A Little Crybaby

Diverso

Fu tutto diverso da quel giorno. Iniziai a pensare ai difetti di tutti quelli della scuola, non parlavo più con nessuno. A casa non va molto bene per ora, vorrei che mamma lasciasse papà, mi renderebbe felice ma lei è insicura su tutto. Che parola strana diverso. È una parola differente dalle altre, singolare, dissimile, insolita e inconsueta.
Nei libri l'ho sempre sentita riferire a persone o luoghi, mai a eventi o situazioni.
Una situazione diversa è un momento che cambia il futuro, lo modifica in qualche modo. Io non mi sento mai diversa, nel pensiero, nella mia vita ho avuto sempre più o meno la stessa idea di come vanno le cose.
Io non mi sento diversa, nel mio carattere, le persone sono sempre uguali ma imparano a nascondersi meglio.
Sento che questa mia visione della MIA vita è diversa. Perché? Non chiamo qualcuno? E gli dico "VOGLIO SUICIDARMI"?
Perché la prenderebbero a ridere, sorridenti direbbero qualcosa e BooM cambiano argomento di scatto, senza motivo.
Voglio suicidarmi.
Voglio smettere.
Smettere di
accettare
che le
cose
vadano sempre
male e io non riesca
ad ammetterlo al mondo.
La vita è un dono, di Dio, ma non mi interessa. Ora è mia e ci faccio quello che voglio. Ho scritto parole pesanti, con le lacrime agli occhi. "Calmati e bevi un po' di te" dice mia madre.
Così faccio, ma non mi calmo. Le chiedo un coltellino e lei me lo da raggiante. Lo sto facendo. Voglio farlo.
Premo la punta del coltello sulla carne, mi fa male solo il pensiero ma devo farlo. Stavolta punta alla testa, se devo morire voglio farlo velocemente. La punta mi fa male.
La infilo nella carne. Sto per urlare ma non posso, mi sentirebbero. La ferita non è grave ma mi fa morire di dolore. Vorrei farla finita ma non ne ho la forza. Tremante, lascio cadere il coltello a terra. Lo guardò terrorizzata. Non ero abbastanza forte. Prendo una fascia e mi copro il taglio. Vado a cena. Mia mamma mi chiede com'era andata la giornata, io rispondo "Normalmente".
No. Era una giornata diversa.