Capitolo 2.

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Dopo aver guardato per qualche minuto mio fratello dormire, mi alzai e andai in bagno. Presi una felpa che era lì e me la misi senza nemmeno guardare se fosse mia. Dopo esser stata una decina di minuti in bagno a non far niente, mi guardai allo specchio. Ridacchiai nel vedere che avevo preso la felpa di mio fratello. Alzai le spalle sorridente, mettendomi le mani in tasca. Nonostante avessi passato una brutta nottata, ero piuttosto di buon umore.

Dopo essermi sistemata i capelli senza un apparente motivo, andai in sala e sobbalzai per un secondo vedendo un ragazzo che dormiva sul mio divano. Sorrisi nel vederlo e scossi la testa.

-Buongiorno Brook-

Dissi, svegliando il migliore amico di mio fratello.
Il ragazzo aprì gli occhi di colpo, mi vide e li strizzò per abituarli alla vista del giorno. Mi sorrise con un sorriso stanco.

-Buongiorno El-
Rispose semplicemente. Lo guardai alzando un sopracciglio, aspettando una spiegazione logica del perchè fosse sul divano di casa mia.
Lui inizialmente sembrò non capire, ma quando collegò scosse velocemente la testa e mi guardo.
-Ah giusto.. Beh, sono qua perchè ho lit-
Alzai gli occhi al cielo sorridendo, e prima ancora che finisse la frase, lo bloccai.
-Fammi indovinare, hai litigato di nuovo con la tua ragazza?-
Dissi ridacchiando.
Lui, invece di prendersela, ridacchiò e la sua risposta fu un mugolio confuso mentre si stiracchiava.

-La faranno santa un giorno.-
Scherzai parlando della sua ragazza. Stavano insieme da un anno e già convivevano. Lui aveva la stessa età di mio fratello, e non aveva mai avuto un buon rapporto con i suoi genitori, perciò non appena ha avuto l'occasione, si è trasferito dalla sua ragazza.

Il problema è che la sua ragazza era una schizzinosa perfezionista, mentre Brooklyn era uno deficiente patentato e disordinato. Una coppia perfetta, direi.

Litigavano ogni settimana, e ogni due per tre, lui era in casa nostra. Aveva una copia delle nostre chiavi da quando lui e mio fratello avevano 18 anni, e devo dire che è sempre servita.

-Nah, non penso.-
Disse alzandosi e mettendosi la giacca. Già se ne andava?
-Vuoi far colazione?-
Chiesi gentilmente.
Mi guardò, e capii che lo voleva. Amava il cibo, non avrebbe mai rifiutato, ma era troppo gentile per accettare. Ci conosciamo fin da quando eravamo piccoli, per via di mio fratello, ma non abbiamo mai avuto un rapporto informale.

Vedendolo indeciso su come rispondere, mi misi a ridere e scossi la testa.
-Dai, togliti la giacca-
Dissi prendendo da un mobile il mio telefono e avviandomi verso la cucina. Lui sorrise e dopo aver fatto ciò che gli avevo detto, mi seguì.

-Ma Rye è fuori o dorme ancora? Non mi risponde da ieri sera-

Aprii un mobile per prendere del pane. Alzai gli occhi al cielo vedendo che Rye l'aveva messo troppo in alto. Mi misi sulle punte per cercare di prendere il pane mentre gli risposi.

-Rye..-
Dissi cercando di concentrarmi su ciò che stavo dicendo e non sul pane.
-Sta dormendo, è di là.-
Risposi per poi non sentire più nessuna risposta.

Mi girai e vidi il ragazzo seduto su una sedia, con un gomito appoggiato al tavolo e la mano davanti alla bocca per non ridere. Ma quando inclinai la testa, guardandolo male, non si trattenne più e scoppiò in una fragorosa risata.

La sua risata era contagiosa, e perciò, mi misi a ridere pure io.
-Non fa ridere.-
Lo ammunii, nonostante lo stessi facendo pure io.
-Sì invece-
Disse per poi alzarsi, e venire verso di me guardando il mobile.
Io lo guardai sorridendo, e senza il minimo sforzo, prese il pane e me lo passó.
-A lei signorina-
Disse guardandomi con un sorriso divertito per poi fare un piccolo inchino.
Scossi la testa sorridendo per poi prendere le cialde per preparare i caffè.

Lui restò lì e si sedette sul bancone guardandomi.
Non gli dissi nulla, perchè ormai era abituato a stare in quella casa, e lo facevo sempre pure io. Preparai la macchinetta, per poi avviarmi verso il frigo e tirare fuori il latte. Riempii una tazza e guardai i suoi occhi verdi.

-Vuoi?-
Chiesi semplicemente e lui, come previsto, annuii.
Misi in tavola la nutella, il pane preso prima, dei biscotti, e presi anche dei pancakes, preparati il giorno prima.

Quando c'era in casa Brook, dovevo riempire il tavolo. Infatti, non appena vide i pancakes, i suoi occhi si illuminarono.
-Oh mio Dio, non li mangio da un sacco.-
Ridacchiai per poi mettere un bicchiere sotto la macchinetta del caffè pronta.

Lui restò seduto sul bancone a guardarmi.
-Sai, la mia ragazza non mi fa mai i pancakes. Dovrei venire qui più spesso a fare colazione. Tu sì che s-

-Hai finito di flirtare con mia sorella, Wyatt?-
Lo interruppe mio fratello, appoggiato con una spalla allo stipite della porta, chiamandolo addirittura per cognome.

Brook ridacchiò, ma prese subito le distanze da me, scendendo dal bancone e andando a tavola.
-Buongiorno Rye.-
Disse senza rispondere all'affermazione di mio fratello, probabilmente ritenendola, come me, una cretinata.

Rye però, andò dietro a Brooklyn. Io mi girai verso il bancone per prendere i bicchieri di caffè e sentii il rumore di uno schiaffo. Ero di spalle, ma immaginai mio fratello dare un coppino al suo migliore amico, e a darmi conferma, fu il verso di dolore di Brook.
Ridacchiai per poi andare a tavola.

Misi davanti a mio fratello una tazza di caffè, e portai all'altro la tazza di latte, quella di caffè, un cucchiaio ed un coltello.
Vidi Brooklyn versare tutto il caffè nella tazza del latte. Lo guardai confuso mentre, mio fratello, con sguardo schifato.

-Sei disgustoso.-
-Che c'è?- Rispose il ragazzo.
-È solo caffè-latte.- Rispose con una semplice alzata di spalle.
-Comunque..-
Cominciò Brook ed entrambi lo guardammo, mentre si stava preparando una fetta di pane e nutella.
-Visto che sono cacciato di casa almeno fino a stasera, e non mi va di fare l'ospite anche per pranzo, che ne dite se usciamo a pranzo?-
Io sorrisi ed annuii. Non era una brutta idea.

-Puoi invitare anche Jack, se vuoi-
Mi propose ed io annuii nuovamente. Non vedevo Jack, il mio migliore amico, da qualche giorno.
-Certo.-
Dissi e poi guardai mio fratello, che non aveva ancora risposto, probabilmente ancora innervosito per il fatto che Brook mi avesse parlato non in sua presenza.

Era gelosissimo di me, e non voleva che nessun ragazzo mi parlasse. Nemmeno il suo migliore amico. Ad eccezione di Jack. E okay, aveva le sue ragioni per essere geloso, ma a volte esagerava davvero.

Il migliore amico di mio fratello lo guardò e ridacchiò.
-Eddai Rye-
Lui alzò gli occhi al cielo, e la sua "scenetta" già stava crollando: trattenne un sorriso e sbuffò.

-Pago io-
Propose Brook.
Rye sembrò pensarci, nonostante avesse giá preso la sua decisione, probabilmente dal momento stesso in cui il suo migliore amico l'aveva proposto.
-Andata-
Concluse, ottenendo un bellissimo sorriso di Brooklyn Wyatt.

Sorry sister || RandyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora