'Notte - Capitolo 11🌹

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<<Beatrice, io e tuo padre, come sai, abbiamo un impegno di lavoro fuori città per due giorni. Mirko andrà dalla nonna, tu se non vuoi andare dai nonni rimarrai a casa.>>
<<Perfetto.>>
<<Con Filippo.>>
<<Perfet... Filippo? Quale Filippo?>>
<<Sai di quale Filippo sto parlando, il nostro vicino.>>
<<Perché deve venire qua? Voglio rimanere da sola in casa.>>
<<È troppo pericoloso, meglio se ti affido ad un bravo ragazzo, non si sa mai.>>
<<Stai scherzando? Ho vent'anni! Venti! Non ho bisogno di un badante.>>
<<Si è proposto lui stesso a tenerti compagnia.>>
<<Forse non è un bravo ragazzo. Che ne sai? Mamma, non puoi farmi questo>> piagnucolo.
Papà la raggiunge.
<<Ciao, tesoro. Filippo arriverà tra poco. Ci vediamo presto.>>
Mi dà un bacio sulla fronte.
<<Ciao, Bea>>, mi saluta papà abbracciandomi.
Tutti e tre se ne vanno via.
Sono rimasta davanti alla porta, allibita.
Il suono del campanello mi risveglia.
Apro la porta e me lo ritrovo davanti con uno zaino in spalla.
Sembra uno scout.
<<Ciao, scout dei mie stivali. Adesso mi rinchiudo in camera mia, tu non disturbare per tutta la giornata. Se hai bisogno... Be', non disturbare lo stesso, puoi anche morire. E cosa molto importante, non mangiare la fetta di torta al cioccolato in frigo.>>
Giro i tacchi per andare in camera mia.
<<Ho portato dei cornetti al cioccolato.>>
Mi giro di scatto.
<<Cornetti al cioccolato?>>
<<Esatto. Deliziosi cornetti ancora caldi.>>
Tira fuori dallo zaino una busta e un buonissimo odore inebria le mie narici.
Avvicina la busta alla mia faccia e la sposta a destra e a sinistra.
I miei occhi non si staccano da essa.
Ho l'acquolina in bocca e tanta fame.
La mia pancia brontola.
<<Fame, eh?>> chiede divertito.
<<Posso averne uno?>>
<<Sì>>, i miei occhi si illuminano, <<ma...>>
<<Dai, Fil, dammelo. Mi hai fatto venire fame.>>
<<Avrai un buonissimo cornetto solo se ti siedi su quel divano con me.>>
<<Va bene. Adesso sgancia.>>
Ne esce uno, allungo una mano per prenderlo, ma mi fermo.
<<Aspetta, sono avvelenati?>>
Scoppia a ridere.
<<Sì, ho messo del cianuro nella crema.>>
Alzo un sopracciglio.
<<Pensi davvero che ti voglia avvelenare?>>
<<Può darsi, ne saresti capace.>>
<<Mangia, scema.>>
<<Mangia prima tu, non si sa mai.>>
Ruota gli occhi e dà un morso.
<<Visto? Ora ti fidi?>>
Prendo dalla busta un altro cornetto e l'addendo.
Chiudo gli occhi e me lo gusto.
<<Buono, non è vero?>>
Annuisco con la bocca piena.
Esce dallo zaino un DVD, un horror
<<Coraggioso, Fil.>>
<<Vuoi vederlo o sei troppo pappa molle?>>
<<Coraggio è il mio secondo nome. Ora dammelo.>>
Mi dà il DVD e mi fa l'occhiolino.
<<Vedremo.>>

Finisco l'ultimo pezzo di cornetto e faccio partire il film.
Mi siedo alla fine del divano, lontana da lui.
<<Puoi avvicinarti, non ho mica la peste.>>
Mi avvicino cauta di poco.
<<Più vicina.>>
Mi sposto al suo fianco e mette un braccio sulle mie spalle.
Lo fulmino con lo sguardo.
<<Non ti allargare.>>
Lo toglie subito.

