7.

735 44 13
                                    

È così strano.

Vi chiederete, cos'è strano?

Sono passate tre ore da quando Gunnarsen ha messo piede nella mia casa, mi immaginavo di tutto, ma non una situazione del genere.

Lui si comporta come un bambino, che dalla vetrina del negozio osserva il giocattolo che vorrebbe tanto avere, ma che per lui è irraggiungibile.

Sento il suo sguardo fisso,che mi scruta e squadra dalla testa ai piedi.

"Marcus mi passi i fogli della caduta del Fascismo?" domando girandomi, e i suoi occhi cadono proprio sui miei.

Mi passa i foglio, ma prima che riesca a ritrarre il braccio lui mi afferra il polso.

"Che ne dici se facciamo un gioco?" chiede a voce molto bassa, come se non voglia farsi sentire.

"Abbiamo perso molto tempo, mancano queste ultime cose e poi possiamo tornare alla nostra vita normale. Non sei contento?" dico tutto d'un fiato, ma nel suo volto si crea un sorriso divertito.

"Appunto ci manca poco, cosa ti costa fare una piccola eccezione?"

"Mi devo fidare?" chiedo stranita.

"Cosa mai ti posso fare, non mangio nessuno" afferma sicuro di sé.

Ci penso un po', ma vedo che non vuole arrendersi. Sbuffo arresa e subito le sue labbra si curvano, formando un sorrisino.

"Pronta a giocare?"

--------

E qui inizia ufficialmente OOPS.

Ci ha provato il nostro Marcus a essere gentile ed educato, ma non è nella sua natura.Allora, pronte a giocare?

OOPSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora