Capitolo 5.

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Capitolo 5.

A ora di pranzo Merlin e Arthur raggiunsero il sovrano e Morgana.

Merlin aiutò Arthur a sedersi e a mangiare, gli piaceva prendersi cura del piccolo principe, ma non poteva non sperare che tornasse adulto molto presto.

Doveva iniziare a scrivere il diario che avrebbe dato in seguito al principe, anche se non era nemmeno certo che Arthur avrebbe accettato tutto quello che ci sarebbe stato scritto.

Si sentiva strano al solo pensiero, per questo si lasciò andare ad un sospiro malinconico, Arthur sentendolo gli domandò: «Merlin, va tutto bene?»

«Sì, Arthur. Va tutto bene non preoccuparti» il bambino, però, non era tanto sicuro per questo motivo lo prese per la mano: «Non è vero che va bene. Ho quattro anni, ma so che sei triste. Anch'io lo sono, delle volte mi manca la mamma. A te chi ti manca?»

Merlin gli sorrise e accarezzò il suo volto: «Qualcuno che vorrei rivedere al mio fianco, ma è ancora troppo presto»

Arthur lo osservò triste per un attimo, ma poi lo abbracciò sorprendendo Merlin che lo accolse tra le sue braccia: «Scusami Arthur, ti ho reso triste...» si andò a sedere in un angolo della stanza tenendo il bambino stretto contro il suo corpo.

L'atmosfera in tutta la sala cambiò, un misto di malinconia, amore e tristezza per quella separazione dovuta a forze più grandi di loro, mostrava quanto in realtà potesse essere duro quando nonostante la vicinanza ci fosse anche tanta lontananza.

Arthur si addormentò tra le braccia di Merlin che sorrise tranquillamente: «In qualche modo ti farò tornare normale a costo di trovare io stesso quelli che ti hanno ridotto in questo stato» la voce del mago era un leggero sussurro che, però, era arrivato bene alle orecchie del sovrano e della figlia.

Senza svegliare Arthur il mago si alzò da terra e disse semplicemente: «Vado a mettere a letto Arthur» Uther annuì alla sua informazione.

Merlin portò il bambino fino alle sue stanze.

Intanto che Arthur dormiva lui decise di scrivere il diario, con calma prese un vecchio quaderno dalla pagine ormai ingiallite e iniziò a scrivere, raccontando di quello che era successo la notte che era tornato bambino e del primo giorno, avrebbe scritto nuovamente nel diario quello stesso giorno appena Arthur fosse andato a letto dopo cena.

Non si scordò di scrivere, però, tutte le sue sensazioni e i suoi sentimenti per lui, rivolgendo ogni parola al principe adulto.

Si sentiva meglio se scriveva rivolgendosi direttamente a lui come se il loro fosse un discorso faccia a faccia.

1°giorno

Non so come iniziare questo diario, per questo cercherò di essere più chiaro possibile.

Ieri notte sei stato trasformato in un bambino.

È stata colpa mia, non mi sono accorto di niente, ma in parte hai colpa anche tu, se solo mi avessi ascoltato quando ti ho detto che non mi piaceva quella foresta.

So che è sbagliato nasconderti il mio segreto, eppure, il terrore che tu lo dica a tuo padre mi frena e non potendo essere sincero con te, non posso nemmeno confessarti i miei sentimenti.

Quando ti sei svegliato poi dopo la tua trasformazione in bambino, eri diffidente, ma sono riuscito con le mie parole ad avere la tua fiducia. Dopo colazione poi siamo andati a comprare dei vestiti che potessero andarti bene e ti sei anche divertito o almeno penso che sia così.

Rientrati al castello mentre camminavamo tra i corridoi del castello per poco un vaso non ti è caduto sopra e ti ho protetto rivelandoti che non volevo che ti succedesse qualcosa di male perchè ti voglio bene, ma il mio volerti bene è molto più profondo.

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