Sto tremando dalla paura avvolta dalla coperta.
<<Hai paura?>> chiede.
<<Pff, certo che no. Piuttosto, tu?>>
<<Chi? Io? Proprio no.>>
Adesso un uomo incappucciato sta accoltellando una donna.
Urliamo entrambi e ci abbracciamo.
<<Fil... Filip... Filippo?>> riesco a dire con voce tremante.
<<Sì?>>
<<Puoi togliere questa merda di film?>>
<<Sì, ottima idea.>>
Appare un'altra scena terrificante.
Stringo forte Filippo, lo sto stritolando.
<<Menomale che il tuo secondo nome è Coraggio.>>
<<Non sentirti coraggioso perché anche tu hai paura. Ora stacca il film.>>
Ci stacchiamo dall'abbraccio e toglie quel dannato DVD.
Si risiede e fa zapping con il telecomando.
<<Questo programma fa schifo... Questo pure... Fa schifo... Schifo... Schifo...>>
<<Ti decidi a mettere un programma decente?>>
<<Questo non mi piace... Questo nemmeno...>>
Sbuffo e gli strappo il telecomando dalle mani.
Lo riprende e ora abbiamo il telecomando conteso.
<<Dammelo. Adesso.>>
Lo porta in alto e io mi sporgo per prenderlo, ma gli finisco addosso.
Gli cade dalla mano e mi precipito sul tappeto per prenderlo, ma vengo schiacciata dal corpo del moro.
<<Togliti.>>
<<Solo se mi dai il telecomando.>>
Mi è venuta un'idea brillante.
<<Facciamo così, io tengo il telecomando e in cambio tu avrai il numero di Cristina.>>
Si toglie e io afferro il telecomando.
<<Finalmente mio!>>
Mi siedo e cambio canale.
<<Voglio il numero.>>
<<Ehm... No.>>
<<O il numero, o il telecomando. Decidi tu.>>
<<Nessuno dei due.>>
Cerca di rubarmi il telecomando, ma io lo nascondo subito nel reggiseno.
Il reggiseno serve anche a questo.
Sbuffa e si siede a braccia conserte.
<<Ho vinto io, quindi, si guarda questo.>>

Apro lentamente gli occhi.
Sono completamente schiacciata da qualcosa.
Che ci fa Filippo disteso su di me?
Mi ha presa per caso per un materasso?
Lo scuoto violentemente.
<<Sveglia, Fil.>>
Non risponde.
È morto?
Ah, no, sta russando.
<<Se non ti svegli entro tre secondi, sei un uomo morto.>>
<<Che succede?>> chiede assonnato.
<<Succede che mi stai schiacciando letteralmente le tette e che non sono un materasso. Alzati se non vuoi ritrovarti a terra.>>
<<Non mi alzo, sono troppo comodo su di te e troppo assonnato.>>
<<Ora ti sveglio io con la forza.>>
Lo spingo e rotola a terra.
Lo stomaco di entrambi brontola.
<<Ho fame>> diciamo insieme.

<<È da dieci minuti che guardiamo il frigo. Sicuramente non comparirà nient'altro>> dico.
<<Ci sono soltanto dei wurstel e delle mozzarelle.>>
<<Non sarà una cena magnifica, ma possiamo accontentarci.>>

<<Il divano è pronto. Ti ho messo il cuscino e la coperta.>>
<<Perché non posso dormire con te? Il tuo letto è abbastanza grande per due e non voglio dormire sul divano.>>
<<Ti assicuro che è comodo. Il bagno lo uso prima io.>>

Esco dal bagno e lo trovo seduto in mutande sul divano.
<<Perché sei nudo?>>
<<Perché sono pronto per farmi la doccia e poi dormo sempre nudo.>>
Si alza per andare in bagno e io posso ammirare il suo corpo perfetto.

Bussa alla porta di camera mia.
<<Che vuoi?>> urlo.
<<Posso dormire sul tuo letto? Ti prometto che manterrò le distanze e che non ti toccherò neanche con un dito.>>
<<No. Buonanotte, Fil.>>

Non riesco a dormire.
Le scene di quel film mi fanno ancora paura e mi chiedo se Filippo sta dormendo bene.
Mi sento in colpa.
In realtà, il divano è abbastanza scomodo.
Mi alzo dal letto e vado in soggiorno.
È in una posizione strana e scomodissima.
Ma come dorme?
<<Filippo?>>
Mugugna qualcosa e apre gli occhi.
<<Se... Se vuoi puoi dormire con me se sei scomodo.>>
Sgrana gli occhi, incredulo.
<<Davvero?>>
<<Sì, ma devi metterti i pantaloni.>>

Con il buio, ha sbattuto il piede sul comodino e ha imprecato in una maniera tale che penso i vicini si siano svegliati.
Sto ridendo da mezz'ora.
Si distende sul letto.
<<Hai finito di ridere?>>
Trattengo le risate e mi distendo anch'io.
<<'Notte.>>
<<'Notte, Bea.>>
Mi dà un bacio e finalmente grazie al suo profumo chiudo gli occhi.

Hey! Come va?
Piaciuto il capitolo?
I consigli sono sempre accettati!
-M.

Dopo di te | Irama/Filippo FantiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora