Quel giorno pensi sia l'ultimo per la tua salute mentale. Dovevate assaltare Dalat, ma vi mandano a Saigon, poiché "Tra pochi minuti resterà solo polvere". Solo il Signore, voi e i vietnamiti capite. Questi ultimi solo quando sentono un fischio tremendo sopra di loro.
Sono le 10:24, tu e i tuoi compagni cominciate ad incamminarvi verso la radura, tutto è tranquillo. Poi qualcuno spara. Tutto ricomincia. La battaglia dura non meno di una manciata di minuti, ma basta per spaventarvi come bambini. I cinesi tartassano a sud, mentre continuate ad avanzare e sperare di ucciderli, prima o poi. Via via, la strada diventa sempre più tetra, il sangue si mescola alle acque del fiume, l'aria è piena di sofferenza. La tua mente vacilla, mentre la tua arma continua a trapanare le carni gialle. Le battaglie sono veloci, ma sono infinite, senza sosta. Sono passate tre ore, e ce l'avete quasi fatta. Un paio di cinesi si nascondono, corrono, piangono, a voi tocca fare i becchini. Incroci una donna, piange disperatamente. Non capisce dove si trova, cosa sta succedendo. La obblighi ad andarsene, di scappare.
Dopo un paio di secondi le spari in faccia. Un attimo di esitazione e quello morto saresti stato tu. Aveva una pistola dietro di sé. Questo fa la guerra, trasforma le anime pie in furiose macchine da guerra, la pietà diventa rabbia, il pianto diventa sparo. 15:24, Saigon è conquistata. I civili rimasti verranno giustiziati, sebbene il tuo cuore pianga. La tua arma è pronta, davanti a te c'è un ragazzo bendato. Piange, supplica cose che se non fossero in vietnamita, saresti già crollato. Carichi le cartucce, mentre prendi bene la mira. Quel povero ragazzino sta grondando di lacrime, forse ti sta pregando di non farlo, di avere pietà. O forse ti sta chiedendo di fare in fretta, perché non ce la fa più. Forse puoi salvare almeno lui, non puoi sparare ad un innocente. "Non posso farlo" continui a ripetere. Cominci ad ansimare e piangere mentre i tuoi caporali ti ordinano di sparargli. Forse anche lui ha una famiglia che lo aspetta, dei genitori amorevoli che lo hanno perso o una fidanzatina che lo sta cercando. Non lo saprai mai, il dito si è mosso. Quella sera non riesci a dormire, non sei più lo stesso. Per sempre.
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Guerra
Short StoryBreve spaccato della vita di un semplice soldato nella sanguinosa guerra del Vietnam.