MALHORN:CAPITOLO VII

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  Mentre tutto questo accadeva davanti alla chie­sa, i genitori di Albert stavano attendendo inva­no il suo ritorno, Cheryl si era offerta volonta­ria nella ricerca del fratello, il resto del pae­se si stava interrogando su coloro che erano giunti in quel tranquillo pomeriggio di agosto a scombinare la pace e la tranquillità di questo modesto ed apparentemente tranquillo paese di campagna.
  Frank era l'unico ad avere avuto contatti con uno di loro e subito ebbe l'intuito di capire che il ragazzo voleva sapere tutto di Malhorn, tutto di ciò che era accaduto e del come era accaduto.
  Tornando a casa Frank incontrò altri amici, Lou e Ellery, quelli del negozio di scampoli, Jhonny, il barbiere, tutti avevano in comune un partico­lare con tutti gli altri uomini di Malhorn, nes­suno era nato in quel paese ma tutti quanti co­nobbero per vie traverse le rispettive mogli du­rante il mercato che si svolgeva settimanalmente a Strawbery.
  Subito il dialogo avuto da Frank con Albert fe­ce il giro di Malhorn quasi in tempo reale e la diffidenza già automaticamente scattata nei con­fronti degli estranei era ora più che mai accen­tuata. Vedevano in loro qualcuno o qualcosa che potesse cercare di sconvolgere il loro schema di vita e oramai la loro vita era quella sottomessa ad una paura recondita e schiava di terribili ri­ti  sacrificali nei confronti delle proprie fi­glie.
  E così di minuto in minuto, quasi come all'in­terno di un formicaio che non mostra all'esterno il proprio operato, ma dentro lavora ininterrot­tamente, la famiglia Neil fu subito inquadrata come la famiglia rompiscatole che era venuta a Malhorn perchè ... già, chi è che aveva affittato quella casa ai Neil ?

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