11.

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"Continuiamo" insiste Marcus.

Ci sediamo sul tappeto e aspetto la sua domanda.

Ora in qualche modo la tensione è sparita, però sono ancora preoccupata per le domande che mi può fare.

Rimane sempre un Gunnarsen anche se in versione più dolce.

"Dolce" penso, questo aggettivo non si addice al lui, però in qualche modo lo è.

"Ti sei incantata a guardarmi per caso?" 

"No, stavo pensando" 

"Sicura?" chiede con un sorriso malizioso.

"Non sono come te che fai commenti sul mio culo"

"Ti ho fatto un complimento! Voi ragazze siete un casino" 

"Perché tu sei perfetto, Gunnarsen?" domando con tono di sfida.

D'istinto si gira e inizia a guardarmi dritto negli occhi. Non avevo mai osservato i suoi occhi, sono marroni e se li guardi troppo puoi perderti dentro.

Non mi sono mai soffermata a guardare i lineamenti del suo viso, da vicino sembra perfetto, poi ti allontani e capisci chi hai veramente davanti.

Ma da vicino sembra un dio.

"Da come mi stai guardando, sono veramente perfetto"

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