capitolo cinque

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Era arrivata. Era sotto casa sua, ancora nella sua auto, a guardare la bella casetta. Probabilmente viveva da solo, anche se l'abitazione era abbastanza grande per essere abitata da più persone; Pyper scese dall'auto, chiudendola con l'apposita chiave. Si avvicinò alla porta d'ingresso, percorrendo il piccolo giardino. Aveva indossato un paio di jeans con una semplice t-shirt bianca sopra, e un paio di scarpette da ginnastica. Bussò al campanello, aspettando una sua risposta che non tardò ad arrivare; si fece vedere, lui. Il suo busto era coperto da una leggera t-shirt grigia, che metteva in risalto i suoi splendidi tatuaggi neri, e un paio di pantaloni di tuta blu scuro. Era così sexy, nonostante fosse vestito con semplici abiti da casa e aveva i capelli tutti spettinati.

"Ciao." Disse lui, sorridendole timidamente.

"Ehi." Ricambiò il saluto, facendo un cenno con la mano.

"Vieni, accomodati." La fece entrare, e lei ringraziò sottovoce.

"Hai una bella casa." Dichiarò ad alta voce, guardandosi intorno. Subito davanti, sulla sinistra, vi era una rampa di scale che portava sicuro ai piani superiori; sulla destra vi era un ambiente che portava poi al salotto, e ancora una piccola cucina molto ordinata. Affianco alla cucina, vi era una piccola stanza ottagonale con un tavolo per quattro persone dove si poteva ammirare, tramite le porte con le vetrate, la bella piscina che sorgeva all'esterno. Si sedettero sul divano, e lui scomparì dalla sua vista per qualche minuto per andare a prendere un bicchiere d'acqua.

"Purtroppo non ho nient'altro da offrirti, Alan, il mio coinquilino, non riesce mai a fare una spesa decente." Ridacchiò alla fine, porgendole il bicchiere di vetro contente al suo interno il liquido trasparente.

"Non preoccuparti," ne bevve un sorso, appoggiando poi l'oggetto sul tavolino di vetro dinanzi al comodo divano. "Quindi abiti anche tu con un amico."

"Sì. Abito con Alan da quasi cinque anni. Io sono l'unico, tra i due, ad avere un lavoro decente, lui lavora in una gelateria, e non guadagna chissà quanto."

"Per quanto riguarda me, già sai tutto. Abito con Sarah da ormai quattro anni, e abbiamo preso questa decisione per dividere le spese e non far pesare troppo i debiti." Sospirò, guardando negli occhi. Erano di un colore verde prato, bellissimi a suo parere. "Hai degli occhi bellissimi." Si lasciò sfuggire, mordendosi il labbro inferiore.

"Be', grazie." Sorrise, sistemandosi il piccolo ciuffo di capelli. "Comunque, ti ho detto che non potevo organizzare nulla di elettrizzante, quindi-"

"Il bello ancora deve venire, Harry." Sussurrò in modo malizioso, avvicinandosi al suo viso. Ne accarezzò i sottili lineamenti del mento, della mascella e anche delle labbra. "Danielle mi ha fatto incazzare, questa sera."

"Mi dispiace-"

"No, ora non voglio sentirti dire più nulla," si avvicinò ancor di più al suo viso, mettendosi a cavalcioni su' di lui. Harry deglutì, abbastanza nervoso ed eccitato allo stesso tempo. Pyper sfiorò le sue labbra, sorridendo. "Ho bisogno di te, Harry. Solo tu puoi farmi distrarre e farmi sbollire questa rabbia che ho in corpo da qualche ora ormai. Tu, vorresti aiutarmi, uhm?"

"Certo che sì," sorrise malizioso, afferrandole i fianchi per spingerla ancora un altro po' vicino al suo pube. Si sentiva appagato, quando le due intimità avevano un contatto diretto. "Ma avevi detto che questo caso non si sarebbe più ripetuto."

"Perché non taci, eh?" Rise, baciandolo in modo così passionale da fargli venire i brividi. "Dopo questa volta, non succederà più. Sono seria, adesso."

Harry scrollò le spalle. Dopotutto, gli faceva piacere scoparla ancora una volta. La ragazza sorrise, cominciando a giocare con la sua t-shirt grigia; solo dopo infilò le sue piccole e delicate mani sotto di essa, accarezzando la sua pelle e i suoi tatuaggi. Lui prese a baciarle il collo con delicatezza, non tralasciando nulla, e la fece stendere sul divano. Lui sopra, lei sotto; Pyper morse il labbro inferiore, ed Harry la privò della sua maglietta, fastidiosa ai suoi occhi. Si prese poi qualche minuto per osservare il suo petto, a suo parere perfetto, e in seguito accarezzò anche quella pelle, baciandone le parti più importanti, come il petto e la pancia. Lei intrufolò le mani nei suoi capelli, tirandoli leggermente quando si avvicinava al suo bacino e facendolo così impazzire. Le lasciò un bacio casto sulle labbra, fu lei ad approfondirlo ribaltando la situazione. Lei sopra, lui sotto; Harry ridacchiò, afferrandole i fianchi.

"Non riesco mai a tenerti sotto, Pyper."

Lei sorrise in modo scaltro, quasi come se fosse una predatore, e leccò il suo labbro superiore prima di sorridere in modo malizioso. "Nessuno riesce a controllarmi, caro Harry." Detto ciò, si iniziò a strisciare con determinazione sul suo cavallo, ed Harry non poté non farsi sfuggire un lieve gemito che provocò in lei dei brividi. Lo baciò ancora, continuando a strusciarsi, quella volta in modo più lento e straziante, fin quando qualcuno urlò dall'ingresso.

"Sono a casa!" Pyper si staccò da Harry con una velocità impressionante, mettendosi seduta sul divano con il fiatone. Anche Harry fece la stessa cosa, e si sistemò i capelli quando Alan entrò nel soggiorno. Pyper lo fulminò con lo sguardo, recuperando la sua maglietta per poi indossarla. "Ops, scusami, non sapevo ti stessi divertendo con una ragazza." Ridacchiò alla fine, facendolo sospirare.

"Vattene." Disse Harry, utilizzando un tono duro. Alan continuava a blaterare mentre raggiungeva la sua camera al piano di sopra, facendoli così rimanere di nuovo soli. Stettero in silenzio per minuti, poi Pyper disse.

"Vado a casa." Harry la guardò mentre si alzò dal divano. Fece la stessa cosa, e la accompagnò alla porta con tristezza in volto. Avrebbe voluto comunque scoparla, ma se lo avessero fatto, Alan avrebbe udito i gemiti e lo avrebbe preso in giro per il resto della vita. Così l'aveva lasciata andare, nonostante la malinconia che aveva in corpo. Prima di andarsene però, Pyper ritornò indietro e gli stampò un bacio sulla guancia, sorridendogli. "Ci vediamo al lavoro, Harry." Lui annuì, ricambiando il sorriso, e chiuse la porta di casa quando la sua auto era uscita dal suo giardino.




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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 20, 2018 ⏰

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