4. Infestazione

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Dopo la venuta di Padre Daly la situazione si normalizzò, ovvero non ci furono più manifestazioni visive e uditive dell'entità che sembrava muoversi nell'appartamento. L'autunno finì con temperature glabre che oscillavano fra i 13 e gli 11 gradi.

Thomas riprese il suo lavoro; vide spesso Liz. I due trascorrevano le serate in casa a guardare la televisione o uscivano alternativamente con amici delle due fazioni.

Alle cinque il sole calava portandosi via la luce, ma l'appartamento – ora ripulito – si mostrava sempre accogliente nella sua spoglia sobrietà maschile. Elizabeth non aveva voluto apportare modifiche alle poche cose del suo ragazzo, né aveva fatto valere le sue ragioni su cambi di mobili o di colore alle pareti. Non voleva aggiungere niente accanto ai miseri quadri o all'essenzialità del bagno e della camera da letto. Amava Thomas per quello che era e l'appartamento lo rispecchiava. Per certi versi le stanze rappresentavano il ragazzo nel profondo: il suo aspetto esteriore di giovane uomo dall'espressione autorevole, con lo sguardo intenso e poco incline al divertimento, celava una dolcezza repressa a cui Liz aveva fatto subito l'abitudine accogliendola dagli atteggiamenti.

In dicembre, i fidanzati decisero che avrebbero trascorso il Natale – e i giorni successivi in cui Thomas non avrebbe lavorato – dai signori Rogers. Thomas telefonò ai suoi genitori per avvertirli, e il ventiquattro dicembre, alle sei del pomeriggio, i due presero un aereo per lo Stato della costa orientale dove abitava la famiglia Rogers.

Arrivarono sotto un nevischio leggero mentre Thomas spiegava a Liz che la vera neve sarebbe giunta, con molta probabilità, nei primi mesi dell'anno nuovo, com'era abitudine di quelle parti.

La città era circondata da ampi spazi rurali che rimandavano a cartoline del primo Novecento. Lo stile e la struttura degli edifici erano molto diversi dallo skyline della costa occidentale, e Liz rimase colpita dalle case di mattoni rossi, dagli alti palazzi grigi dalle finestre come specchi e dagli alberi secolari.

La casa dei Rogers si trovava in periferia ed era simile a decine di altre identità suburbane. Il centro della città distava circa venti minuti di macchina, ma sembrava un regno completamente differente.

Thomas non aveva fratelli né sorelle, ma un cugino che ne faceva le veci fin da bambino, al punto che i vicini credevano che fosse un fratellastro di primo letto del padre o della madre. Alla cena della Vigilia intervenne anche lui con la fidanzata, il che contribuì a creare l'atmosfera di una grande famiglia allargata.

Il padre e la madre di Thomas furono più che lieti di vederlo. Succedeva ogni volta che il figlio tornava a casa, anche se ormai si erano fatti una ragione della sua mancanza e il sentimento di perdita avvertito all'indomani del suo trasferimento al college si era stemperato nell'abitudine alla lontananza. Il padre era un tecnico informatico di valore e lavorava per una multinazionale della capitale; la madre aveva fatto la cameriera in gioventù in una caffetteria, il luogo dove i due all'epoca si incontravano.

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