-Credo che tu stia esagerando, Sophia-
-E' Natale, Saul. L'esagerazione è necessaria- la donna roteò gli occhi contornati da un pesante trucco color borgogna e accese due candele al centro del grande tavolo imbandito.
-Dimentichi per chi stai lavorando, ancora una volta. Si infurierà! Ci scuoierà, proprio come hanno fatto ai poveri furetti della tua amata pelliccia!- sussurrò l'uomo alle spalle della compagna.
-Siamo già morti, alchimista. Non possiamo morire due volte- Carl, l'anima graziata, se ne stava in un angolo della stanza. Ponderava, valutava e memorizzava ogni azione compiuta dai compari e da quel principe il cui potere sembrava non avere limiti. Lo temeva, a tratti lo disprezzava. Ma il gusto di quella promessa fatta al loro primo incontro era troppo buono per essere mandato, letteralmente, al diavolo. Perciò, dal loro arrivo, interveniva raramente sulle questioni che si innalzavano in quella strana famiglia. Non poteva perdere di vista il suo obiettivo. Lo avrebbe raggiunto. Il principe era la sua chiave.
-C'è qualcosa di ancora più atroce della semplice morte, dovresti saperlo dannato. Nefarius conosce le peggiori pene, le più squisite torture da infliggere ai suoi nemici. Il diavolo stesso gli ha fatto da precettore! Morire due volte sarebbe una salvezza- li avvisò Saul . Dopodiché si sedette a sua volta così da mettere a tacere l'intenso dolore all'anca di cui era preda a causa del rigido freddo invernale. Del resto, era da millenni che non si esponeva a tali temperature.
In quel momento Nefarius fece il suo ingresso, ponendo una brusca fine al litigio fra i tre inquilini. Gli occhi perennemente attorniati di nero, le labbra contrite e i muscoli tesi gli conferivano un'aria spaventosa, mitigata solo dalla straordinaria bellezza che possedeva. Bellezza concessa esclusivamente all'aspetto esteriore. La sua anima era un profondo buco nero nel quale albergavano i sentimenti più cupi e malvagi.
Quello però era uno dei giorni in cui il suo umore era stato abilmente mitigato dalle recenti scoperte effettuate a Londra. Scoperte dotate di due seni abbondanti e vestiti attillati.
Si era trovato, un freddo pomeriggio di dicembre, alla bettola di un grasso uomo barbuto. Dopo aver ordinato da bere, si era accomodato nel tavolino più lontano in attesa dell'ordinazione.Una giovane donna, dai lunghi capelli corvini e grandi occhi ambrati, si era avvicinata a lui con un bicchiere colmo di una sostanza rossastra, dall'odore fruttato. Gli aveva rivolto un sorriso ed era scomparsa in una delle numerose porte del locale. L'aveva seguita, non curandosi delle urla del proprietario.
La stessa cosa era accaduta giorni prima nella stessa bettola, con Mally. Una ragazza dai capelli fulvi e una grossa voglia a forma di Nord America sulla coscia destra.
L'aveva scoperta lui quella voglia. Aveva scoperto anche lui l'America!
Quel giorno invece, grazie a Monique aveva scoperto la Francia.
Inutile specificare che fine avessero fatto. Nefarius le aveva uccise. Ma non perché le odiasse o perché non le trovasse di suo gradimento. Al contrario, aveva goduto dei loro corpi e aveva rimpianto la scelta di prendere le loro vite, ma la loro presenza agli Inferi avrebbe di certo allietato suo padre e gli ospiti al palazzo fino al suo ritorno. Avrebbe rimpiazzato Alida e le sue stupide Sacerdotesse.
L'unico rimpianto restava la malinconica giovane dai capelli dorati, il non averla controllata e posseduta. Aveva odiato ogni istante a contatto con lei ed il suo essere così innocente e triste. La incontrava spesso nei suoi sogni dal loro primo incontro: gli occhi pieni di lacrime lo imploravano di starle lontano...ma allo stesso tempo lo attiravano verso di lei. Erano come la luce e la falena, ferro e magnete. Ricordava le parole di Saul sul rapporto onirico con gli umani e questo lo preoccupava. L'alchimista aveva imposto un divieto categorico a quel legame, ma Nefarius non aveva il potere della padronanza dei sogni e ciò lo metteva in pericolo.
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Cursed
ParanormalConosciamo tutti Satana, le cattiverie da lui commesse e il suo continuo immischiarsi negli affari degli umani. Ma pochi sanno che una delle sue "scappatelle" non è andata nel modo da egli sperato. L'errore da lui commesso prende il nome di Nefarius...