2. Susan Lopez sta vomitando in piscina

16K 601 66
                                    

Mi rotolo sul materasso a una piazza e mezzo e respiro il profumo delle mie lenzuola.
Amore mio, quanto mi sei mancato.
-Abby!- mia madre, quella santa donna, lei e il suo brutto vizio di urlare di prima mattina.
-Alzati, è l'una. È pronto il pranzo.- si siede sul letto e mi lascia un bacio fra i capelli.
Non mi lamento di queste smancerie solo perché sono appena tornata.
Mi sforzo di sorriderle, per quanto possa riuscirmi, dato che ha interrotto il momento di coccole tra me e il mio compagno.
-Ti ho fatto le lasagne.- aggiunge sorridendo furba.
Volo.


Poco dopo sono seduta a tavola con un piatto enorme davanti a me. Sto mangiando come se non ci fosse un domani.
-Smettila di fare quei versi, è imbarazzante.- si lamenta Jared.
In tutta risposta gli lancio un'occhiataccia.
-E poi, credevo fossi diventata una sportiva.-
-È così.- ingoio il boccone e annuisco, -Ma sono appena tornata, la cucina di mamma mi era mancata. La famiglia di Charlie è fantastica, davvero, ma sua madre non è una grande cuoca.- faccio una smorfia, ricordandomi le volte in cui aveva fatto il polpettone.
E dopo sorrido, pensando a me e a Charlie che affamate, eravamo uscite dalla finestra di camera sua per andare a mangiare in una tavola calda.

Dopo aver mangiato, ed essermi lavata i denti, mi lancio sul materasso. E inutile dire che dieci minuti dopo sono già nel mondo dei sogni.

Ancora una volta, la mamma mi sveglia con le sue urla, e mi trattengo dal gridarle contro qualcosa di offensivo.
Scusa mami, sai che ti amo.
Questa volta il motivo delle sue voci, era avvisarmi di aver invitato i Jones a cena.
Spero che Brian abbia altri impegni.
Sbuffo e mi alzo, per dirigermi in bagno e farmi una lunga doccia.

Mezz'ora dopo, profumata e decisamente più rilassata esco dalla doccia e avvolgo il mio corpo e i miei capelli in un asciugamano.

Vedo la mia Michael Kors poggiata sulla sedia della mia scrivania, e mi avvicino, prendendo la pochette dalla borsa. Apro la porta scorrevole ed esco in terrazza. Sperando che Brian non sia a casa, dato che ha la camera di fronte alla mia. Eh sì, sono davvero fortunata. Che bello.

Tiro fuori una sigaretta dal pacchetto e l'accendo. Mi serve un po' di calma, prima di un possibile incontro con Brian Jones. In caso non fosse chiaro, io lo odio e rischio un infarto ogni volta che mi rivolge la parola.
-Adesso fumi anche.- una risata fastidiosa arriva alle mie orecchie.
Non posso crederci.
-Cosa vuoi?- punto lo sguardo verso di lui.
-Io niente, tu?- risponde.
-Perché non torni dentro?- provo a mantenere la calma.
-Scherzi? E quando mi ricapita di vederti con solo un asciugamano addosso?-
E solo in quel momento mi ricordo di essere ancora nuda.
Oh Giove, ogni tanto una gioia? No, eh? Santo cielo. Che grandissima figura di merda.

Sento le guance infiammarsi.
D'accordo Abigail, devi riprenderti.
Respiro profondamente.
-Hai un posacenere?- gli chiedo.
Devo ricordarmi di comprarne uno.
-Sì.- risponde, ancora poggiato alla ringhiera del suo balconcino.
-Saresti così gentile da prestarmelo?- sorrido. Per finta, ovviamente.
-No.- mi dice secco, prima di tornare dentro.
Lancio un grido, frustrata.
Va' a farti fottere.
Spengo la sigaretta sul pavimento e torno in bagno, la avvolgo con dieci strati di carta igienica e la getto nel cestino.
Mi sento una stupida. Buttare una sigaretta in un cestino. Se i miei genitori dovessero trovarla sarebbero guai. Cazzo.


-Questa carne è deliziosa, Rose.- Brian si complimenta con mia madre.

-Questa carne è deliziosa, Rose.- lo scimmiotto sottovoce, in modo che i nostri genitori non riescano a sentirmi. Al contrario di Jared ed Allison che si mettono a ridere e Brian che non tarda a far arrivare la sua risposta.
-Hai un posa cenere?- dice con una voce acuta, decisamente troppo. Gli pesto un piede da sotto il tavolo.
-Io non parlo affatto così.- ringhio.
-Sì, invece.- ribatte.
-Ti dico di no.-
-Io dico di sì.-
-Non mi interessa quello che dici.- alzo la voce.
-Nemmeno a me.- lui si alza in piedi.
-Bene.- mi alzo anch'io.
-Bene!- grida.

-Mi sembrava strano ieri, quando nessuno di voi ha lanciato battute taglienti contro l'altro. Mi erano mancati i vostri teatrini.- Amanda ride, contagiando anche i miei genitori e suo marito.
L'ennesima figura di merda. Santi numi, che vergogna.


Dopo cena, io, Ally, mio fratello e Brian ci troviamo a bordo piscina.
Continuo a muovere i piedi nell'acqua mentre chiacchieriamo del più e del meno.
Almeno per quanto riguarda me, Jared e la mia amica. Brian fa l'asociale.
-Ehy amico, metti via quel telefono. Non lasciarmi solo con queste due.-
Lo richiama Jared.
-Scusa.- risponde lui, poggiandolo sulla sdraio in cui è seduto. -Era Tyler, mi ha chiesto di fare un salto alla sua festa.-
-Cosa stiamo aspettando, allora?- mio fratello si passa una mano sul ciuffo e si alza in piedi.
Poco dopo anche il suo amico imita il suo gesto.
-Ti avevo promesso che oggi ti avrei fatto bere.- Ally si rivolge a me.
Oh no, ti prego no.
-Veniamo anche noi, Brian.-
-Come volete.- si stringe nelle spalle.
-Datevi una mossa, però.- aggiunge dopo.
-E tu datti una calmata.- ribatto io.
Ma chi si crede di essere.

-Abby!- mi riprende Allison -Fratello, dacci venti minuti.-
Brian sbuffa, ma poi annuisce e ci informa che ci aspetteranno direttamente in macchina.


E venti minuti più tardi, forse trenta, io e la mia migliore amica siamo sedute nei sedili posteriori. Con Brian che si lamenta del ritardo e mio fratello che si fuma una sigaretta in tutta tranquillità.

-E poi, da quando vai alle feste?- chiede Brian, rivolto a me.
-Da quando ho conosciuto Charlie e Lucas.- dico.
-E chi sarebbero?-
-Charlie, è la ragazza con cui ho vissuto a Londra. E Lucas è suo fratello.-
Ah, Lucas, quel pezzo di gnocco.
-Lucas!- Allison sembra illuminarsi. -Lucas quello figo?-
-Lucas quello figo.- annuisco, ammiccando.

La macchina si ferma bruscamente.
-Siamo arrivati.- annuncia Brian.
-Chi ti ha dato la patente?- gli dico affiancandolo.
-Non ti interessa.- mette le mani nelle tasche del suo giubbotto e aumenta il passo, lasciandomi dietro.
Bah. Antipatico.


È ormai l'una di notte, io ed Allison balliamo come se non ci fosse un domani in mezzo ad altri ragazzi.
E non mi sento più i piedi, un po' perché ballo da un bel pezzo ormai, un po' perché ho bevuto tre cocktail.
Quattro cocktail, volevo dire.
Okay, erano cinque. Credo.
-Ehy Abigail, bentornata!- Tyler mi batte il cinque.
Occhi azzurri, capelli neri come la pece. Tyler Black è un gran figo.
-Grazie, Ty.- abbiamo anche una certa confidenza, è nella squadra di football, di cui fa parte anche mio fratello, nonché suo grande amico.
-Come stai?- mi domanda ancora.
E continuiamo a conversare tranquillamente, almeno fino a quando non arriva Brian a interromperci.
-Senti Ty, Susan sta vomitando nella tua piscina.-
-Porca puttana, scusa Abby.- grida prima di dileguarsi tra le persone.
Io però lo seguo, voglio godermi la scena.
Susan Lopez, co-capo cheerleader, fa parte del gruppo di Miranda Wilson: capo-cheerleader.
Miranda mi ha preso di mira alle medie, ed è stato un incubo per me, ritrovarla anche alle superiori. Mi ha messo in ridicolo davanti a tutta la scuola un mucchio di volte. Troppe. E io non ho mai avuto il coraggio di reagire. Ma questo, prima di conoscere Charlie. E prima di conoscere James.
Tornando a noi, Susan Lopez sta vomitando in una piscina. E io non posso perdermi la scena

I'm backDove le storie prendono vita. Scoprilo ora