Capitolo 2: I NEED YOUR LOVE

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Bea e Louis tornarono a casa prima del tramonto. Louis la teneva stretta a se come se avesse paura che qualcuno potesse portargliela via. Entrarono in casa e trovarono Barby seduta sul divano che, appena vide tutta quella intimità tra i due, si alzò.

Bea:"ciao, com'è andata la giornata?"

Barby fece finta di non sentire le parole di Bea e si avvicinò a Louis furiosa.

Barby:"ma che ti salta in mente? Perché hai invitato Liam?"

Louis:"Bea ti ha salutato, ti ha fatto una domanda, non essere maleducata!"

Rispose con tutta la calma possibile.

Bea:"Louis non fa niente...davv..."

Cominciò Bea prima di venir interrotta dalla risposta di Louis.

Louis:"invece importa!"

Barby:"la mia giornata ha fatto schifo! Ora mi spieghi?"

Rispose contro voglia a Bea per accontentare il fratello e poi si rivolse a lui.

Louis:"Liam mi è simpatico, magari può addolcirti un po'"

Rispose sorridendo. Barby era furiosa, corse in camera sua e, come la sera precedente, chiuse la porta con forza facendo rimbombare le pareti. Bea triste si sedette sul divano.

Bea:"Louis...cos'ho che non va? Perché mi odia?"

Disse tenendo lo sguardo fisso sul freddo pavimento di marmo. Il ragazzo si sedette di fianco a lei e l'abbracciò.

Louis:"Bea, tu sei perfetta. Barby ha avuto un esperienza difficile, ecco perché ora è così..."

Le spiegò. A quelle parole Bea si ricordò della sera in cui aveva perduto i suoi genitori, le persone più importanti della sua vita. Da quel giorno non era più stata la stessa: tutti i pomeriggi si chiudeva in camera, veloci lacrime non smettevano di rigare il suo viso. Si sentiva debole, sola e l'unica cosa che a volte sembrava tranquillizzarla era la musica.

Bea:"voglio parlarle"

Disse alzandosi di scatto ma Louis le afferrò il polso.

Louis:"no! È pericoloso"

Non sapeva quanto la sorella sarebbe riuscita a controllarsi in quella situazione, soprattutto con un'umana.

Bea:"fidati di me"

Sussurrò guardandolo negli occhi. A quelle parole Louis alleggerì la presa e Bea, dopo avergli lasciato un morbido bacio sulle labbra, salì le scale finché non si trovò davanti alla camera di Barby. Bussò due volte aspettando di sentire la voce della ragazza.

Barby:"chiunque tu sia, vai via!"

Rispose fredda e piena di odio. Bea non volle arrendersi, così aprì lentamente la porta.

Bea:"posso?"

Chiese con un filo di voce chiudendosi poi la porta alle spalle.

Barby:"NO!"

Esclamò senza mai incontrare lo sguardo della ragazza in piedi davanti a lei.

Bea:"ti prego, ascoltami almeno!"

Disse quasi supplicandola.

Barby:"hai cinque minuti, poi fuori!"

Rispose infine acida indicando la porta. Bea raggiunse lentamente il letto di Barby cercando di ambientarsi nella piccola stanza buia.

Bea:"Barby...so come ti senti, ma voglio capire bene perché mi odi"

Cominciò decisa. Barby si alzò dal letto e si avvicinò alla ragazza.

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