capitolo tre

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La settimana era passata velocemente, tra il lavoro e altri vari impegni che -bene o male- avevano occupato le giornate. Pyper il venerdì si sentiva sempre distrutta. Quella settimana era stata terribile: c'era stato un via vai di persone, rappresentanti da accogliere e chiamate a non finire. Pensò di chiedere a Phillips qualche giorno di pausa, ma sapeva che non glieli avrebbe mai concessi. Era un masochista del cazzo quello lì.

Erano le sei e mezza e sarebbe dovuta essere a casa da un quarto d'ora e invece era ancora nel suo studio di vetro. La sua testa stava letteralmente per esplodere.

Mentre lei si disperava, c'era Harry che la stava contemplando da lontano. Quella ragazza gli faceva perdere la testa. Il suo sguardo faceva su' e giù lungo tutto il suo bramoso corpo, per poi poggiarsi sulla leggera scollatura della camicia bianca. Perfino quando era incasinata con il lavoro appariva dannatamente sexy.

"Ehi Harry!" Louis lo fece sobbalzare.

"Cazzo Louis." sussurrò a denti stretti. "Mi hai fatto prendere un colpo."

"Cavolo Harry hai ventisei anni, non ottantasei!" ridacchiò, dandogli una giocosa pacca sulla spalla. "Comunque, che ci fai qui?"

"Cosa sei? Un supervisore?" scherzò.

"No, affatto. Solo è strano che ti trovo qui, lavori al piano superiore." fece spallucce.

"Ehm, ero qui per fare alcune fotocopie." indicò la fotocopiatrice.

"Davvero? Delle fotocopie?"

"Già." morse il labbro inferiore. Louis alzò un sopracciglio. Merda. "La fotocopiatrice al piano di sopra è rotta, non funziona bene." mentì, sperando di non essere scoperto, anche se Louis sapeva tutto per quanto riguarda la faccenda 'Pyper'. Sapeva del suo debole nei confronti della ragazza e sapeva anche dei sogni spinti che faceva su' di lei. Per fortuna il suo amico non aveva mai riso a proposito di ciò, altrimenti si sarebbe sotterrato. Pyper era bella, sì, ma decisamente impossibile. Aveva centinaia di ragazzi ai piedi, perché avrebbe dovuto calcolare proprio Harry?

"Invece no, funziona perfettamente. Ho fatto queste fotocopie giusto cinque minuti fa." alzò la cartella rossa e Harry sbuffò. "Sei qui per lei, giusto?" la indicò con il capo.

"Si nota tanto?" mormorò.

"Perché invece di stare qui a contemplarla non la inviti ad uscire?"

"Sei impazzito? Mi prenderebbe a schiaffi. E poi sono uscito da una relazione piuttosto difficile da poco, non vorrei imbattermi in un'altra. Anche se la mia ragazza fosse lei..." abbassò lo sguardo, sospirando.

"Ed è proprio per questo motivo che sabato ce ne andiamo in un bel locale a ballare." sorrise.

"Che cosa? No, io non vengo in un locale con te."

"Avanti Harry, possiamo invitare anche Pyper così che i tuoi sogni diventino realtà." disse un po' troppo entusiasta, facendo alzare gli occhi al cielo ad Harry. "Magari succedesse a me. Ci ho già provato con Danielle, e non è andata bene come tu già sai."

"Lo so' e appunto non vorrei mi accadesse lo stesso. Non voglio fare figura di merda, non con Pyper."

"Fantastico, eccola qui." Louis sorrise, guardando oltre le spalle di Harry. "Oh ehi Pyper, finalmente vai a casa anche tu?" si rivolse alla ragazza.

"Già. E' stata una giornata stressante." sospirò. "Ma sono contenta sia finita."

"Che ne pensi se domani ce ne andiamo tutti a scaricare questo stress, uhm?" le fece l'occhiolino.

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