Capitolo 3

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La notte prima non dormì per nulla, continuavo a pensare a cosa avrei dovuto dire, come avrei dovuto comportarmi con lui. Ero agitata. Si, io Hermione Granger ero agitata e allo stesso tempo spaventata. Avevo deciso di non parlarne ancora con Harry e Ron, e nemmeno con Ginny, sapevo già che mi avrebbero giudicata e il tutto sarebbe sfociato in una lite, e non volevo per nessun motivo litigare con i miei migliori amici. 

La mattina sembrò non passare mai, come se scorresse più lenta del normale. All'ultima ora avevamo pozioni con  Lumacorno, insieme ai Serpeverde, quindi lo avrei visto. Appena entrata nell'aula lo vidi seduto con i suoi compagni e con tre o quattro ragazze che gli giravano intorno. Non mi degnò di uno sguardo. Lo dovevo immaginare, però feci finta di niente, lo dovevo solo aiutare a studiare. Nulla di più. Non dovevo farmi trasportare,non più. 

Dopo pranzo andai in camera mia,mi sistemai i capelli,erano un disastro.Mi misi un po' di trucco ,non troppo,non volevo far vedere che era per lui, mi spruzzai il profumo e uscì dal dormitorio.

Appena arrivai in biblioteca, lui era già li seduto, si voltò verso di me e sorrise.

"Hey, ciao! Hai visto,sono stato puntualissimo!"

"Ciao Draco, si dai, non pensavo ce l'avresti fatta. Da cosa cominciamo?"

"Quello che vuoi tu?!"

Presi il libro e il mio quaderno e iniziammo a studiare,io gli rispiegavo cosa non aveva capito e lui mi ripeteva la lezione cercando di non sbagliare. Dopo un'ora e mezza decisi di fermarmi.

"Senti ti posso fare una domanda? Anzi, due."

"Dimmi tutto, guarda che se hai bisogno di qualcosa riguardo lo studio sono proprio messo malissimo." Disse accennando un piccolo sorriso.

"No, non centra nulla. La prima è perchè hai scelto proprio me per fare tutto ciò. Insomma mi hai sempre odiato, ci siamo sempre odiati e lanciati i peggio insulti, cosa è cambiato? Non voglio fare la figura della fessa, se è per qualche tipo di scommessa o cosa io.." Mi prese la mano e la strinse.

"Hei hei, senti, capisco ciò che mi stai dicendo e hai il diritto di sapere. Ti ricordi il ballo di fine anno prima dell'estate?"

"Certo, il giorno prima di partire."  Non stavo capendo cosa centrasse col discorso. 

"Ecco. Mi ricordo perfettamente quando sei scesa da quelle scale, avevi quel vestito blu, e i capelli non più raccolti come li tieni sempre,ma sciolti che ti coprivano il volto, e bhe appena ti ho vista, mi sono sentito come quando gioco a quiddich e vieni colpito fortissimo da una pallonata. Ecco, mi sono sentito completamente stordito, e non mi era mai successo, per nessuna. Non ti avevo mai guardata in quel modo. Poi è arrivata l'estate e ho cercato di non pensarci, di non pensarti. Sono fatto così, è il mio carattere. Ma poi.."

Ero senza parole. Non sapevo cosa dire.

"Poi?" Chiesi sempre più incredula.

"Poi siamo tornati a scuola, e quando ti ho rivista sul binario, mi sono sentito esattamente come quel giorno. Un maschio lo sente quando prova qualcosa di diverso per una ragazza, e io l'ho capito subito.Solo che sapevo tutto ciò che ti ho fatto, tutto ciò che ti ho detto, e sapevo anche che mi sono creato la reputazione del cattivo ragazzo a cui non frega nulla di nessuno, non mi avresti mai creduto, nessuno lo farebbe tutt'ora,mi prenderebbero per pazzo o direbbero sicuramente che ti sto prendendo in giro."

"Io non so veramente cosa dire.."

"Non devi dire nulla,non c'è bisogno."

"Ma allora perchè mi hai sempre odiato? Perchè a lezione o se mi vedi in giro non mi saluti neanche?" 

"Non lo so, non ti so dare una risposta precisa,sono cresciuto in una famiglia con le idee ben precise e forse ripetevo solo ciò che sentivo in casa, senza pensarle veramente quelle cose. E mi sento veramente un verme. Ho detto cose che non meritavi, io non ti conosco, non ci conosciamo veramente e ho sbagliato, tutto. So solo che da una parte mi vergogno con i miei amici, perchè so che mi giudicherebbero,e io odio sentirmi giudicato, odio che qualcuno possa dire qualcosa di negativo su di me. Dall'altra parte però, muoio dalla voglia di baciarti."

Dopo tutto quel discorso rimasi completamente paralizzata. Mi alzai e riuscì solo a dire due frasi con un filo di voce.

"Scusami ora devo proprio andare, ci vediamo domani."

Lui si alzò di scatto, io gli davo le spalle mentre sistemavo i libri nella borsa e lui mi sussurrò all'orecchio  qualcosa.

"Non mi scappi, tranquilla." Mi prese il braccio e mi girò verso di lui. Ci scambiammo uno sguardo e io diventai viola, poi bordeaux e di mille altri colori. 

"Ciao Draco." Dissi, e corsi via senza girarmi. Forse lo avevo deluso, ma avevo il cervello completamente in panne, non sapevo cosa dire e cosa pensare. Tutto ciò che mi aveva detto mi sembrava così reale. Malfoy, Draco Malfoy mi ha detto tutte quelle cose. Dovevo parlarne con Ginny.

Resta,resta ancora un po'.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora