Chapter two

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Chapter two - Well, we are friends Lilith

Cerco con lo sguardo il mio compagno di banco,un tipo alto dai capelli scuri sempre scombinati e dagli occhi azzurri come il ghiaccio. Molti direbbero azzurri come il mare,ma il suo colore non mi ricorda ciò, sono freddi come un ghiacciaio e basta un suo sguardo per farti paralizzare. Cammino lungo il marciapiede con la cartella a tracolla che ,ogni giorno che passa, aumenta notevolmente di peso proprio come aumenta la mia voglia di sparire sotto terra.

Alzo lo sguardo verso il cielo stranamente sereno senza nemmeno un batuffolo bianco, è raro trovare giornate come queste.

Il rumore di una moto ad alta velocità attira la mia attenzione facendomi scostare lo sguardo lungo la strada e notando che il ragazzo sulla moto accosta al mio fianco, lo scruto da capo a piedi non riconoscendone il volto ,essendo coperto dal casco. Il tipo porta le mani a prendere il casco togliendolo dalla propria testa e portarlo sulle gambe mentre passa una mano tra i capelli neri rovinati da quest'ultimo e quando ,finalmente alza lo sguardo verso di me porgendomi un sorriso, potei riconoscerlo. Andy Biersack.

"Hai saltato ancora una volta la scuola Biersack, è da due settimane che non ti fai vedere" scuoto la testa in segno di disapprovazione volgendogli un sorriso.

"Mi annoia la scuola Lil e da quando mi chiami Biersack?" chiede incuriosito passandosi il pollice sul labbro sfiorando il proprio pircing.

"Da quando devo scriverti gli appunti delle materie" sbuffo prendendo dalla cartella un blocco celeste che contiene tutti gli appunti presi durante le lezioni.

"Sei un angelo Lil" sorride il ragazzo sfilandomi dalle mani il blocchetto "Ma sappi che non li studierò" rise guardandomi.

"Oh si ,invece lo farai" alzo un sopracciglio incrociando le braccia sotto il seno.

"Altrimenti? Che puoi sapere se li studio oppure no?" sorride guardandomi

Già come faccio a saperlo?

Cerca di non fare idiozie. Sai già la reputazione di questo ragazzo e tu non vuoi problemi. Non abbiamo amici e non vogliamo averne,lui è solo un compagno di scuola,dimostra poca attenzione. Mi ripeteva la coscienza nella mia testa.

"Verrò ogni giorno da te e ti farò ripetizioni,così studi" risposi senza pensarci due volte e ,solo dopo aver visto l'enorme sorriso che è comparso a Biersack , mi accorgo di aver fatto una cazzata.

"Allora ci contro Lil, anzi professoressa" rispose guardandomi "Ti serve un passaggio?"

"Così conoscerai dove abito? Te lo sogni Biersack." Risposi acida ricordandomi della mia coscienza e iniziai a camminare facendo a cambio spalla per portare la cartella.

"Dai non fare la stupida, Sali" afferma avvicinandosi con la moto mentre con l'altra mano mi porge il casco. Volto lo sguardo su di lui e facendo un lungo sospiro: "dai qua" affermai strappando il casco dalle sue mani e mi infilo il casco non riuscendo ad abbottonarlo ,essendo nervosa.

"Sta calma,vieni qua" afferma avvicinandomi a lui tirandomi per la cartella e lo vedo scostarmi i capelli dalla guancia afferrando le due estremità e abbottonarlo con molta facilità e rispondermi: "ecco fatto,ora Sali"

Salgo sulla moto e mi sistemo la cartella dietro la schiena mentre sento il moto accendersi sotto i miei piedi. "Lil reggiti a me" dice il ragazzo voltandosi appena, annuisco poggiando le mani sulle sue spalle e lo sento ridere.

"che c'è?!" rispondo sbuffando e lo vedo prendere le mie mani con le sue ,calde e stranamente morbide, e le fa stringere attorno alla sua vita facendo in modo che il mio petto e la mia testa si poggino sulla sua schiena.

"Questo significa reggersi Lil, non sei mai salita su una moto?" rispose dolcemente e partì dirigendosi in strada imboccando la seconda via a sinistra.

Mi stringo a lui non pensandoci due volte e poggio il mento sulla sua spalla osservando il profilo del ragazzo senza casco e risposi: "No, i miei genitori non me lo permettono"

"allora hai appena infranto una regola Lil" rise aumentando la velocità della corsa facendo slalom tra le auto

"Rallenta!" lo prego reggendomi a lui aumentando la presa "Ti prego rallenta!"

Ad un tratto sento il vento diminuire e la moto frenare lentamente e alzo lo sguardo notando la mia casa e mi allontano rapidamente da Biersack e mi sfilo il casco sussurrandogli "Grazie"

Scendo dalla moto sistemandomi la maglia e ,successivamente, sorrido al ragazzo per poi dirigermi verso la porta di casa e bussare per vedere se i miei , se per caso, sono all'interno dell'abitazione. Ma nulla.

"I tuoi non ci sono?"rispose il ragazzo alle mie spalle curioso facendomi sussultare dallo spavento.

"non farlo mai più" poggiai una mano sul petto sentendo il battito accellerare e poi guardo il campanello "in verità non ci sono mai,tornano la sera"

"Vuoi compagnia? Magari iniziamo a studiare?" dice infilandosi le mani nelle tasche dei jeans stretti.

Passo frettolosamente una ciocca di capelli tra l'indice e il medio guardando il ragazzo in piedi davanti a me. Il duro della scuola. Colui dalla reputazione infangata. Il ragazzo che è colmo di amici e non ha tempo per altri. Quel ragazzo ora mi sta offrendo la sua compagnia,avrebbe passato volentieri il pomeriggio con me,la tipica nerd. Che il mondo sia impazzito?

"Mr. Biersack vuole passare il pomeriggio con una nerd?" alzo il sopracciglio guardandolo come per chiedergli se davvero lo volesse.

"Per me non sei una completa nerd anzi sei piuttosto simpatica, mi aiuti con i compiti e credo che tu e io siamo amici,no?" mi guarda con i suoi occhi color ghiaccio che mi procurano la pelle d'oca.

Amici? Io non ho amici,come può considerarmi sua amica?

Smettila di pensarlo,entra in casa,rifiuta. Verrà un colpo a tua madre se ti vede con un ragazzo a casa e voi siete completamente soli. E per l'ennesima volta la mia coscienza mi rimprovera.

Perché lasciarsi sfuggire un'occasione simile? Potrei avere il mio primo amico.

"E va bene, mi farebbe piacere stare un po' con te e aiutarti a studiare" risposi sottolineando l'ultima parola facendogli comprendere che quello è l'unico motivo per cui ho accettato.

Biersack inizia a ridere e mi osserva aprire la porta per poi entrare dopo di me in casa.

Probabilmente è un errore e i miei mi avrebbero uccisa,ma non mi importa.

È bello infrangere qualche regola ogni tanto.

White Rabbit †Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora