Capitolo 10: YOU'RE NOT ALONE

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In due giorni il funerale fu pronto. Barbara, dopo aver trascorso i giorni precedenti sola, a girovagare per il bosco, raggiunse la piccola cappella ornata da fiori bianchi, dove si stava svolgendo la cerimonia. Si sentiva la causa di tutto quel dolore ma, ancora peggio, si sentiva l'artefice del dolore delle persone che amava di più al mondo. Nascosta in un angolo avvistò la bara circondate da rose bianche, nella quale giaceva l'unica persona che le avesse voluto bene davvero, che avesse mai creduto veramente in lei senza ritenerla un mostro. Lì giaceva la sua unica amica, la sua migliore amica. Bea aveva un leggero vestito di seta che le fasciava il corpo, delle ballerine ai piedi, i capelli erano stati intrecciati con piccoli e profumati fiori mentre il viso era coperto da un leggero strato di trucco. Era meravigliosa. Un angelo. Quando il funerale finì Barbara non si mosse dalla sedia su cui si era seduta rimanendo a testa bassa. Forse stava pregando? Forse stava chiedendo perdono?

Louis:"che ci fai tu qui?"

Le chiese notandola visibilmente irritato. La ragazza alzò la testa, aveva gli occhi rossi e gonfi, ormai non aveva più lacrime da versare, così come Louis.

Barby:"era mia amica...ma me ne sono accorta troppo tardi"

Louis guardò la salma mantenendo un'espressione seria.

Louis:"perché le hai fatto questo? Io la amavo, capisci?"

La ragazza si sforzò ma non riusciva ad alzare lo sguardo. Non avrebbe potuto mantenere quello accusatorio del fratello.

Barby:"si...lo so. Avevo solo paura che ti avrebbe portato via da me, eri l'unico di cui mi importava...io ero gelosa...mi sono resa conto troppo tardi di quanto le volessi bene"

Non sapeva che altro aggiungere. Aveva detto anche troppo.

Louis:"penso sia la scusa più egoista che potessi inventarti. Ora vattene...non voglio che tu stia qui, non voglio vederti"

Ribadì allontanandosi da lei.

Barby:"Louis ti prego..."

Louis si voltò verso la bara dandole le spalle. Lei corse via. Aveva perso Louis ma questa volta, per sempre. Per Liam invece sembrò diverso: voleva parlarle, voleva capire perché si era comportata in quel modo. Lascò il bambino nelle braccia di Louis e corse dietro alla ragazza.

Liam:"Barby fermati!"

Le gridò facendola fermare. Si avvicinò a lei e le premette il suo petto forte contro la schiena.

Liam:"perché lo hai fatto?"

Al contatto con Liam, Barbara si sentì svenire, la stringeva tra le sue braccia, sentiva il suo cuore battere dietro di lei e, per la prima volta dopo giorni, si sentiva meno sola.

Barby:"avevo paura che Louis mi abbandonasse...tutti mi hanno sempre lasciata sola ed io non volevo che anche lui lo facesse...ma ho avuto ciò che merito"

Gli spiegò abbandonandosi tra le sue braccia, senza avere il coraggio di voltarsi per guardarlo negli occhi.

Liam:"lo so che nella tua vita hai perso molte persone e so anche che hai provato a fermare Harry, perché tu non sei cattiva...non mi perderai mai, te lo prometto. Non sei sola, io sarò sempre qui. Ora che sei mia non ti lascio andare. Supereremo anche questo, insieme"

La confortò facendola voltare in modo tale da riuscire a guardarla negli occhi. G occhi di una ragazza piena di dolore, colpe, ma anche gli occhi di una ragazza bisognosa d'amore e Liam era pronto anche ad andare contro la volontà di Louis pur di darle tutto ciò di cui aveva bisogno.

Barby:"...non mi odi? Non vuoi lasciarmi?"

Gli chiese sentendo le lacrime rigarle il viso.

Liam:"non si può odiare chi si ama, io voglio passare la mia vita con te."

La rassicurò poggiando la fronte contro la sua, inalando il suo respiro. La strinse tra le braccia lasciandole dolci baci sulla labbra inumidite dalle lacrime. Intanto Louis era ancora lì, sulla bara di Bea con il piccolo in braccio. Era distrutto, la ragazza che amava più della sua stessa vita lo aveva lasciato, era svanita come una nuvola di polvere nell'aria. Ad un tratto si ricordò di una cosa. Frugò nella tasca e tirò fuori un piccolo cofanetto blu. Lo posò sulla bara.

Louis:"questo era per te..."

Non riusciva a trovare le parole. L'avrebbe sposata, le avrebbe fatto la proposta, avrebbero potuto passare l'intera esistenza insieme. Non poteva credere che il fulcro dei suoi sogni, del suo cuore, della sua anima fosse svanito così, come sabbia tra le dita. Il suo sguardo cadde sul piccolo accoccolato tra le sue braccia. La manina era avvolta attorno al suo dito tenendolo bello saldo, quasi come avesse paura potesse lasciarlo, gli occhietti erano chiusi, rivelando le bellissime e lunghe ciglia.

Louis:"ti chiamerò James...il nome pref..."

Le lacrime minacciavano di ricominciare a scorrere senza sosta lungo le sue guance ma le asciugò velocemente con il dorso della mano.

Louis:"...il nome preferito di tua madre"

Concluse e, dopo avergli sorriso lievemente, gli lasciò un dolce bacio sulla fronte dirigendosi verso casa distrutto dalla terribile giornata.

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