Capitolo Uno

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27 Gennaio 2018 - Torino

Di serate così fredde a Torino se ne erano viste tante, e io stretta nel mio cappotto, cercavo di respirare il meno possibile quell'aria fredda che mi faceva bruciare i polmoni. Camminavo a passo svelto per raggiungere il mio appartamento nel minor tempo possibile, avevo finito il mio turno al bar e mi restava poco tempo per un boccone prima di dare inizio all'ennesima nottata al club.

Avevo le dita congelate, non ho neanche avuto il coraggio di tirar fuori la mano dalla tasca per chiamare l'ascensore, appena un colpetto  di gomito e la lucina è diventata rossa.
Il mio condominio è in una zona tranquilla, trovandomi un po' distante dal centro non ci si aspetterebbe tutto ciò, però tutto sommato è ubicato in un quartiere residenziale importante.

Ero abituata a vivere da sola.
Sono ormai tre anni che faccio questa vita, la solitudine è una cosa con cui ho preso familiarità da tempo, non mi pesa più.
Ogni tanto ripenso ai miei genitori, certo, come è anche giusto che sia, però poi mi viene quel blocco al petto che non riesco a mandare giù.
Gin, la malinconia non fa per te.
Me lo ripeto di continuo.
Ed è così, con questo pensiero che mi balena in mente, che afferro la borsa ed esco da casa mia.

Torino non è una città pericolosa, a meno che non frequenti quartieri o vicoli poco raccomandabili, ma in generale ovunque tu vada c'è sempre gente.
Ho il mio percorso abituale per raggiungere il Vibe, sono una ventina di minuti a piedi, che faccio tranquillamente ogni notte, alle 23:30 e di ritorno, alle 2:30.
Questo posto mi ha sempre fatto schifo, sia per la gente che lo frequenta, sia per i proprietari; sono finita qui a quasi diciotto anni per un debito di mio padre.

Da che ne ho memoria ho sempre danzato, ho iniziato come tutte le bambine, dai cinque anni con un tutù rosa e un paio di scarpette, per poi cambiare genere, hip hop, contemporaneo, cose normali, da adolescenti... ma mai avrei pensato di finire a volteggiare intorno a un palo, con il mio candido tutù rimpiazzato da abiti succinti, striminziti data in pasto a uomini di poco rispetto.

Guardo la mia immagine riflessa nello specchio, sospiro. Non è la vita che immaginavo da ragazzina, e di certo, quella che mi sta guardando, non è la me che avrei voluto diventare.
L'ombretto nero sulle palpebre non mi apparteneva, dovevo sembrare seducente, catturare lo sguardo degli uomini e farli pregare per avere di più, tutti quei brillantini sparsi per il mio corpo dovevano farmi splendere, per dare la sensazione dell'irraggiungibile.
Ma l'unica cosa che sembrava tale era la mia vecchia vita, quella che non avrei mai potuto avere indietro.

"Hey Gin, tocca a te" è la voce di Nicole a interrompere il mio volo pindarico di pensieri
È il mio turno, un altro schifosissimo giorno da scontare.
Odiavo questo posto ma ballare mi piaceva, è il contesto che proprio non riesco a mandare giù, il motivo per cui sono qui e gli affari loschi che ci sono dietro.
Ero sola al mondo e mi toccava anche star sotto persone poco raccomandabili per estinguere un debito, l'unica eredità che i miei genitori mi avevano lasciato così prematuramente.
Mi fa male pensare a certe cose, a com'era la vita fino a cinque anni fa, la famiglia Liegi era vista di buon occhio a Torino, rispettata e ben voluta da tutti... ma poi una cosa tira l'altra, i vizi accrescono e ti trovi protagonista di un circolo di cui non vorresti far parte, una ragazzina di diciassette anni ha visto la sua vita crollare a pezzi davanti agli occhi senza che lei potesse fare niente.
Avevo dovuto rimboccarmi le maniche, pagare il prezzo di una vita all'insegna della dissolutezza finita in tragedia che non mi apparteneva in maniera diretta; non odiavo i miei genitori, ero arrabbiata con il destino, con me era stato troppo crudele e aveva tratto loro in inganno.

Non è tutto oro ciò che luccica, non è tutto vero ciò che sembra, e per quanto io mi possa sforzare di condurre una vita normale, arrivare a casa la notte mi distruggeva.

Non doveva andare così.

Questa è la mia vita, sono Ginevra, ho vent'anni e da tre anni sono una ballerina in un club di Torino.

Hailee Stainfeld AS  Ginevra Liegi

  Federico Bernardeschi AS Himself

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Federico Bernardeschi AS Himself

Ciao a tutti!Eccomi ritornata con un'altra storia,questa volta il protagonista sarà Federico Bernardeschi come avevo accennato a molte di voi

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Ciao a tutti!
Eccomi ritornata con un'altra storia,
questa volta il protagonista sarà Federico Bernardeschi come avevo accennato a molte di voi.
Se non mi conoscete vuol dire che non avete avuto ancora il piacere di conoscere Paulo e Lola, la mia prima creazione, un'altra storia intitolata "Speak Now...", se volete darci un'occhiata a me farebbe molto piacere.

Comunque sia, ho delle idee fenomenali per questa storia,
non vi pentirete di essere capitati qui!
Come al solito, fatemi sapere se la trama
e questo primo capitolo vi hanno incuriosito.
Noi ci vediamo alla prossima ❤️
Enjoy!

Girl Next Door// Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora