Nuvole di glitter e nuvole di passione

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Alec stava osservando diversi minuti Magnus

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Alec stava osservando diversi minuti Magnus.

Lo stregone notando la cosa gli domandò: «Devi dirmi qualcosa?»

«Hai dei brillantini sulle labbra» rispose lui senza pensarci troppo.

«A sì? Ma a dire il vero ne ho anche in altri punti» disse lui agitando la mano facendo volare brillantini da tutte le parti.

Il cacciatore per curiosità gli chiese: «Ma tu hai glitter proprio ovunque?»

«Vuoi scoprirlo?» chiese malizioso lo stregone avvicinandosi al ragazzo dai capelli corvini posandogli un dito sul petto facendolo scivolare fino alla cintura del suo pantalone.

«Chissà... forse sì...» rispose lui prendendolo per la camicia attirandolo un po' più vicino baciandolo.

Quando si allontanarono lo stregone disse: «Adesso hai anche tu dei brillanti sulle labbra»

«Davvero? Allora non vedo l'ora di averne degli altri» ammise lui traquillamente facendo sedere Magnus sulle sue gambe.

Lo stregone non ci mise molte ad aprire la maglietta del cacciatore percorrendo poi con le dita le varie rune che si vedevano sul suo corpo.

«Queste rune m'intrigano...» gli sussurrò Magnus sulle labbra.

«Mi fa lo stesso effetto vedere la tua magia all'opera» ammise il cacciatore per poi baciarlo nuovamente facendo scorrere le mani sotto la sua camicia andando ad accarezzargli la schiena.

Il cacciatore iniziava a sentirsi accaldato e con lentenza snervante aprì i bottoni che chiudevano la camicia dello stregone sfilandogliela poco dopo gettandola a terra, ma lo stesso fece con la sua per avere movimenti più liberi.

La sedia dov'era seduti, però, non era molto comoda così senza fatica il cacciatore si alzò tenendo stretto a sé lo stregone e si diresse fino alla camera da letto.

Intanto Magnus gli baciava il collo lasciandogli tanti piccoli segni rossi.

Quella tortura piaceva al cacciatore e quando varcò la soglia della stanza raggiunse il letto dove salì e bloccò il compagno sotto il suo peso.

Una nuvola di glitter si alzò dal corpo dello stregone spargendosi sul corpo del cacciatore anidandosi anche tra i suoi capelli corvini.

Non smisero un secondo di baciarsi e cercare più contatto possibile con la pelle esposta dei loro corpi.

Magnus ridacchiò quando Alec gli solletticò il fianco con le dita e disse: «Non è che mi dispiacia questa posizione e i tuoi tocchi, ma non penso che i nostri pantaloni possano diventare più stretti di come sono» il cacciatore sorrise divertito ed aprì il pantalone di entrambi.

«Devo dire che la situazione mi piace. Non sei mai stato così arrendevole» constattò Alec.

«Non esagerare, ma le cose nuove sono eccitanti e per quanto sei tu quello sopra di me mi va bene» ammise lo stregone attirandolo nuovamente a sé baciandolo.

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