VENERDI' 2 SETTEMBRE 2016 ( PARTE 8)

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La signora Geltrude, armata di scopa e paletta, si appresta a pulire il pianerottolo del palazzo.

Come d'abitudine getta uno sguardo verso il lato opposto della strada e nota, fuori dalla libreria, le tre ragazze che aveva già visto qualche giorno prima.

La bruna è accanto alla vetrina centrale e parla al cellulare con un'espressione infastidita, annuendo talvolta con il capo.

La bionda passeggia nervosamente accanto al suo bolide giallo e nero, guardando spesso l'orologio da polso.

La rossa, infine, si è seduta sul panettone in cemento tinto di giallo ed è intenta nella lettura di un libro.

< Si mamma, ho capito! Mi lasci andare per favore? Rischio di arrivare in ritardo e oggi è il primo giorno di prova. Ci sentiamo dopo. Si > pausa per ascoltare la risposta < A dopo. Ciao> e riaggancia per dirigersi a passo deciso verso la porta. Una volta raggiunta però, trova la serranda chiusa e, guardandosi intorno incuriosita, nota le altre due ragazze in attesa.

Colette le si avvicina ed educatamente le chiede

< Ciao, anche tu stai aspettando il Signor Pusilli? Ormai sono quasi le 9:00 e non si vede nessuno! >

Bruna sospende la lettura del suo libro e si avvicina alle altre due.

< Piacere, io sono Bruna!> , le altre rispondono in rapida successione < Milena > e la terza < Colette> .

< Voi avete per caso il numero di telefono del Sig. Pusilli? Io ho solo quello del negozio. Ho provato a contattarlo, ma ovviamente non è in ufficio.>

Le altre due si guardano perplesse, < Beh, in effetti no. >

Dal bar accanto al negozio esce un uomo in tenuta da jogging, tutina aderente fluo e scarpe sportive. Saluta il barista e si appresta a ripartire per il suo giro di corsa quando nota le tre fanciulle e gli si avvicina.

<Buongiorno signorine, sono un agente in borghese, favorite i documenti!>

Bruna inizia a cercare nella sua borsa immensa, con le mani tremanti per la tensione, Colette estrae prontamente il documento di identità e lo porge con titubanza sussurrando appena < Mi scusi ma noi non abbiamo fatto nulla, stiamo solo aspettando che aprano il negozio >.

Milena invece, parte subito all' attacco e con fare deciso e ad un volume piuttosto alto controbatte

< Prima che le mostri i miei documenti lei mi mostri le sue credenziali, chi mi dice che lei è veramente un agente? Potrebbe essere chiunque!>.

Geltrude dall'altro lato della strada grida < Dario! Questa volta hai trovato pane per i tuoi denti!> Poi scoppia in una sonora risata < Ahahaha!> ed infine conclude , con il fiato ancora corto per il riso < Lasciale stare !> e rientra nel palazzo senza smettere di ridere.

< Ecco, sempre a rompere le uova nel paniere!>

sbotta lui, per poi aggiungere

< Scusate ragazze. Non volevo spaventarvi, volevo solo scherzare un po'. State aspettando GianBartolomeo?>

Lo raggiunge una risposta corale < Sii! >

< Ci avrei scommesso! Quello è fuso, si sarà dimenticato! Ora lo chiamo!> afferra il telefono e digita con un dito sul display il numero e, forse involontariamente, attiva la funzione di vivavoce.

Dopo tre squilli si avverte una voce < Pronto! Dimmi Dario cosa c'è ?>

< Sono qui, davanti al negozio, e ci sono tre giovani donzelle che ti aspettano, che fine hai fatto?>

< Ehmm, a casa, cioè, si arrivo... ma Leonica dov'è?>

< No comment, sei veramente andato! Da oggi è in pensione!>

Il tono di voce dell'interlocutore sale di un'ottava

< Cosa?! Di già? Ma ... io non avevo capito!! Arrivo, chiedi alle signorine di aspettare un attimo!>

Dario riferisce il messaggio e salutando con un gesto della mano, si allontana per riprendere la sua corsa.

NB:

Questo racconto è un'opera di fantasia.
Personaggi , eventi e luoghi citati sono invenzioni dell'autore e hanno lo scopo di conferire veridicità alla narrazione.
Qualsiasi analogia con fatti, luoghi e persone,è assolutamente casuale

Le avventure di Mimì , Cocò e BubùDove le storie prendono vita. Scoprilo ora