capitolo 2

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RUFUS RIVA OMBROSA  

Un fulmine attraversa i nostri occhi . Nessuno dei due vuole essere il più debole. Siamo impegnati in una lotta senza fine, due figure alte e snelle che si muovono  con agilità da una parte all' altra del campo di addestramento. Su di noi incombe lo sguardo severo dell' allenatore, Dan.

Le nostre spade sembrano due squarci di luce e di buio nei bagliori accecanti del tramonto. Aron scaglia un fendente al mio collo ma io sono svelto a parare e carico subito un colpo sotto il suo braccio e lui, come a prevedere la mia mossa, scarta di lato e mi fa sbilanciare, faccio qualche passo in avanti per recuperare l'equilibrio.

Approfittando di quel momento di distrazione, mio fratello carica un fendente alla mia guancia destra. Io mi giro di scatto per colpirlo ma all'ultimo momento vedendo la sua spada ormai troppo vicina alla mia fronte tento di ripararmi il viso: la punta della spada di Aron incide un taglio preciso al centro  della mia fronte, come una firma, un marchio a fuoco. Fa così male che cado in ginocchio urlando di dolore e un fiotto di sangue caldo comincia a scorrermi sul viso. Appena Dan si accorge di ciò che sta accadendo nel campo d'addestramento corre  in mio aiuto. Lo vedo arrivare e mi accascio al suolo. Lui mi solleva la testa da terra. Sento tutti i rumori ovattati sta chiamando mio fratello

Aron, portami delle bende e chiama subito dei servitori che  mi aiutino a portare tuo fratello nella sua stanza!

   

Apro gli occhi, ma subito li richiudo a causa della luce accecante del sole di mezzogiorno. Tento una seconda volta e i miei occhi si abituano a fatica alla luce. Mi sento in piena forma e non ricordo nulla dell'accaduto; solo qualche vago frammento... La spada di mio fratello, la  faccia di Dan allarmata e un dolore immenso. Poi buio.

Mi passo una mano sulla fronte e la scopro fasciata. Mi tolgo la benda, mi alzo dal letto e vado in bagno per rinfrescarmi. Apro l'acqua e la faccio scorrere per qualche secondo, metto le mani a coppa e, dopo averle colmate d'acqua, me la getto sul viso. Appena sollevo lo sguardo quel tanto che basta per vedere il mio  volto nello specchio, subito si trasforma in una smorfia di rabbia. Non è più come prima ora c'é una cicatrice rosso sangue  che parte da metà fronte ed arriva fino al naso. I ricordi mi riaffiorano come un'onda  e mi travolgono. Mi copro la faccia con le mani  per il dolore, torno nella mia stanza e cerco la camicia. La rimetto e vado nel cortile del palazzo di riva Ombrosa per cercare mio fratello.

Aron incocca la prima freccia, chiude l'occhio sinistro, mira il centro del bersaglio in legno e scocca. Centro. Di nuovo prende la mira, incocca e scocca. La seconda freccia spezza a metà la prima e colpisce nuovamente il centro del bersaglio. Incocca una terza freccia, prende  la mira e ... impugno l'arco, miro il bersaglio che è a pochi centimetri dalla testa di mio fratello e  scocco la mia freccia. Aron ne sente il sibilare e si abbassa giusto in tempo per evitarla. La mia freccia spezza a metà la sua e si conficca nel centro bucando il bersaglio di legno massiccio. Aron si volta indietro esterrefatto e mi vede, alto e fiero ancora in posizione di tiro. Abbasso l'arco e scopro la cicatrice.  

      Guarda cosa mi hai fatto Aron! Mi hai sfregiato!

Rufus, sono mortificato spero che tu possa...

No Aron.

Ride, pensando che io  stia giocando ma il mio  viso suggerisce tutto il contrario.

Spero che tu stia scherzando.

Dice mentre mi abbraccia  

Lo scosto  

No Aron, non ho voglia di scherzare ora, la vedi questa?  

Indico con l'indice la cicatrice sulla fronte  

Si Rufus la vedo ma di sicuro non resterà lì tutta la vita e...

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