Il mattino seguente, Pyper si svegliò con uno strano mal di testa. Si alzò a sedere, con le sopracciglia aggrottate. Non ricordava nulla, se non qualche piccola scena di sesso con un bellissimo ragazzo. Sorrise al ricordo del suo dolce viso e del suo corpo tatuato; si portò una mano alla testa, sospirando sommessamente. Poi girò la testa per vedere il fortunato, ma sgranò gli occhi quando si rese conto che quello al suo fianco era proprio Harry, il suo collega di lavoro. Con una velocità impressionante balzò giù dal letto e raccattò l'intimo e il vestito; indossò il tutto silenziosamente per non farlo svegliare, infondo dormiva come un angelo. Aveva i capelli scompigliati, e non ricoperti dunque da quell'orribile gel, le labbra semiaperte e russava leggermente. Era una scena tenera, ma non voleva restare a guardarlo ancora. Doveva andarsene, prima che si fosse svegliato. Dalla borsetta recuperò una gomma da masticare e indossò i tacchi; dopo essersi data una sistemata ai capelli, arruffandoli un po', dopo uscì da quella camera. Chiuse la porta alle spalle e camminò lungo il corridoio, il suo camminò però venne intralciato da Louis ovviamente.
"Splendore, come è andata la serata?" le chiese, con un sorrisetto.
"Molto bene Louis, perdonami ma ora devo andare. Ci vediamo." continuò a camminare, sbuffando quando la richiamò. Si girò verso di lui, alzando le spalle.
"Chi è stato il fortunato?"
"Guarda tu stesso, io devo proprio andare. Un bacio!" esclamò, mandandogli un piccolo e veloce bacio volante, dopo lasciò la struttura. Si avviò verso la fermata del bus, sperando arrivasse il prima possibile dato che era in uno stato pietoso; sembrava essere una prostituta, dato che aveva il trucco leggermente colato, un vestito che era piuttosto esplicito per camminate mattutine e i tacchi che non erano adatti al contesto 'passeggio'. Salì sulla vettura a capo basso, non volgendo gli occhi su' nessun essere. Lì, non voleva essere guardata in faccia, e si ritrovò a camminare a volto basso dopo tanto tempo. Era sempre andata fiera del suo aspetto, e lo aveva messo in mostra diverse e molteplici volte negli ultimi tempi, quindi non aveva motivo di camminare con il volto basso; ma quello era un contesto diverso. Aveva appena fatto sesso con uno dei suoi colleghi di lavoro, e stentava ancora a crederci. Era stato bellissimo, certo, ma non credeva che Harry fosse così bravo. Dava un'impressione sbagliata di se': al lavoro era serio, e estraneo a qualsiasi cosa riguardasse il sesso, e invece poi si trasformava. Ricordava di aver dominato lei la scena, stando sopra di lui, e ricorda anche di averlo cavalcato per bene. Aveva avuto un forte orgasmo, cosa che non riceveva da qualche settimana ormai, e ricordava ancora i suoi occhi verdi come la guardavano; come se fosse la cosa più bella esistente in terra, ma non lo era o almeno, sapeva di non essere così bella quanto le modelle in TV oppure le ricche attrici.
Arrivata a casa, la prima cosa che fece fu quella di andarsi a struccare nel bagno. Dopo ciò si fece una doccia, controllando anche se sul suo corpo fosse rimasta traccia di lui, ma la sua pelle era liscia e profumata. Si vestì con un pantalone di tuta grigio e una felpa blu, prendendosi da mangiare in cucina. Sarah non era in casa, e questo Pyper lo aveva capito da subito; quando era in casa, aveva l'abitudine di spruzzare dappertutto dello spray profumato alla vaniglia, e in quella casa, in quel momento, si sentiva solamente puzza di chiuso. La domenica la passò da sola, a casa, con varie schifezze da mangiare e una serie di film interminabili.
L'inizio di una nuova settimana non fu preso bene da nessuno. Pyper non era pronta; si sentiva ancora stanca e assonnata, voleva tanto chiedere un permesso, ma sapeva che non glielo avrebbero mai dato. Si trascinò in doccia e indossò la gonna nera e la solita camicia che Sarah, per sua fortuna, aveva lavato e stirato. Arrivò al lavoro con l'autobus, che la posò giusto nel parcheggio della grande azienda, e salì con l'ascensore al terzo piano per iniziare subito a lavorare. Incontrò Danielle per la strada, che salutò con un bacio sulla guancia. La bionda insistette nel sapere gli avvenimenti del sabato precedente, e Pyper glieli stava pure raccontando, fin quando non incrociò lo sguardo duro e gelido di Phillips.
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Hinder [hes]
FanfictionHarry e Pyper sono colleghi, si conoscono da quando sono stati assunti, in una delle imprese tecnologiche più conosciute di New York, la PTC (Phillips-Technology-Company). I due però non hanno un rapporto molto stretto; chiacchierano e ridono insiem...