q u a t t r o

987 98 25
                                    

Elise è stata richiamata durante il pranzo per una strana visita di gruppo, e io ora devo sorbirmi gli sguardi di tutti nella completa solitudine.

So che essendo la ragazza nuova sono diventata l'argomento del momento, visto che Elise mi ha anche informato che qui si fanno scommesse sulle patologie dei nuovi arrivati, ma non pensavo che fossero così privi di pudore.

Mi fissano con ostentazione, non nascondendosi, e, quando parlano, lo fanno ad alta voce, facendosi sentire fino al mio tavolo pur essendo dall'altra parte della sala.

A quanto pare per molti ho una faccia da cleptomane, ad altri ispiro una dipendenza sessuale e, addirittura, ho sentito dire che ho lo sguardo da piromane.

So che non dovrei curarmi molto di questi giudizi, visto da chi provengono, ma non posso farne a meno.

Le persone mi vedono davvero in questo modo? Ho davvero una faccia da poco di buono, da malata?

Mi sono sempre considerata una persona che, nonostante i problemi, riuscisse a crearsi un'ottima facciata di normalità dietro cui nascondersi, ma ora mi rendo conto che forse non sono mai stata così brava a fingere.

Scuoto il viso, abbassando lo sguardo, provando a concentrarmi solo sul mio semplice pasto: una zuppa e del pollo con purée di patate.

Cibo semplice per riacquistare una mente semplice: è così che ha detto una delle cameriere, notando il mio sguardo perplesso.

Sarà, ma preferirei di gran lunga una bella pizza.

"Ehi."

Alzo gli occhi, accennando ad un sorriso quando riconosco Ethan, o Kyle?, davanti a me.

"Ciao." Dico, mentre il ragazzo si siede al mio tavolo, completamente vuoto in confronto agli altri.

Lo guardo attentamente, cercando di capire chi sia fra i due, ma mi è davvero impossibile.

"Sono Ethan, comunque."

"Oh," sussurro, imbarazzata per essere stata scoperta "scusa."

"Tranquilla: perfino il dottor Linton ancora si sbaglia."

"Io devo ancora conoscerlo." Penso, perplessa: come mai ci mettono tanto a fare una visita? Non dovrebbero farla il primo giorno, tanto per capire i miei problemi?

"Fanno sempre passare qualche giorno, così da non spaventarti." Mi informa Ethan, ripentendo il discorso che mi ha fatto Elise "Però è un tipo simpatico, ci vuole davvero aiutare."

"Bene." Dico, semplicemente, non ancora convinta del tutto.

Vorrei solo tornare a casa, anche se so che nemmeno là sarei ben accetta.

"Non ti sei ancora integrata, eh?" Chiede, e io alzo le spalle, non sapendo che dire.

"Ascolto le opinioni."

Ethan ride, passandosi una mano fra i capelli biondi, divertito "Passerà anche questo momento: non sarai per sempre quella nuova."

Sospiro, affranta "Lo spero."

Il biondo sorride mentre mi guarda, curioso "Ti andrebbe di fare un giro questa sera? Alcuni di noi si riuniscono a mezzanotte per delle terapie di gruppo."

"A mezzanotte?" Chiedo, confusa: queste cose non erano scritte sul programma.

"Si, è una terapia sperimentale e penso che potrebbe piacerti: è come un falò fra amici."

Il ragazzo nell'ombra {Dylan O'Brien}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora