lacrime e sorrise. -D'accordo.- disse prima di baciarlo di nuovo.

One Shot [ZoRobin]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora