Tornai da sola in quel bar il giorno successivo, quello dopo e quello dopo ancora.
Ogni giorno il cameriere mi offriva la colazione, e già dal secondo giorno, aveva cominciato a sedersi con me al tavolo, nei momenti in cui non doveva servire gli altri clienti. Avevamo passato così anche le due settimane successive.-Buongiorno.-
Dissi sorridendo al ragazzo, entrando nel bar anche quel giorno.
Il ragazzo ricambiò il saluto, e dopo essermi seduta nel mio solito tavolo, mi portò un caffè ed una brioche.
Lo ringraziai ed aspettai un suo momento libero.Non dovetti aspettare troppo: due minuti dopo, Andy era di fronte a me, sorridente.
Cominciammo a parlare, come ogni giorno, del più e del meno, ed io stavo così bene. Con lui mi trovavo a mio agio, e potevo parlare tranquillamente. Ad un certo punto peró, lo vidi cambiare espressione, diventando più serio.-Tutto bene?-
Gli chiesi istintivamente. Lui annuì, e forzó un piccolo sorriso, per poi passarsi una mano fra i capelli biondi.-Sì El. Mi stavo chiedendo.. Che ne dici se uno di questi giorni-
Distolse lo sguardo da me e poi mi guardò nuovamente. Immaginai ciò che stava per dirmi, e perciò sorrisi spontaneamente, notando il suo nervosismo.-Cioè, stavo pensando che potrebbe essere interessante.. Mhh, vederci.-
Ridacchiai, corrugando leggermente le sopracciglia.
-Beh, non ci stiamo già vedendo?-
Dissi, trattenendo una risata. Avevo capito benissimo cosa intendeva, ma mi divertiva molto la scena, e vederlo passarsi continuamente la mano fra i capelli, mi faceva veramente ridere.-Sì- Rispose. -Cioè, sì, ci stiamo vedendo, ma intendevo.. Ad esempio un'uscita, non so, uscire insieme, da qualche parte che non sia un bar-
Disse, un po' piú rilassato. Evidentemente aveva capito ciò che stavo facendo, e perciò sicuramente sapeva già la mia risposta.-Ci voleva tanto?- Chiesi ridendo.
Ridacchiò anche lui, scuotendo poi la testa.
Portai la tazza di caffè alla bocca, bevendo un sorso.
-Lo prendo come un sì.-
Annuii ridacchiando.
-Era un sì.--Andyy-
Sentii gridare dall'amico di Andy che dirigeva il bar.
Vidi il biondo davanti a me alzare gli occhi al cielo. Scrisse velocemente qualcosa su un tovagliolino e si alzò velocemente.
-Scrivimi il tuo indirizzo, passo a prenderti alle 20:00.-
Disse per poi farmi l'occhiolino ed andare a servire i numerosi tavoli, oggi piú pieni del solito.
Così, finii da sola la mia colazione e tornai a casa.Aprii la porta della mia abitazione con le mie chiavi, e vidi mio fratello seduto per terra ed il suo migliore amico sul divano. Rye stava giocando ad uno dei suoi soliti videogiochi, mentre Brooklyn stava scrivendo qualcosa. Sembrava concentrato, e mi sorprese vederlo con un quaderno in mano.
-Buongiorno-
Esordii io. Rye non distolse lo sguardo dalla televisione, mentre Brook alzò gli occhi dal quaderno e mi guardò sorridente.
-Ciao El- Dissero in coro.Mi sedetti accanto a Brook, sul divano e sbirciai il suo quaderno. Non capii cosa ci fosse scritto, nonostante la sua scrittura sembrasse ordinata.
-Che fai?- Chiesi curiosa. Lui mi guardò, e con un sorriso alzò le spalle per poi chiudere il quaderno.
-Cazzate- Disse semplicemente.
-Come è andata la tua colazione con il cameriere?- Mi chiese poi tranquillamente.
Io annuii felice.
-Benissimo.--È successo qualcosa?-
Chiese Rye, continuando a giocare.
Io ridacchiai per la domanda.
-No Rye, puoi anche smettere di farmi questa domanda ogni giorno.-
Lui sorrise e mi fece piacere. Sembrava che la stesse prendendo bene, ed io non potei esserne piú felice.-Ma..-
Continuai.
Mio fratello mise il gioco in pausa e si girò a guardarmi, mentre Brook ridacchiava con la penna in mano.
Guardai Rye negli occhi, per fargli capire che andava tutto bene. E tranquillamente dissi.
-Questa sera usciamo insieme-Vidi Rye cambiare leggermente espressione ma si stava trattenendo. Lo guardai, e sentii lo sguardo di Brook spostarsi tra me e Rye.
Dopo qualche secondo, mio fratello annuii lentamente.
-El ne sei.. Sei sicura che tu sia pronta?-Odiavo parlarne, e odiavo ripensare a tutto ciò che mi era capitato. Ed è per questo che annuii velocemente.
-Sì, Rye. Non voglio più stare in casa o avere paura. Voglio provarci, voglio essere felice, e con lui mi trovo veramente a mio agio. Mi fa stare bene, e so che lo conosco da solo due settimane. È per questo che voglio fare le cose con calma. Stasera usciamo solo per una cena e passare del tempo insieme.- Spiegai.Rye annuì e sorrise leggermente.
-Va bene. Cioè sì, è giusto. Solo.. Stai attenta, okay? E per qualsiasi cosa, chiamami.-
Mi disse con il suo solito tono protettivo.
Io annuii, gli lasciai un bacio sulla guancia e mi alzai dal divano.
-Grazie Rye-
Dissi felice, dirigendomi verso la mia camera.Prima di chiudere la porta, riuscii a sentire le parole di Brook rivolte a mio fratello.
-Sono fiero di te.-
Sorrisi felice, per poi chiudermi in camera e mettermi sul letto. Tirai fuori dalla tasca il biglietto con il numero di Andy e gli scrissi.Io: Ciao
Scrissi, per poi cancellare. Non sapevo veramente come cominciare, e questo mi metteva un po' in ansia.
Io: Hey, ciao.
Sbuffai, cancellando di nuovo. Feci poi un sospiro e mi decisi a scrivere.
Io: Hey, sono El. Il mio indirizzo è Wood Street
Non sapevo se il messaggio potesse sembrare troppo freddo, ma lo inviai.
Non dovetti aspettare più di qualche minuto per una sua risposta.Andy: Perfetto. Passo alle 20:00
Io: Va bene
Andy: Preferisci un luogo elegante o alla mano?
Io: Non saprei..
Andy: Per questa volta facciamo un luogo tranquillo, okay? Sono elegante tutto il giorno per via della divisa, almeno per stasera andiamo in un posto alla mano ;)
Io: Va benissimo :)
Andy: A più tardi, allora
Io: A dopoDopo questa conversazione misi il telefono sul comodino e mi sdraiai sul letto con un sorriso da idiota. Ero felicissima, e non potevo credere di star ricominciando davvero. Stavo dando una seconda possibilità a me stessa, e non potevo esserne più felice. Pensai a come vestirmi per la sera, ma dopo pochi secondi mi addormentai senza nemmeno accorgermene.
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Sorry sister || Randy
FanficLa storia seguente ha come protagonisti i cantanti della band RoadTrip, principalmente Andy Fowler e Rye Beaumont. Ovviamente la storia non ha nulla a che fare con la vera band, ma semplicemente ho preso la loro immagine per creare il racconto.