You have changed my life

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“Un forte rumore…una macchina si schianta…urla…grida…pianti”

Bea aprì velocemente gli occhi ritrovandosi nel suo morbido letto. Da quando i suoi genitori erano morti in un incidente, questo incubo la perseguitava ogni notte. Si voltò verso il comodino: l’orologio segnava le 8.30 del mattino. Si alzò dal letto, scese in cucina e preparò dei pancakes. Sorseggiando un bicchiere di latte, come tutte le mattine, andò a controllare la posta. La cassetta era vuota ma, nel fondo, Bea notò una piccola lettera che prese e lesse ad alta voce mentre rientrava in casa.

“Carissima Beatrice, mi dispiace molto per i tuoi genitori. Sono pronta a ospitarti nella mia dimora il prima possibile. Mi prenderò cura di te cercando di farti sentire di nuovo amata da una vera famiglia. Ti aspetto già questa sera a casa mia, Oxford Street 10. Cari saluti.

Kate Tomlinson”

Bea continuava a camminare avanti e indietro nella grossa sala facendo scorrere le dita sui mobili impolverati e tenendo la lettera ben stretta tra le mani. Non conosceva quella famiglia, non li aveva mai visti, non sapeva chi fossero. Dai vari pettegolezzi sentiti in città sapeva che era una famiglia importante, composta solamente da tre persone: madre e due figli, il maggiore e la minore. Per la maggior parte del tempo stavano chiusi nella loro enorme villa nella quale nessuno era mai entrato. Perché, Kate, le aveva fatto questa proposta? Cosa sarebbe stato giusto? Accettare, rifiutare, pensarci su? Ma Bea non aveva tempo, la donna l’aspettava già quella sera e lei non riusciva a prendere alcun tipo di decisione. Decise infine di rifletterci davanti a una tazza di the caldo. Pensò tutto il giorno a quella proposta, pensò a quello che i suoi genitori le avrebbero consigliato, a ciò che i suoi genitori avrebbero voluto. Erano le 19.10 e la ragazza era accoccolata sulla piccola poltrona nell’angolo della sua camera. Giocava con le punte dei suoi capelli cercando di pensare a cosa avrebbe dovuto fare, a cosa poteva essere meglio per lei. Si. Aveva preso la sua decisione. Voleva provarci. Non ne era sicura, ma pensò che avrebbe potuto tornare a casa  da sola in qualsiasi momento. Iniziò a preparare la valigia, riponendo tutti gli oggetti, foto, libri, ricordi più preziosi con cura. Alle 20.00 chiamò un taxi e si diresse a casa di Kate. La macchina sfrecciava veloce nelle strade della città lasciandosi alle spalle le luminose luci dei negozi per addentrarsi in una piccola strada di montagna. Il viso di Bea era incollato al finestrino. Osservava chiome degli alberi muoversi seguendo il soffio del vento. Il sole ormai era calato dietro le montagne innevate che si intravedevano in lontananza lasciando il cielo coperto da stupendi colori. Ad un tratto la macchina si fermò di fronte a una grossa villa. La ragazza scese dall’auto e, dopo aver pagato il taxista, si fermò ad osservarla. Era molto antica e un grosso giardino la circondava. La facciata principale era coperta da diverse piante di rose che si arrampicavano lungo la parete e molte finestre si affacciavano sull’immenso bosco di fronte alla casa. Bea si fece coraggio e bussò al grosso portone di legno sentendo il battito del suo cuore accelerare a ogni movimento. Dopo pochi secondi una donna alta, molto elegante, i cui i lunghi capelli neri le ricadevano sulle spalle risaltando i grossi occhi blu, si presentò alla porta. Aveva un viso dolce perciò Bea le sorrise timidamente

Bea:“Lei deve essere Kate…io sono Beatrice, molto piacere!”

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