Capitolo 3.

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Arrivo a scuola appena in tempo, giusto il tempo di sedermi e la prof entra in classe.
Simón sarà in classe con Matteo, spero davvero che quei due non litighino...
Non mi è piaciuto affatto il comportamento di Matteo, non capisco, è stato più cattivo del solito, ieri.
Non mi spiego nemmeno tutta questa rivalità fra i due, ma dopotutto non sono affari miei!
Matteo e Simón possono fare quello che vogliono...spero solo che tutto si risolva.
-Valente, puó andare a farmi queste fotocopie? Pagina quindici, sedici, diciotto e ventidue. Me ne servirebbero una trentina...- mi alzo dal banco e afferro il libro, uscendo dall'aula. Fra tutte le persone, proprio me?!
Sono in questa scuola da due giorni, mi perderó di sicuro!
Nemmeno il tempo di formulare un pensiero sul da farsi che intravedo Matteo, che mi viene incontro.
-Ciao Chica Delivery! Che ci fai qui, il tuo amichetto non c'è?- mi domanda sarcastico.
Alzo gli occhi al cielo.
-No, Matteo! È in classe con te, ovviamente non siamo insieme. Comunque devo fare delle fotocopie per la prof di matematica, ma non trovo la bidella.
-Ah, è al piano di sopra, ti posso accompagnare! Tanto devo fare delle fotocopie anche io!- dice, per poi prendermi per il polso e trascinarmi verso l'ascensore.
Lo chiama, ma vedo una prof che non conosco venirci incontro accigliata.
-Hei, voi due! L'ascensore è riservato agli insegnanti!- dice severa.
-Mi scusi, ma io...ecco, io...ho una distorsione alla...ehm...- dice.
-Alla caviglia! Una bruttissima distorsione alla caviglia sinistra!- continuo io, con Matteo che mi guarda stupito, per poi mettere tutto il peso su una caviglia sola, assumendo un'espressione dolorante.
-Oh, scusami caro. Ora devo proprio andare!- dice per poi andarsene nel corridoio opposto. Non appena siamo sicuri che non possa sentirci, scoppiamo entrambi in una sonora risata, per poi guardarci attentamente gli occhi.
Dopo pochi minuti arriva l'ascensore, ed entrambi entriamo imbarazzati.
Matteo preme il pulsante 'due' e le porte si chiudono. Dopo qualche secondo, entrambi notiamo che l'ascensore non si muove più, si è BLOCCATO!
Luna, riformula. Chiusa in ascensore con il Chico Gallo? Ed ora che cavolo faccio?
Urliamo un 'aiuto', nonostante nessuno sembra sentirci.
-Beh, bella sfiga.- dice lui sarcasticamente.
-In effetti...- dico io guardando il pavimento.
Non so il perché, ma stare da sola con lui mi fa sentire in imbarazzo...è una sensazione strana...
Lui invece sembra molto tranquillo, infatti non fa altro che mandarmi delle occhiate che mi fanno arrossire.
-Oh cavolo, aprite questo maledettissimo coso!- urlo tirando dei colpi alle mura di metallo, anche se invano.
-Siamo finiti...- dico scoraggiata, coprendomi la faccia con le mani.
-Hei tranquilla, vedrai che non staremo qui per molto. Fra poco ci verranno a salvare. Nel mentre puoi stare tranquilla, qui hai il Super Chico Gallo pronto a salvarti, se dovessi inciampare o sbatterti contro qualcuno!- dice ridendo assumendo una posa da supereroe, riuscendo a strapparmi un sorriso.
-Beh, se questo è il migliore dei supereroi sono salva...- dico scoppiando a ridere, seguita a ruota dal ragazzo.
Stiamo entrambi in silenzio per un po', imbarazzati.
Dopo di che mi avvicino e lo abbraccio, e lui ricambia.
-Grazie Chico Gallo.-
-Di nulla Chica Delivery.-
In quel momento le porte dell'ascensore si aprono rivelando davanti a noi le ultime persone che avrei voluto vedere, specialmente in quelle condizioni...Ambàr e Simón ci stanno fissando con un'espressione indecifrabile...
-Luna? Matteo?- dicono entrambi, scrutandoci, mentre noi sciogliamo l'abbraccio.
-Ecco, noi...-

Vives en mi - LutteoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora