Chapter four

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Chapter four – “Are you crazy?” “Maybe.”

Stesa sul letto mentre fisso il soffitto che ,ormai, diventa sempre più interessante dopo una giornata stressante. Chiudo appena gli occhi mentre volgo uno sguardo alla sveglia.

 

02.30

Dovrei dormire,ma la mia mente non vuole proprio saperne. Sbuffo sonoramente rigirandomi nel letto e portando le coperte fino a coprirmi il volto ,come se non volessi essere vista,ma in fondo è proprio quello che vorrei. Essere invisibile anche solo per un attimo. Fare in modo che nessuno mi veda, ma già sono un fantasma. Ho una carnagione troppo pallida per esserlo,forse sono uno spettro che cerca pace,forse sono morta. Forse lo sono da tempo.

Almeno domani non sarei dovuta andare a scuola, non avrei dovuto sopportare le mie compagne che spettegolano alle mie spalle,non avrei dovuto ascoltare gli insulti,non avrei dovuto sopportare i ragazzi che mi lanciano fogliettini per infastidirmi. Domani potrò stare un po’ in pace.

Mi alzo comprendendo che il mio corpo non aveva ancora sonno,nonostante l’orario, i miei piedi entrano in contatto con la mouquette fredda e inizio a camminare verso la finestra scostando le tende e guardo la luna così brillante e chiara. Stranamente mi rilassa, esprime quasi tranquillità. Ed è proprio ciò di cui ho bisogno in questo momento. Andy Biersack, il bad boy della classe, è appena diventato il mio unico amico e ,non so nemmeno per quale strano motivo,ha tentato di baciarmi.

 

 La vita riserva delle sorprese

 

Adesso capisco a cosa si riferiscono ed è proprio vero. Quando non te lo aspetti accade qualcosa che stravolge la tua vita e la cambia drasticamente a volte in meglio a volte in peggio. La mia vita è sempre stata movimentata,ci siamo trasferiti così tante volte che ,ormai, non riesco a considerare casa un abitazione fissa. Sembrano tutte precarie.

* * *

Mi rigiro nel letto ancora una volta, ormai è diventato troppo scomodo restare stesa. Proprio mentre stavo per alzarmi notai una luce provenire dal mio comodino, porto una mano a coprirmi gli occhi colti di sopresa da quest’ultima e cerco di nitizzare la vista appannata a causa della stanchezza. Lo schermo del cellulare si è illuminato. Strano qualcuno mi ha cercata ,penso.

Prendo il piccolo oggetto aprendo il messaggio e sorrido notando il mittente,è Andy.

Spero che tu sia sveglia,forse è impossibile, ma se leggi questo messaggio. Chiamami. Andy

Controllo quando ha inviato il messaggio, lo ha inviato alle tre di questa mattina. Volto lo sguardo alla finestra notando il buio totale mentre qualche stella dà un minimo di luce,successivamente guardo l’orario e noto che sono le tre e dieci. Dieci minuti fa,penso. Decido di chiamarlo e porto il cellulare all’orecchio mentre mi passo una mano tra i capelli castani ancora arruffati a causa del mio continuo girarmi nel letto.

Squilla.

Andy rispondimi, dice la mia mente. Mentre picchietto le dita sul mio ginocchio sinistro impaziente.

“Pronto?” dice una voce roca dall’altro capo del telefono

“Andy,tutto bene?” chiedo sospirando di sollievo appena sento la sua voce roca e compare un lieve sorriso sulle mie labbra.

“Mi hai chiamato Andy finalmente” ride appena

“Come mai quel messaggio?” chiedo mordendomi appena il labbro inferiore,nervosa forse preoccupata che gli fosse successo qualcosa.

“Volevo passare per dirti il buongiorno” ammette e lo sento ridere appena

“Ma sono le tre del mattino Andy” sussurro cercando di non farmi sentire dai miei data la loro camera abbastanza vicina alla mia. Poggio la testa sul cuscino ristendendomi e infilandomi sotto le coperte sentendo freddo.

“Lo so ma vedi, io stavo aspettando che tu mi dessi il permesso” ammette e corrugo la fronte sbadigliando appena.

“Che vuoi dire?” chiedo voltandomi dall’altro lato

“Che sono qua fuori e tra poco mi arrampico per venire in camera tua” ride e io riapro immediatamente i miei occhi sedendomi rapidamente “Sei pazzo!” sussurro e mi guardo intorno come se i miei fossero nascosti da qualche parte qui nella mia camera.

“Forse” risponde mentro lo sento sbuffare e vari scricchiolii sia al telefono che vicino alla finestra

“Sto salendo”risponde sussurrando e  mi alzo dal letto camminando verso la finestra e aprendola lentamente spalancandola,sento il vento scombinarmi appena i capelli e lascio che la maglia larga che indossassi come pigiama scendesse appena lungo la spalla,riportai su la spallina e mi sporsi appena notando la figura del ragazzo salire mentre si aggrappa all’edera e alle varie sporgenze del muro in pietra prima di chiudere la chiamata. Poggio il cellulare sulla scrivania e quando mi volto il ragazzo è appena entrato.

Sorrido guardandolo. I capelli neri leggermente lunghi sul lato destro fino alla spalla,tagliati irregolarmente  mentre a sinistra erano corti, rasati appena. Gli occhi di ghiaccio si notano anche dalla mia distanza mentre sono rivolti alla finestra che chiude lentamente. Le sue labbra si schiudono sussurrando un “Fa freddo lì fuori”.

Tipica maglia a mezze maniche dal petto bianco e le maniche nere, jeans neri stretti e strappati in svariati punti come il ginocchio destro e vicino al polpaccio sinistro con stivaletti neri. Il suo sguardo si scosta dalla finestra a me in pochi secondi e sorride notando il mio ,quasi, pigiama. Maglia larga che scende appena lungo la spalla e dei pantaloncini nascosti appena da quest’ultima fin troppo lunga.

“Che ci fai in pigiama?” si avvicina al mio letto e si siede sul bordo

“Magari dormivo?” rido alla sua domanda stupida,tipica di Biersack.

Lo vedo sorridere e afferra il bordo della maglia tirandomi a sé e lascia che io cada su di lui per poi darmi un leggero bacio sulla guancia e sussurrarmi un “buongiorno Lil”.

Sorrido e mi scosto da quella posizione scomoda,dal mio punto di vista, e mi siedo al suo fianco mentre mille domande si affermano nella mia mente.

Perché è venuto qui? Come mai voleva augurarmi il buongiorno? Da quando si interessa  a me? Perché sono sua amica?

 

“Perché mi fissi? So di essere bello ma… Lil stai bene?” chiede il ragazzo ridendo appena

“oddio scusa” arrossisco di colpo e mi lascio cadere sul letto stendendomi e sento un peso accanto al mio corpo. Si è steso al mio fianco.

“Ehi sto scherzando” sussurra scostandomi le mani dal viso e sbadiglia appena

“Dormi un po’ Andy” affermo grattandomi gli occhi mentre mi giro verso di lui quando sento le sue braccia stringermi al suo petto e abbracciarmi. “Dormiamo un po’ entrambi,abbiamo sonno. E appena mi sveglio,devo fuggire dalla finestra per non farmi beccare dai tuoi” sorride e mi lascia un bacio sulla fronte.

Mi sono lasciata cullare da quella frase,tanto semplice e con un accenno di dolcezza e ironia. Si è preoccupato per me vedendomi stanca e anche per i miei genitori. Sorrisi a quel pensiero mentre mi addormento contro il suo petto e lui,qualche minuto dopo di me.

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