capitolo 1

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Nico Pov

Mi svegliai quella mattina con la sveglia, come al solito. Allungai un braccio spegnendola e mi rigirai nel letto più volte sperando di riprendere sonno ma con la consapevolezza che quel giorno sarei dovuto andare a scuola.

Odiavo molto la mia scuola e non sopportavo la gente che la fequentava, la maggior parte erano figli di papà che si vantavano dei propri soldi e di quanto la loro vita fosse così bella da far vomitare arcobaleni.

Sospirai, anche se non avevo la minima intenzione di andare a scuola dovevo andarci.

Mi alza dal letto e aprii l'armadio tirando fuori una maglietta nera e un paio di pantaloni dello stesso colore per poi dirigermi verso il bagno.

...

Presi la cartella e il telefono che fino a prima era stato in carica e mi diressi fuori casa.

Camminai verso la scuola quando mi resi conto, per colpa di un crampo allo stomaco, di non aver fatto colazione.

Feci una smorfia di dolore e tirai fuori il telefono guardando che ore erano.
Era abbastanza presto, potevo prendermi qualcosa al bar della scuola.

Sospirai e mi diressi verso quest'ultima più velocemente possibile, spinto dalla fame.

...

Arrivai al bar abbastanza tardi, essendo che ero partito in tempo da casa.
Scelsi una pasta fra le ultime rimaste e la mangiai velocemente dirigendomi verso l'aula 13.

Mentre camminavo mi sentivo gli sguardi di tutti puntati addosso e vari commenti ovunque passassi

Non ci feci caso, tanto ormai c'ero abituato.

Vidi un primino guardarmi in modo strano.
Gli righiai e lui scappò via.
Accennai un sorriso vedendo la sua reazione, adoro quando la gente si composta così, mi fa sentire "rispettato" in un certo senso.

Continuai a camminare finché qualcuno non mi venne addosso e io per poco non caddi a terra.
Alzai gli occhi pronto a sbraitare insulti al coglione che mi aveva quasi fatto cadere quando vidi Jason che ridendo mi porgeva una mano babettando scuse per via del troppo ridere.

Spinsi via la sua mano e mi alzai da solo guardandolo male.

"Cazzo ridi?" Borbottatai roteando gli occhi.

Lui mi guardò smettendo di ridere.
"Vedo che sei di buon umore oggi!"
Mi disse sarcastico alzando gli occhi al cielo.

"Come al solito" sbuffai e proseguii per la mia strada tirando una spallata a Jason che si girò verso di me.

"Dove vai?"

"A limonarmi con una ragazza. Dove credi che vada?"

Jason rise e mi affiancò facendomi sembrare incredibilmente basso.
"Ah, da quando sei etero?" Chiese abbassando il tono di voce.

Roteai gli occhi e gli tirai una gomitata.
Jason si chinò di poco e fece una piccola smorfia ridendo.

Jason era uno dei pochi amici che avevo, ed era l'unico che sapeva della mia omosessualità, oltre a Percy.

Quest'ultimo era una mia vecchia cotta, a cui qualche anno prima mi ero dichiarato. La cosa non era finita bene però.

"Io devo entrare qui, ci vediamo dopo"

La voce di Jason mi portò alla realtà.
Mi girai verso di lui e alzai una mano per salutarlo per poi dirigermi verso la mia classe.

...

i suoi occhi [solangelo]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora