Capitolo 4.

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-Ecco, noi...-
-Luna! Ma dov'eri finita! La professoressa è arrabbiatissima! Corri in classe o ti beccherai una nota!- vedo Nina venirmi incontro correndo, e più felice che mai mi avvicino a lei e vado in classe, raccontandole tutto l'accaduto strada facendo.
-Beh, ora sei fortunata ad essere ancora viva-dice sarcasticamente -Ambàr non ignorerà quello che è successo oggi.- sospiro ed annuisco.
-Già, lo so...-dico io, preoccupata.
-Ma?-
-Ma ho paura più per Simón, potrebbe esserci rimasto male...cosa dovrei fare?-
-Beh, prova a fare finta di niente. Vedrai che capirà che per te ha poca importanza e non ti dirà nulla. Ovviamente, questo se per te ha davvero, poca importanza.- dice la mia migliore amica, per poi fermarsi davanti alla porta dell'aula ed entrare.
-Ah, alla buon'ora, Valente!- dice seccata la professoressa.
-Mi scusi, è solo che...-
-Luna si è persa!- esclama Nina.
-Ah, capisco, ma che non succeda mai più.- continua lei con tono severo, ed io annuisco. Dopo altre quattro e noiose ore di lezione esco finalmente dalla scuola, parlando con Nina e le altre e cercando Simón con lo sguardo. Non appena lo vedo mi avvicino a lui, cercando di seguire il consiglio di Nina.
-Ciao Simón.-
Lui non sembra darmi molta importanza, infatti si limita a guardarmi con la coda dell'occhio e a farmi un cenno.
-Come va?- gli domando, ma lui continua a camminare indifferente.
-Alla grande.- lo seguo e rimango al suo fianco, ma lui cerca di ignorarmi.
-Che canzone canteremo all'open?- domando, sorridendogli. Fare finta di niente si sta rivelando più complicato del previsto...
-Luna- dice, fermandosi e voltandosi verso di me -non credo che dovremmo cantare insieme, all'open.- dice, ed in quel momento riesco a notare che ha gli occhi lucidi.
-Quando ti ho vista con Matteo ci sono rimasto davvero molto male...credo che stare un po' separati possa fare bene a entrambi.- dice, perpoi continuare per la sua strada. Io rimango lì, immobile e con gli occhi sgranati.
La fine di tre anni di amicizia è questa? Davvero? Non so davvero come reagire. Da quando mi sono trasferita qui ho notato immediatamente che qualcosa nella nostra amicizia era cambiato, ma non pensavo che avrebbe portato a questo...
Arrivo a casa, pranzo (un po' meno felice del solito, e i miei genitori non possono fare a meno di notarlo) e salgo in camera, per poi prendere il cellulare e guardare alcune foto di me e Simón insieme.
Provo a inviargli un messaggio, ma noto tristemente che mi ha bloccata.
Cavolo, questa non ci voleva!
Dopo aver svolto i compiti e parlato un po' al cellulare con la mia migliore amica, mi rifugio nei miei pattini, al Jam&Roller.
Oramai so già quali sono i passi base del Freestyle, che riesco ad eseguire quasi perfettamente.
In pista, per mia grande 'fortuna', mi ritrovo davanti Matteo, che cerco di evitare per non avere problemi con Ambàr.
Provo alcuni passi per poi cadere violentemente a terra per un'atterraggio malriuscito.
Mi rialzo in fretta notanzo il Chico Gallo che mi guarda divertito, ma io mi giro dalla parte opposta continuando l'allenamento.
Mi dispiace comportarmi così, però è meglio così, non posso permettermi di stare antipatica ad Ambàr, specialmente per il fatto che potrebbe rispedire me e i miei genitori in Messico.
Mi volto di nuovo a guardarlo e lo vedo provare dei passi...chissà se parteciperà alla gara! Uffa, mi dispiace non poterglielo chiedere!
Verso le otto di sera finisco e mi avvio verso l'uscita, per poi tornare a casa e buttarmi a peso morto sul letto.
Non so come sentirmi, dopo quella discussione con il mio migliore amico.
Se ripenso a tutti i momenti che abbiamo passato insieme mi viene da piangere.
Sinceramente non riesco ad immaginare la mia vita senza di lui, ma se è quello che vuole io non posso farci nulla...
Matteo, invece, oggi mi ha mostrato un suo lato che non conoscevo. È stato dolce, e per essere il Chico Gallo lo è stato anche troppo...ora meglio dormire, o domani farò tardi.

Vives en mi - LutteoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora