Ellie's pov
Le prime settimane passarono veloci.
Le nostre giornate iniziavano alle 5.30, quando Tommy ci svegliava, e fino alle 6:00 ci occupavamo di risistemare l'accampamento: smontare le tende, il focolare, recuperare le armi e preparare i cavalli. La mattinata, che durava fino alle 12, la passavamo principalmente cavalcando per distanziare il più possibile il luogo dell'accampamento precedente e, di conseguenza, ridurre le possibilità che qualche cacciatore potesse ricostruire il nostro percorso ed arrivare a Jackson.In una settimana eravamo riusciti a cacciare abbastanza animali per far sopravvivere la nostra comunità circa due settimane senza considerare le entrate di provviste successive.
Per quanto riguardava il rapporto con i miei "compagni d'avventura" diciamo che le cose andavano discretamente.
L'unico momento in cui avevamo modo di chiacchierare era la sera, intorno al fuoco, dopo 12 ore circa di caccia e perciò tutti si ritiravano presto nelle tende cercando di riposare il più possibile.
Durante la cena ad ogni modo non era facile parlare con tutti: Charles prendeva la sua porzione di cibo e andava in tenda senza dire una parola, Samantha rimaneva seduta con noi ma si capiva che lo faceva solo per rispetto poiché neanche lei apriva bocca (se non per mangiare), Josh e Dan mi odiavano quindi non provavo neanche ad avvicinarmi a loro che mangiavano ad una moderata distanza da me; invece Paige e Vincent erano molto simpatici e mi hanno sempre trattata in modo gentile, oltre a ciò erano anche degli ottimi cacciatori e mi avevano salvata da un cinghiale che stava per caricarmi.
Ma Nick era quello con cui avevo legato di più. La sera mi raccontava storie incredibili e conosceva innumerevoli battute e giochi di parole. Lui mi piaceva molto e anche io dovevo piacergli perché spesso mentre eravamo seduti intorno al fuoco e chiacchieravamo mi si avvicinava, ma puntualmente arrivava Tommy dicendo che aveva bisogno di aiuto con la legna o a volte con i cavalli o altre ancora con il conto della selvaggina.
Mi ero quasi convinta che Joel lo avesse minacciato di vegliare su di me e di salvarmi da ogni tipo di "pericolo" il che, conoscendo Joel, include anche i ragazzi.
Tommy.... beh... era Tommy. Lui mi aiutava sempre ed era il primo a cui mi rivolgevo se vedevamo qualcosa che non conoscevo o capivo: ad esempio un giorno, mentre esploravamo l'area, ci imbattemmo in una casa dentro la quale trovammo vari oggetti utili e molte cianfrusaglie tra cui una penna molto curiosa che ho deciso di tenere:sembrava una penna normale ma sul tappo vi era un curioso gommino. Non poteva essere una semplice gomma, di gomme ne avevo viste tante e quella, anche al tatto, risultava diversa. Così domandai a Tommy di cosa si trattasse ed egli mi spiegò che prima della diffusione del fungo le persone avevano degli aggeggi, che mi pare lui abbia chiamato smart Phone... o qualcosa del genere, e che con essi le persone potevano mandarsi messaggi e che per scrivere vi era una tastiera "touch" su cui si toccava per scegliere la lettera e formare la parola. Per farlo si potevano usare le dita ( senza i guanti a meno che anche questi non fossero "touch") oppure delle penne dotate di un gommino particolare.
Bah... la vita prima del Cordyceps era "facilitata" da una marea di oggetti strambi...
Ad ogni modo la nostra routine continuò per altri 14 giorni.
Poi una mattina ci imbattemmo in un villaggio nascosto.Se avessi solo due parole per descriverlo non saprei quali scegliere.
Ma credo che le più corrette siano sangue e distruzione.
Spazio autrice
Ciao a tutti!
Mi di spiace di avervi fatto aspettare così tanto per questo capitolo ma non ho avuto tempo a causa dello studio....
Scusate😔😔😔
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The last of us: survivors
FanfictionSequel de: "the last of us: la verità" Leggere dopo aver letto la prima storia #1 in the last of us dal 22/11/2018