Capitolo 6: Jesus

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Questa mattina al mio risveglio ho trovato la casa vuota.
Il boss è andato ad una riunione importante a cui non poteva proprio mancare, la bomba sexy di sua moglie è partita nuovamente per la Spagna, Andrea è all'università e la Dark Lady è al liceo.
Dopo quello che è successo in camera sua non ci siamo più parlati e guardati in faccia.
Lei ha ripreso ad uscire la sera e a comportarsi da strafottente nei confronti di tutti.
Io, invece, passo le giornate girando per la città e scopando qualche cagna in vena di delizioso piacere.
Nel frattempo nella mia testa risuonano sempre le parole di mio padre che ancora non ho preso sul serio.
Devo trovare un modo di farmela amica.

Verso l'una e un quarto sento la porta aprirsi e rinchiudersi con forza «Se c'è qualcuno che batta un colpo!» urla salendo le scale, apro la porta e me la ritrovo davanti «Ciao Daf Daf!» la saluto sorridendo «Non chiamarmi in quel modo, Crociato!» risponde superandomi con una spallata «Quanta gratitudine nei miei confronti» si gira fissandomi male «Pensi che dopo aver convinto mio padre io debba esserti riconoscente a vita? Beh, ti sbagli di grosso, Crociato dei miei stivali!» serro la mascella inspirando a fondo «Non chiamarmi Crociato, non è il mio nome» dico a denti stretti serrando i pugni «Oh, ma davvero? A me non risulta che il mio sia "Daf Daf", idiota» questa ragazzina ha il potere di farmi perdere la pazienza con neanche mezza parola, preso da un moto rabbioso la prendo di peso e la metto sulla mia spalla mentre lei cerca di divincolarsi «Stupido Crociato da due soldi, mettimi subito giù!» urla mentre mi tempesta la schiena di pugni «Prima ripeti mi nombre come si deve e poi ti lascio...» gli do una pacca sul sedere facendola innervosire ancora di più.
«Ma come ti permetti a toccarmi il sedere?!? Brutto maniaco di sto cappero!» mi metto a ridere per la frase che ha appena detto «Cappero?! Non le dici le parolacce, piccolina?» chiedo camminando verso la cucina sempre con lei sulla spalla «Non le spreco con un individuo come te!» la faccio sedere sulla penisola per poi insinuarmi tra le sue gambe «Mangiamo qualcosa, preciosa?» metto le mani sulle cosce coperte dai pantaloni neri «Togli quelle mani...» sorrido compiaciuto mordendomi il labbro inferiore «Ammettilo che vorresti un mio bacio...» ride procurandomi un certo fastidio «Io da te non voglio proprio un bel niente, il mio fidanzato mi soddisfa più che bene...» quelle parole mi fanno rimanere di stucco, è fidanzata? Da quando? Non mi risulta dai dati che ho ricevuto, devo avere maggiori informazioni, ora!
«Hai un fidanzato?» domando scioccato dalla notizia appena ricevuta «Si, da quasi un anno» risponde tranquilla guardandosi le unghia laccate di nero «Hai problemi?» continua osservandomi interrogativa, non ci vedo più, la stendo con forza sulla superficie di marmo e la bacio con trasporto mentre lei cerca di liberarsi dandomi calci «Stai ferma, amoruccio, così mi ecciti» si blocca di colpo mentre io continuo a baciarle il collo «Non volevo arrivare ad una soluzione così drastica ma a quanto pare non mi lasci altra scelta, da oggi si fa a modo mio!» la sollevo dalle natiche e la faccio aderire al mio bacino «Lasciami, non ne hai il diritto...» questa affermazione mi ferma dal fare altri movimenti troppo inoltrati, con lei non riesco a rimanere indifferente ed insensibile, lei è diversa da tutte le altre, mi fa diventare pazzo solo guardandola nei suoi occhi di puro cioccolato fondente
«Scusami» dico semplicemente rimettendola a terra «Sono un coglione, lo so, ma tu mi provochi fino all'esasperazione, ragazzina» si sistema la maglia ed i capelli per poi guardarmi negli occhi «Ho sbagliato anche io, non dovevo farti irritare, ma tu non devi mai, e dico mai, più toccarmi!» sussurra mesta torturandosi le mani, colgo la palla al balzo «Ricominciamo?» tendo la mano verso di lei dandole la possibilità di stringermela «Va bene» la stringe con forza.

«Quanti anni hai?» mi chiede mangiando un'altra patatina fritta «Ne ho ventuno» annuisce continuando a masticare «Cosa sei venuto a fare in un paese sperduto da Dio?» curiosa la dark girl, purtroppo non le posso rivelare il vero motivo del mio arrivo «Diciamo che sono in vacanza, voglio imparare meglio l'italiano e godermi un po' la vita, i figli maschi hanno troppe responsabilità sulle loro spalle» invento sperando che ci creda «Mi sembra una scusa assurda ma per ora la prendo per la verità» finisce le sue patatine e si pulisce le mani dal sale e dall'olio «Cosa ti fa credere che ti stia mentendo?» domando cercando di essere il più credibile possibile «Beh, sei un mafioso, perché dovrei abboccare alla stupida scusa della vacanza ristoratrice?» dice con ovvietà nella voce, cazzo, è troppo sveglia ed arguta, riesce a captare ogni singola menzogna «Sono la regina indiscussa in questo campo, non mi sfugge mai una persona che mente, quindi sputa il rospo...» assottiglia gli occhi mettendo i gomiti sul tavolo «Dafne, non ho nessun segreto, se non ci credi domanda a tuo padre o a tuo fratello» ci riflette un po' per poi annuire «Resto comunque del parere che tieni nascosto qualcosa e stai pur certo che scoprirò di cosa si tratta, è una promessa!» si alza dalla sedia lasciandomi nella mia solitudine, in cucina.
Menomale che dovevamo diventare amici...
Ha uno scudo protettivo attorno a sé, sarà difficile riuscire a romperlo.

Angolo Autrice

¡Hola a todos!
Ecco il nuovo capitolo!
Riuscirà Jesus nel suo intento di farsi amica Dafne?
E Dafne si lascerà andare o resterà sulle sue?
Avrà davvero un fidanzato?😏
Alla prossima❤

Non sarò tuaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora