Magnus era veramente infastidito dal sentire sempre le lamentele da parte di Alec.
Il ragazzo, però, sembrava non essersi accarto di quel fastidio così disse: «Sembra quasi che non abbia rispetto per le mie scelte»
Lo stregone si voltò a guardarlo e puntandogli un dito al petto lo costrinse ad indietreggiare fino alla parete dove lo bloccò posando le mani vicino alla sua testa: «Se non rispettassi le tue scelte, Alexander Lightwood, ti avrei già sbattutto contro il muro e scopato davanti ai tuoi genitori. Ricordatelo prima di lamentarmi ancora»
Alec l'osservò per un attimo pensando: È per questo motivo che è arrabbiato? Mi sa proprio che dovrò farmi perdonare.
Posò le mani sui polsi dello stregone e per sbloccare quella situazione lo baciò.
Magnus ricambiò quel semplice gesto e quando si allontanarono il ragazzo disse: «Secondo te mi interessa ancora quello che pensano? Questa sera potremmo morire e non voglio che accada senza averglielo fatto capire, ne tanto meno senza averti detto e dimostrato che ti amo»
Quelle parole sorpresero lo stregone, ma alla fine, per sbloccarlo dal suo stato lo baciò nuovamente, Magnus ricambiò il suo bacio ed alla fine prendendolo per mano lo guidò fino alla camera da letto dove lo spinse sul letto bloccandolo sotto il suo corpo.
Un brivido d'impazienza e terrore scosse Alec, ma Magnus sapeva come tranquillizzarlo, infatti, stavo andando molto cauto con i movimenti, però, prese l'orlo della maglietta tirandola verso l'alto.
Alec seguendone le movenze si lasciò sfilare quell'indumento.
Si sentiva in imbarazzo, era la sua prima volta e non era certo si sapere cosa aspettarsi.
Magnus sfiorò un dito le rune sul suo corpo e l'eccitazione iniziò a scorrere con violenza nel corpo del ragazzo andando a concentrarsi sulla sua virilità che subito iniziò a risvegliarsi.
Lo stregone sapeva bene, però, che aveva un ascendente piuttosto forte sulle sue reazioni corporee e non solo.
Con calma Magnus giocò sfiorando le rune sul corpo di Alec e la parte che lo divertiva era vedere come si muoveva sotto quei semplici tocchi.
«Sembra che ti stia piacendo molto quello che ti sto facendo...» disse lo stregone per poi mordergli l'orecchio come se niente fosse, il ragazzo si lasciò scappare un gemito di piacere più forte di quelli che aveva cercato di soffoccare.
Quando sentì le mani del compagno scivolare verso il basso sgranò gli occhi spaventato, ma l'unica cosa che lui fece fu aprire i pantaloni che indossava. «Adesso dovrebbe andare meglio...» gli sussurrò lui a fior di labbra per poi baciarlo nuovamente.
«Magnus...» lo chiamò Alec con un filo di voce.
«Tutto bene?» chiese perplesso lo stregone.
Il ragazzo annuì, ma poi disse: «Ormai sono pronto, ma non farmi aspettare troppo o potrei cambiare idea» a quelle parole lo stregone sorrise e senza pensarci troppo riprese da dove si era fermato, ma prima di oltrepassare il punto di non ritorno si sfilò la camicia restando a petto nudo.
Nel vederlo a petto nudo Alec deglutì a fatica.
Magnus d'altro canto sorrise malizioso e solo dopo aver posato un bacio all'altezza del suo cuore scese fino a raggiungere gli ultimi indumenti che ancora indossava.
Lentamente prese in mano il pantalone del compagno e glielo calò per poi prenderlo e buttarlo a terra dove la sua camicia e la maglietta del compagno giacevano dimenticate.
Alec decise di asseccondare il suo istinto e con mani tremanti aprì il pantalone dello stregone che si spostò solo un attimo dalla sua posizione per poterseli sfilare del tutto e riprendere la sua lenta tortura.
Entrambi, però, iniziarono a diventare piuttosto impazienti per questo nello stesso istante si privarono dell'ultimo indumento che indossavano.
Lo stregone non voleva fargli male per questo si prese un po' di tempo per prepararlo meglio alla loro unione e solo quando i loro sguardi si legarono ed il ragazzo annuì si sistemò meglio spingendosi in lui.
Quell'intrusione nonostante la preparazione precedente diede un po' di fastitidio ad Alec che ricercò le mano dello stregone facendo intrecciare le loro dita mentre cercava di regolarizzare il suo respiro.
«Stai bene?» chiese Magnus un po' preoccupato.
«Sì. Sto bene, dammi un paio di minuti...» gli rispose il ragazzo chiudendo per un attimo solo gli occhi mentre si rilassava un po' di più: «Adesso sono pronto...»
Quelle parole convinsero lo stregone ad assestare alcune spinte leggere tenendo, però, sotto controllo ogni minima espressione del compagno.
Alec sospirò per un attimo prima d'iniziare ad asseccondare ogni movimento dello stregone.
Quella loro unione andò avanti per svariati minuti, ma bastò un ultimo affondo da parte dello stregone per far raggiungere ad entrambi l'apice del piacere.
Magnus abbassò il volto per un attimo mentre accarezzava il fianco di Alec.
«Davvero magnifico...» borbottò lui per poi afferare saldamente i suoi fianchi e liberarlo dalla sua presenza.
Il ragazzo strinse i denti sentendo un po' di fastidio, ma subito lo stregone si distese al suo fianco disegnando con un dito dei piccoli cerchietti sul cuore del ragazzo: «Scusa. La prima volta è sempre quella più complicata»
«Zitto. Non rovinare tutto adesso» borbottò Alec tenendo una mano sulla pancia senza riuscire, però, a tenere gli occhi aperti.
Magnus copri entrambi con le coperte e rimase ad osservare il ragazzo per un po' prima di addormentarsi anche lui.
Quella, però, non sarebbe stata l'ultima volta che si sarebbero uniti in un unico essere.