Un miracolo.
È un miracolo che non ci siamo scannati a parole.
Ieri sera, prima di andare via, mi ha dato un bacio sulla guancia davanti la porta.
Un gesto carino, ma poteva evitare di farlo davanti a mia madre che subito dopo mi ha tartassata di domande.
La sveglia è già suonata da un po', ma io non ho voglia di alzarmi.
Oggi devo andare all'università.
Un rumore mi fa sobbalzare.
<<Cristina, la prossima volta chiudi la porta con più delicatezza.>>
<<Che fai ancora a letto? Alzati, è tardi. Non voglio arrivare tardi all'università per colpa tua.>>
<<Manca un'ora all'inizio delle lezioni.>>
Lei è perfettamente truccata e vestita.
Come fa ad essere così attiva la mattina?
Io, invece, sembro uno zombie di prima mattina.
Mi aiuta ad alzarmi e vado in bagno.
Chiudo la porta alle mie spalle.
<<Non mi hai ancora parlato della vostra uscita.>>
Sento che si appoggia sulla porta.
<<Mi sono svegliata da poco, evitiamo di parlarne, per favore.>>
<<Avete giocato a bowling?>>
Ci risiamo.
<<No, l'ho abbandonato fuori, ma...>>
<<Cosa?>>
Come al solito, non mi fa finire di parlare.
<<Ma lui ha insistito tanto e alla fine è riuscito a trovare casa mia...>>
<<Davvero? E cosa avete fatto?>>
Non capisco perché è così esaltata.
Stiamo parlando di Filippo, non di Mister Universo.
<<Abbiamo bisticciato come al solito e abbiamo visto un film. Fine della storia.>>
<<Vi siete baciati?>>
La matita che stavo mettendo mi cade nel lavandino.
<<Ma come ti viene in mente? Smettila di farti strani film mentali.>>
<<Pensavo che lui fosse innamorato.>>
<<No, Cri, lui non è attratto da me e io non lo sono di lui. Voglio passare una bella giornata, quindi, non voglio avere a che fare con Filippo. Chiaro?>>
<<Ma voi due...>>
<<Smettila.>>
Non capisco perché insiste così tanto. Io e Filippo non stiamo bene insieme. Siamo incompatibili, troppo simili per stare insieme.
Se stessimo insieme, passeremo tutta la vita a litigare.
So che ha un fascino, ma il suo carattere è troppo per me.
Esco dal bagno e trovo Cristina con un'espressione da cucciolo abbandonato.
<<Cosa c'è adesso?>>
<<Proverai almeno a frequentarlo per conoscerlo meglio?>>
Quando si fissa con una cosa, è difficile che la dimentichi.
<<Non ho bisogno di un ragazzo al momento.>>
<<Sì, invece. Da quando ti sei lasciata con Michele, sei più nervosa.>>
<<Tu, invece, sei diventata più insistente. È da un mese che cerchi di farmi uscire con dei ragazzi.>>
<<Di tutti i ragazzi con cui sei uscita, Filippo è il più figo.>>
Sarà figo, ma non fa per me.
Infilo i miei amati jeans, la felpa e le scarpe.
<<Andiamo a fare colazione. Per favore, evita di parlare di Filippo davanti a mia madre. Adesso anche lei sembra che abbia una "fissazione" per lui.>>
<<Allora è una mia alleata.>>
<<Certe volte sembri sua figlia.>><<Buongiorno, mamma. Ciao, papà. Hey, rammollito.>>
<<Non chiamarmi così.>>
<<Non arrabbiarti, fratellino.>>
Mi piace fare arrabbiare mio fratello sedicenne Mirko.
<<Stasera uscirai di nuovo con quel ragazzo? Come si chiama?>>
Non ce la faccio più.
Non solo devo sopportare Cristina, ora pure lei.
<<Quale ragazzo?>> chiede mio padre.
<<Si chiama Filippo>>, interviene Cristina.
Le dò una gomitata.
<<Ah, sì. Sembra un bravo ragazzo.>>
<<Pff.>>
Mi verso del latte freddo nella tazza.
Voglio uscire più velocemente possibile da questa casa.
Non voglio sentire altro.
<<Non ti piace?>>
<<No.>>
<<Perché non lo inviti a cena?>>
<<Scordatelo.>>
Bevo in un sorso il latte.
Prendo per il braccio Cristina e afferro la borsa.
<<Noi andiamo, è tardi. Ci vediamo dopo.>>
Non dò neanche il tempo a Cristina di salutare e ci precipitiamo fuori da quella maledetta casa.
La giornata è iniziata decisamente male.Finalmente le lezioni sono finite.
Non vedo l'ora di ritornare a casa e rinchiudermi nella mia stanza per il resto della giornata.
Stranamente non ho ricevuto nessun messaggio da parte di Filippo.
Forse si è definitivamente dimenticato di me.
