🧡" Io che non ho mai avuto bisogno
di nessuno,
Adesso tremo al pensiero
di te,
lontano da me."🧡POV'S LIAM
"Almeno mi spieghi dove stiamo andando?" mi chiede Thomas mentre accendo la macchina. "Tom scusa, ma un amico ha bisogno di me." lui mi guarda con le sopracciglia corrugate scrutandomi dal basso. Io non mi volto, crollerei e questo non è il momento adatto per spiegarli tutto.
Sento ancora il suo sguardo pungente bruciarmi addosso, allora mi volto, cercando di non dare a vedere la mia preoccupazione. Ci guardiamo per diversi secondi, nei suoi occhi posso vedere la curiosità, e anche un pizzico di consapevolezza. Non potendo più reggere il suo sguardo mi giro verso il finestrino. Sento una piccola risata provenire dalle sue labbra. Non capendo perché sta ridendo gli chiedo un po' scocciato - Cos'è che ti fa tanto ridere? - lui mi guarda, senza però smettere di ridere. - No niente, mi fa ridere il fatto che fino a poco fa ci dicevamo tutto, liberatamente, e appena fa ritorno il tuo "amico" non mi vuoi dare nessuna spiegazione. Liam non sono ingenuo, tu sei preoccupato, tanto preoccupato, e non sei neanche bravo a nasconderlo.
Liam, tu mi piaci, mi piaci molto, ma devi essere sincero con me. Se il tuo ex sta male e tu vuoi andare a vedere cosa gli è successo, io nn ci vedo niente di male. Puoi dirmi tutto, lo sai. -
Sento il suo battito accelerare un po'. Dice che a lui va bene, ma sarà veramente così?
-Tom, scusami, solo non volevo lasciarti qui senza dirti niente e quindi ti volevo portare con me, però... Sono confuso, lui non era il mio ragazzo. Vedi, io e lui non abbiamo mai avuto un buon rapporto, però, io sono sempre stato l'unico a vederci del bene nella sua anima oscura. Ho provato ad aiutarlo, a farlo accettare dal branco, e ci sono riuscito. Lui mi sembrava che stava migliorando, si stava impegnando, ma ogni volta che vedevo dei cambiamenti buoni, lui rompeva ogni mia certezza. Ha sempre fatto così. Ho trovato te, la persona giusta per la mia vita... E... E arriva lui. Con i suoi problemi del cazzo. Io l'ho aiutato, l'ho sempre aiutato. Ma non so se reggerò ancora per molto. Non voglio più soffrire. Ma ogni volta che mi convinco che io non ci sarò più per lui, mi ritrovo a correre, pronto a salvarlo. Io... Io voglio aiutarlo, e credo che ora che ci sei tu, sia possibile. "
Lui abbassa lo sguardo sospirando.
-E se tu non potessi salvarlo? Se per salvarlo ti facessi del male da solo? Liam, io ti voglio aiutare, sto cercando di aiutarti, ma se Theo fosse ormai quasi al limite? - mi prende una mano nella sua ed inizia ad accarezzarla. - Io... Io credo che lui ce la possa fare... Lui è Theo... Niente è mai riuscito a farlo sprofondare. - Thomas scuote la testa, come se sapesse già cosa potrebbe succedere. - Niente, ma qualcuno potrebbe. Ok liam, ora basta. Io non voglio che tu soffri, non lo sopporterei. Ho già visto troppa gente soffrire. Ammettilo. Lo sai che ha avuto una vita di merda, anche se non si sa il motivo che lo ha spinto a diventare un mostro. Ho sentito ogni tua parola, e ho capito che lui non è una persona che ti fa del bene. È giusto che tu lo voglia aiutarlo, ma certe persone non si possono salvare. Certe persone non vogliono essere salvate, ti porteranno solo giù con loro. - nel suo tono posso sentire un po' di frustrazione. Sento il sangue arrivarmi al cervello. - Ti sbagli. Anche un mostro può essere salvato. - detto questo accendo la macchina e provo a partire, fallendo miseramente al mio tentativo. - Devi tirare il freno a mano. - - Ah giusto... Forse è meglio se guidi tu. - ci guardiamo negli occhi e scoppiamo a ridere - Scusami, è solo che sono preoccupato per te, non voglio ti succeda qualcosa, non me lo perdonerei. Ho esagerato lo so, scusami veramente. - gli prendo il viso tra le mani e gli bacio le labbra - Colpa mia, alcune volte sono troppo agitato. - detto questo Thomas si avvicina a me approfondendo il bacio. Sento la sua lingua cercare la mia, e quando la incontra le nostre lingue sono come sincronizzate, sembrano fatte l'una per l'altra, come se insieme fossero perfette. Il problema è che io non sono abituato alle cose perfette.
Il resto del viaggio lo passiamo con lui che mi parla di tutto e di più per non farmi pensare a Theo, e con io che non faccio altro che pensare a Theo. Le parole di Thomas non le sento minimamente, a tal punto che lui si gira verso di me e mi da un pugno sulla spalla. - Almeno fai finta di ascoltarmi. - mi dice sorridendo. Ha veramente un bel sorriso. - Tom, tu ti sei accorto fin da subito che mi piaci, com'è possibile che Theo non se ne era mai accorto? - lui mi continua a guardare, come incantato. - Beh, certe volte le persone vogliono semplicemente ignorare i sentimenti dell'altro, ignorare la situazione, perché ne hanno paura, troppa paura. -
Mi giro e posso sentire in lui una certa tristezza, così gli prendo la mano e me la porto alle labbra, baciandogliela.
-Non essere triste, ora ci sono io qua con te. -
Quelle parole, erano quelle che aveva pronunciato Theo quel giorno. Come una scarica mi erano ritornate in mente. - Ah già, I tuoi poteri da lupo. Dai accendiamo la musica. - detto questo Thomas ritira la propria mano per accendere lo stereo. Alla radio danno "Him and I". Non posso crederci come le canzoni tristi le diano proprio al momento sbagliato.
Thomas la canta tutta, cercando pure di coinvolgermi, miseramente.
-Siamo arrivati. Quella laggiù è la clinica. - detto questo scendo e apro la portiera di Tom per farlo scendere.
Lo vedo spaventato così lo prendo per mano conducendolo all'interno.
-OH MIO DIO. ALLORA DIO ESISTE. Finalmente sei arrivato! - dice Scott venendo di slancio ad abbracciarmi.
-Non sai quanto eravamo in pensiero per te! E poi... Aspetta... Ma lui chi è? - mi chiede accorgendosi della figura accanto alla mia. - Lui è Tom. Il... -
Mi blocco non sapendo se continuare. Mi giro verso Thomas - Puoi anche non dirlo tranquillo. - mi sussurra all'orecchio. - No. Devono saperlo. - mi giro poco convinto vero Scott e gli altri. - Ragazzi. Lui è Thomas. Sono stato con lui in questi giorni. Lui è il mio ragazzo. E spero che lo accetterete nel nostro branco. -
Scott ha la bocca spalancata, come tutti gli altri d'altronde. Scott apre e chiude bocca come se volesse dire qualcosa. - Si ma è un'umano... - dice Jackson all'improvviso. - perché Stiles e Mason cosa sono? A proposito, dov'è Mason? - Scott finalmente riprende parola. - È di là con Theo che ti sta aspettando. - faccio per andare insieme a Thomas, quando la mano di Scott mi ferma. - Benvenuto nel branco Thomas. Spero che non spezzerai il cuore a liam perché sennò te la dovrai vedere con i miei denti- "ci ha già pensato qualcun'altro a spezzarmi il cuore" vorrei dire, però mi trattengo. - Non lo farei mai. Piuttosto mi trafiggerei il cuore. - io lo guardo. Come posso meritarmi una persona del genere? Ci avviamo verso la stanza dove è Theo, solo che Scott mi ferma di nuovo. -Può venire al matrimonio. Ma le stanza ormai sono già state postate in quella maniera. - mi sussurra all'orecchio. Io faccio cenno di si con la testa, non del tutto convinto. Come potrò sopportare Theo per altri giorni?
Entriamo nella stanza e Mason mi viene subito incontro dandomi un pugno in faccia per poi abbracciarmi. - Non farli mai più. Pensavo fossi morto. - - Mi sei mancato anche tu. - detto questo mi avvicino al lettino.
-Ben tornato piccolo beta. - mi era mancata la sua voce, ma era allo stesso tempo irritante. - Ciao anche a te Theo. Allora. Cosa hai fatto questa volta. - Chi è quello? - chiede indicando Thomas dietro di me. - E perché tu puzzi di lui? - posso sentire gli artigli uscire. Solo lui mi faceva quell'effetto. - Prima rispondi alla mia domanda. - lui continua a guardare Thomas. -Per te. Ora dimmi chi cazzo è quella sgualdrina laggiù. -
Lo prendo per il collo facendo sbattere contro il muro. - Non chiamare il mio ragazzo cosi! -
Vedo Thomas avvicinarsi a me per poi prendermi per una spalla. - Non preoccuparti. Mi presento. La sgualdrina in questione si chiama Thomas. E tu caro lupetto come ti chiami? - allento la presa sul suo collo vedendo che fa fatica a stare in piedi. - Credo che lupetto sia il nomignolo meno appropriato per me. Comunque io sono la persona che ti ucciderà se non esci subito da qui. - Faccio per riprenderlo per il collo, con l'intenzione di ucciderlo veramente, ma anche questa volta Thomas mi trattiene. - Beh, nome un po' lungo, credi che ti chiamerò semplicemente Theo. - prendo Thomas per il polso e lo porto via da quella stanza, ma prima aggiungo un ultima frase. - Ed io che ero preoccupato per te. Come sempre d'altronde. Che cretino. - detto questo esco dalla clinica con Thomas. "Per te"? Cosa avrà voluto dire? Cerco di concentrarmi sulla figura di Thomas.
-Sei fantastico. Nessuno ha mai parlato così a Theo. A parte io, certamente. - lui mi sorride come sempre - Credo che allora a te dovrebbero farti Santo. Ma come fai a sopportarlo?!- sembra più un'affermazione che una domanda. Già, come faccio a sopportarlo? La risposta è semplice, o forse no. - Ti amo-.
Gli dico prima di fiondarmi sulle sue labbra. Perché io lo amo giusto? Si... Si lo amo... Io lo amo... Io amo Thomas. La mia mente ripete questa parola più e più volte, come se volessi convincermi che è così, ma il cuore è rimasto ancora dentro quella clinica, da Theo.
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Heilà, sono finalmente arrivata con questo nuovo capitolo. Spero vi piaccia, anche se forse non è proprio il massimo spero possiate apprezzare almeno un po'. Io vi ringrazio di cuore per le 840 visualizzazioni. Siete fantastici, veramente, scusate se non aggiorno molto spesso, ma la scuola mi tiene veramente impegnata. Se volete lasciate un commento, potete dirmi tutto. Un bacione e al prossimi capitolo💕.
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I hate you with love -THIAM
Romancela storia è ambientata a beacon Hills. Sono passati ormai due anni da quando Monroe era stata sconfitta, e ogni membro del branco se ne era andato per la propria strada. Scott al liceo insieme a lydia, Malia in Francia, Stiles e Derek facevano part...