Capitolo 9

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RUFUS  

Forza ragazzi, in piedi!
Dice Sin con la sua voce bassa e calda.
Mi alzo a fatica e subito indosso il mio anello solare prima che Sin apra le tende oscuranti. Ormai ci ho fatto l'abitudine; queste ultime due settimane sono una tortura:  sveglia, allenamento, pasto a base di sangue di animale, allenamento e di nuovo a dormire, feriti ed esausti. E la mattina dopo, di nuovo, pronti per essere torturati da Sin.
Mi preparo ed esco  da Hiro.
Sin mi aspetta appoggiato a un albero, al suo fianco Moon, mi avvicino.
Portatemi la vostra preda: andate in paese e uccidete una persona.  
Si, maestro.
Rispondiamo all'unisono io e Moon.  
Questi sono i nostri allenamenti da quando sappiamo usare completamente i nostri poteri. Uccidere degli innocenti. In fondo é sempre meglio che i soliti allenamenti con la spada o con l'arco, almeno oggi faremo un pasto degno di questo nome e Sin non ci torturerà con frecce intrise di vervena.
Non ci vuole molto ad arrivare a Rima, il paese più vicino a Hiro e durante il tragitto, nè io nè Moon ci parliamo. Arrivati al villaggio ci dividiamo. Individuo subito la mia preda: una bambina,di forse dieci anni, con un cestino colmo di fiori in mano.  Da quando ho morso Moon non ho più paura, non mi faccio scrupoli a uccidere o ferire la gente, non mi fa più effetto nemmeno Sin. Ci ha morso solo per farci diventare sanguepuro come lui e creare la sua squadra per il torneo.
Uccidi per ottenere ciò che vuoi e il più forte ha sempre ragione.
Ecco cosa ho imparato da quando Sin mi ha morso.  
Seguo la bambina nell'ombra e, appena svolta in un vicolo isolato le piombo davanti  
Ciao bella bambina, posso…  succhiarti tutto il sangue che hai in corpo?  
Mi getto sulla bambina e, anche se lei grida, affondo i denti nel suo collo e mi nutro. Provo un certo piacere nel percepire la sua paura e sofferenza: qualcosa in me sta cambiando.  
      Porto la bambina a Sin.
Bravo Rufus, ma avresti potuto essere più veloce... Moon é tornata prima di te. Hai per caso esitato?
No maestro.  
Bene, sei cambiato ultimamente, finalmente il tuo lato oscuro inizia a sovrastare l'altro.  
Durante il torneo, non abbiate pietà per nessuno ed Ambra sarà nostra, fatevi coinvolgere dai sentimenti, e soccomberete come i deboli. Noi siamo vincitori, non vinti.
Si maestro.
E ora forza, iniziamo l'ultima parte dell'allenamento. Mangiate questa radice; provoca allucinazioni. Combatterete contro qualcuno a voi caro, o voi stessi, o contro la vostra più grande paura; e voi dovrete combattere e ucciderla, o sarete uccisi a vostra volta. Ovviamente, l'effetto della radice é temporaneo, e quando vi sveglierete dal sogno mi troverete qui. Vi avviso, una volta ingerita, tutto prenderà una sfumatura molto realistica.  
Ora, mangiate la radice!  
Senza obbiettare ingeriamo la radice che ha il sapore del sangue, e subito mi sento cadere nel vuoto. Perdo i sensi e mi lascio trascinare nel sogno come da una corrente d'aria.
***
Mi risveglio nella mia camera a Riva Ombrosa, è mattino inoltrato e la luce entra nella camera da letto irrorandola caldamente. Giro la testa a destra e vedo mio fratello nel mio stesso letto. Lo scopro nudo, abbracciato a me ancora dormiente. Mi giro e appena mi rigiro a guardarlo il lenzuolo è sporco di sangue ed ha due buchi sul collo, l’ho  morso. Mi copro la bocca e scopro di avere i canini sporchi del suo sangue. L’ho morso. Mi alzo dal letto, mi vesto in fretta e cerco di uscire dalla stanza ma la porta si chiude sbattendo e non vuole più aprirsi. Aron si alza dal letto blaterando parole a vanvera, viene verso di me, apre gli occhi e mi mette le mani al collo, mi solleva da terra e stringe la presa. Lo prego di smettere ma non è in sé, non capisce. Gli faccio mollare la presa ma subito tenta di ferirmi con un pugnale preso da non so dove. Cerco di fargli meno male possibile, non voglio ferirlo, tantomeno ucciderlo. Se lo faccio in sogno sarò capace di farlo anche nella realtà.
Aron continua a sferrare attacchi quasi mortali e ad un certo punto non ho altra scelta se non quella di ferirlo.
Uccidilo.
Helmut sibila un ordine da un lato della stanza, lo guardo e lui lo ripete
Uccidilo, uccidilo subito
Aron mi si scaglia contro in maniera rozza e mi da la possibilità di ferirlo lasciando il ventre scoperto. Penso rapidamente a cosa fare, guardo Helmut
Vivere o morire Rufus, il tempo scorre e la tua paura ti sta uccidendo…
Mi guardo un momento e mi scopro madido di sudore, sempre più debole e sanguinante. Vivere o morire ripeto senza guardare negli occhi Aron. Vivere o morire. Mi attacca e io gli taglio la gola. Vivere o morire ripeto, vivere o morire, vivere o morire. Accompagno il corpo di mio fratello senza vita sul suolo. La porta si apre di scatto e io vado verso la luce, così calda e accogliente che, esausto, mi ci lascio trasportare, perdo i sensi e di nuovo mi sento cadere nel vuoto.
 
    Rufus!
Mi sveglio trafelato, con le lacrime agli occhi. Guardo il maestro che mi prende per i capelli e mi trascina vicino a lui, mi avvolge nel mantello e in un secondo ci ritroviamo nelle prigioni.
Maestro, perché sono qui?
Perché sei debole, Rufus, devi dimenticarti di loro, tutti quanti, anche Aron. Loro sono parte del tuo passato e non ritorneranno mai più nel tuo futuro. Dimenticali, o te li farò dimenticare io con la forza.
Come posso dimenticare la persona che più amo al mondo?
Lo ucciderai così tante volte che ti sembrerà naturale.
Il maestro si gira ed esce dalla cella lasciandomi solo e incatenato. Piango mentre scende la notte e quando mi addormento faccio lo stesso sogno di quando ho mangiato la radice. Mi sveglio la mattina e so che questo sogno sarà la mia condanna. Finché non ucciderò mio fratello in un colpo solo e senza alcun rimorso, Sin non smetterà di torturarmi. Passo il giorno da solo a riflettere, quando entra Moon nella mia cella. Mi accarezza il viso e mi porta un pezzo di pane e dell’acqua.
Non ho potuto portarti altro, già ho infranto le regole entrando qui.
Vuole tenermi in isolamento? E per quanto?
Non lo so, ma ha intenzione di cambiarti radicalmente… vuole “completare la tua metamorfosi” o così dice.
Moon, so che sei una dei suoi preferiti… scopri cosa ha in mente.
Ci provo, appena so qualcosa ti contatto. Ah, non bere l’acqua… penso abbia qualcosa dentro.
La guardo stupito uscire dalla mia cella, mi metto a sedere, annuso il pane e l’acqua: niente di sospetto. Moon mi ha appena detto di non bere, ma se c’è qualcosa nell’acqua allora per forza il pane non può che essere avvelenato come l’acqua. Cerco di resistere alla tentazione di mangiare e di bere, dovrei riuscire a non farlo ancora per qualche giorno. Mi sdraio sulla paglia e cerco di pensare ad altro, qualsiasi cosa che non sia Aron o Sin o il casino in cui mi sono cacciato. Le catene mi danno fastidio, il loro rumore mi da in testa ma non posso fare nulla per farle smettere, devo abituarmici e diventare insensibile. Lo stesso con Aron. E’ difficile ma se voglio che Sin smetta di torturarmi devo farlo, e devo cominciare a farlo subito: prima divento ciò che lui vuole, prima mi lascerà in pace.


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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 29, 2018 ⏰

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