Lo spero tanto, sarebbe una grande gioia.
<<Cosa pensi?>> chiede la mia amica durante il tragitto.
<<Niente.>>
<<A lui?>>
<<Stranamente non mi ha cercata più.>>
<<Allora ti interessa.>>
<<Cosa? Il fatto che sono felice che lui finalmente mi evita?>>
<<Sai che non ti eviterà mai.>><<Pranzi a casa mia? I miei tornano all'ora di cena>> le chiedo appena entriamo nel vialetto di casa mia.
<<Certo. Avviso mia madre.>>
Cerco la chiave nella borsa.
La trovo.
Quando alzo lo sguardo, essa cade dalla mia mano.
Non riesco a credere ai miei occhi.
È appoggiato al muro con la sigaretta in bocca.
Tiene lo sguardo fisso in un punto.
Si passa una mano tra i capelli.
Il suo solito atteggiamento da playboy.
Però è sexy.
Devo smettere di fissarlo.
<<Qualcosa non va?>>
<<Entriamo. Muoviti, prima che ci veda>> sussurro per non farmi sentire dal moro.
<<Guarda un po', c'è Filippo>> urla con molto entusiasmo.
La tiro per un braccio per farla entrare, ma il moro ci nota.
Bel lavoro, Cristina. Complimenti.
Sbatto una mano sulla fronte.
Il ragazzo scavalca la staccionata che ci divide.
<<Non si saluta?>>
<<Ciao.>>
Faccio per entrare, ma lui mi blocca per un polso.
<<Lasciami.>>
<<Perché non ti fai mai sentire?>>
<<Perché non ho voglia, forse?>>
Inizia il duello.
<<Come va?>>
<<Prima di vederti stavo bene, adesso mi è venuto il voltastomaco.>>
Sembriamo due protagonisti di un film western.
Mancano le pistole e la musichetta.
Intanto, Cristina si sta godendo lo spettacolo.
Tutta colpa sua se adesso sto litigando con Filippo.
<<La smetti di fare finta che ti faccio schifo?>>
<<Non faccio finta.>>
Ottima risposta, Beatrice.
Butta il fumo dalla bocca che mi va dritto in faccia.
Inizio a tossire.
Devo stare calma.
Voglio fargli ingogliare quella cavolo di sigaretta.
Mi guarda fisso.
I suoi lineamenti sono perfetti.
Ma due domande mi sorgono spontanee.
<<Come mai sei qui? Perché eri nel giardino dei miei vicini?>>
<<Ah, non te l'ho ancora detto. Sono il tuo nuovo vicino.>>
Mi manca l'aria, nonostante sono all'aperto.
<<O sto facendo solo un brutto incubo o mi stai raccontando una cazzata. Dimmi che stai raccontando una cazzata.>>
<<È la dura verità, bambola.>>
<<Cristina, dammi uno schiaffo, devo svegliarmi.>>
<<Non stai dormendo>> dice la mora.
La strafottenza di Filippo e il suo sguardo mi stanno facendo innervosire ancora di più.
Il suo sorrisetto mi fa imbestialire.
Devo controllarmi.
Non devo prenderlo a pugni.
Non posso finire in galera così giovane per colpa sua.
Corro velocemente dentro casa, seguita da Cristina."Hey, mia cara VICINA DI CASA."
Ignoro il messaggio.
Anche un suo semplice messaggio mi fa infuriare come un toro.
<<Pensavo che tutto fosse finito. Che non l'avrei più visto. Invece, no. Devo sopportarlo per il resto della mia vita. Non posso farcela>> sbraito.
In questo momento faccio davvero paura, tanto che Mirko si è chiuso in camera e Cristina mi guarda imperterrita.
<<Secondo me, stai esagerando. Non sarà così male.>>
La guardo accigliata.
<<Dici così perché non lo conosci.>>
Cammino dalla cucina al soggiorno, dal soggiorno alla cucina.
Le mie scarpe si stanno sciupando insieme al pavimento.
Mi siedo sul divano accanto alla mia amica e prendo la testa tra le mani.
Forse ha ragione, il mio comportamento è un po' esagerato.
<<Ma certo! Basta solo ignorarlo. Sopravviverò.>>
Non so come faccia Cristina a sopportarmi con le mie paranoie.Premessa:
quello che scrivo su Irama è frutto della mia immaginazione. Non penso realmente che lui abbia questo carattere, anzi, è una delle persone più dolci di questo mondo.Baci.
-M.
STAI LEGGENDO
Dopo di te | Irama/Filippo Fanti
FanficAttenzione! Potrebbe sembrare una storia seria, ma fidatevi, ci sarà da ridere. Non è la solita storia d'amore. Beatrice, apparentemente gentile, realmente è un tantino scontrosa. Filippo, apparentemente duro, realmente è una zolletta di zucchero. I...