Sarò io a proteggerli

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Alec era andato a letto molto tardi quella notte ed era completamente fuso, ma un bussare insistente alla porta della sua stanza lo costrinse a alzarsi

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Alec era andato a letto molto tardi quella notte ed era completamente fuso, ma un bussare insistente alla porta della sua stanza lo costrinse a alzarsi.

Assonato si mosse per la stanza ed aprì la porta appoggiandocisi sopra di peso.

Magnus vestito di tutto punto l'osservò da testa a piedi, il ragazzo indossava una maglietta sformata troppo grande per essere la sua e un paio di boxer che lasciavano veramente poco all'immaginazione: «Sei dannatamente sexy, Alexander»

«Mmh... sei qui solo per questo?» chiese lui osservandolo attentamente.

«Farei molto altro in questo momento, ma sembri veramente sfinito» constatò lo stregone.

Il ragazzo annuì nascondendo uno sbadiglio dietro la mano per poi andarsi a mettere sul letto, Magnus ridacchiò e lo raggiunse accomodandosi al suo fianco. Gli avvolse i fianchi con un braccio e l'attirò a sé lasciandolo appoggiare al suo corpo.

Notando che si era addormentato l'osservò attentamente pensando: È tutto così dannatamente normale da quando lo conosco. Questo sentimento non è passeggero...

Alec si mosse tra le sue braccia stringendo tra le dita la maglia che indossava ed immerse la mano nei suoi capelli, quel gesto fece spuntare un sorriso sul volto dello Shadowhunters che continuò a dormire tranquillo.

Lo stregone si trattene dal ridere per non disturbare il riposo del compagno: Non posso farcela. È veramente tenero questo ragazzo, con questa maglietta sopra poi sembra così piccolo ed indiffeso invece la realtà è molto diversa.

Il silenzio nella stanza era caldo ed accogliente tanto che anche Magnus alla fine si addormentò riposando serenamente, pochissime volte avevano dormito insieme e non poteva di certo farsi scappare quell'occasione così lo strinse ancora un po' contro il suo corpo.

Isabelle entrò nella stanza del fratello seguita dai genitori, ma notando i due dormire sorrise e recuperò i documenti che Alec aveva lasciato sul tavolo dopo averci lavorato tutta la notte.

La madre fece per dire qualcosa, ma lei la guardò in cagnesco ed indicò la porta.

Prima di uscire, però, mise una coperta sui due per non farli prendere freddo ed uscì silenziosa com'era entrata pensando: Non permetterò a mia madre di rovinare il loro rapporto. Li proteggerò come loro hanno protetto me quando ne avevo bisogno.

Con quel pensiero in mente a darle forza consegnò i documenti ai genitori e li osservò andarsene per la loro strada. 

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