Chapter fourteen

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Chapter fourteen – Ohio

 

Un odore di caffè appena pronto mi fece arricciare il naso, le mie palpebre iniziarono lentamente ad aprirsi. Poggiai una mano sulla mia fronte, la testa mi girava moltissimo e non ricordavo molto. Mi alzai lentamente con il busto per potermi sedere composta. Le mie dita sfiorarono qualcosa di morbido sulle gambe e appena focalizzai una coperta di lana mi guardai attorno. Dove sono?

Strinsi tra le mani il tessuto della coperta e la portai sulle spalle mentre mi alzai dal divano,sul quale ero stesa, mi accorsi che ero ancora vestita come ieri sera, probabilmente mi ero addormentata.

L’appartamento era un macello, c’erano bottiglie di birra vuote sparse ovunque,i bicchieri avevano fatto la stessa fine mentre c’erano residui di pizza sul tavolo sia in salotto che in cucina.

“Buongiorno dormigliona”

Mi voltai osservando Kellin con i capelli leggermente in disordine. Indossava una camicia bianca e dei jeans stretti che portavano il risvolto appena sopra la caviglia,come era suo solito. Sorrisi a quel dettaglio quasi insignificante e gli feci spazio per sedersi accanto a me, senza pensarci due volte mi affiancò porgendomi una tazza blu che stranamente non avevo notato, sarà il sonno. Gli sorrisi con gentilezza ringraziandolo e iniziai a bere il caffè caldo che mi aveva portato.

“Credo che la festa sia andata molto bene” affermai mentre sentivo il liquido percorrere la gola riscaltandola mentre il suo sapore leggermente amaro rimase appena sulle mie labbra.

“Direi proprio di sì, Oliver si è divertito molto. Questa è la cosa importante.” Affermò con la sua voce, era piacevole ascoltarlo parlare,aveva una voce molto diversa da quella di Andy. Era sottile,acuta,leggera. Ad un tratto mi fermai ,dopo aver bevuto metà tazza, e la poggia sul tavolino quasi coperto interamente da bicchieri di plastica rossa.

“Kellin io dovrei tornare a casa o almeno andare da Andy” sospirai,erano da giorni che non lo vedevo e mi mancava. Mi mancava un po’ tutti di lui, il vedere il suo sorriso, i suoi capelli, il suo mordersi il labbro inferiore quando era nervoso, la sua insicurezza quando aveva paura di farmi del male, il suo abbracciarmi a lungo tenendomi contro il suo petto. Mi mancava la sua presenza. Quando mi voltai per guardarlo notai che la sua espressione era cambiata, picchiettava appena le dita sulle propria ginocchia e abbassò lo sguardo come se non sapesse se parlare o meno.

“Kellin?”

“Lilith… Andy è passato poco prima, aveva fatto un giro di telefonate dato che non riusciva a trovarti. Gli ho detto che eri qui da me per la festa di Oliver ma che ti eri addormentata sul divano. Stamattina è passato e mi ha detto di lasciarti una lettera” affermò e lo vidi frugarsi nelle tasche, ero confusa.

Osservai il foglio bianco ripiegato più volte su se stesso, lo presi tra le mie dita e lentamente iniziai ad aprirlo per leggervi le sue parole.

“Buongiorno piccola,

so cosa starai pensando… e hai ragione sarei dovuto entrare dentro casa di Kellin e svegliarti per dirti una cosa simile. Io e la mia band stiamo avendo un enorme successo, inizieremo un nuovo tour e probabilmente non resterò qui a Boston. Tornerò in Ohio,la mia città natale per stare un po’ con la famiglia e successivamente mi toccherà andare a New York per iniziare da lì il tour. Prima che tu chiuda la lettera vorrei che non mi insultassi mentalmente per ciò che ho fatto. Ti avevo promesso di restare lo so, mi dispiace di non essere lì per vedere se questa notizia ti sia piaciuta o meno. Sarò sempre con te come ho sempre fatto, quando venivo a prenderti a scuola, quando stavo con te, quando ti meravigliavi del mio comportamento, quando ti abbracciavo,quando ti guardavo mentre dormivi. Sono sempre lì con te. Lilith non so quando tornerò, probabilmente ci vorranno mesi,sai il mondo è molto vasto. Ferma non chiudere la lettera,non strapparla, so che lo stai pensando.”

mi morsi il labbro inferiore, la sua calligrafia, i suoi pensieri e il suo anticipare le mie mosse mi avevano sempre stupito così aggiustai appena la carta che stavo per distruggere mentre i miei occhi diventavano appena lucidi. Stava per partire.

“Lilith, non voglio sapere che hai pianto. Quando tornerai a casa scrivimi gli appunti delle nuove lezioni come hai sempre fatto, scrivimi anche insulti, scrivi quello che vuoi. Basta che ti tranquillizzi, ti chiamerò appena posso. Andy.”

Mi passai frettolosamente la mano tra i capelli e mi alzai senza dire niente mentre kellin mi diceva qualcosa, lasciai cadere la coperta che avevo sulle gambe e iniziai a correre aprendo la porta per uscire da quella casa. Persino con poche parole era riuscito a farmi piangere, le promesse non servono a nulla. A nulla. Feriscono solamente.

Correvo per strada mentre il mio respiro accellerava,il freddo accarezzava appena la mia pelle e una piccola nube fuoriuscì dalle mie labbra a causa del troppo freddo. I miei occhi non riuscirono più a trattenere le lacrime, le sentivo scorrere lungo le mie guance. Non sapevo che fare.

Accellerai nonostante le mie gambe iniziavano a non sopportare un ritmo così rapido, giunta a casa mi fermai davanti alla porta ,affermai le chiavi gelate e sbloccai la serratura chiudendo la porta troppo forte. Camminai verso la mia stanza come se lì potevo sentirmi meglio, con lo sguardo basso aprii la porta in ciliegio della mia camera e quando l’aria fredda entrò in contatto ancora una volta con la mia pelle alzai lo sguardo, indietreggiai appena e portai una mano a copririmi le labbra stupita.

Andy era seduto sul mio letto con una busta tra le dita, quando mi vide si alzò e vedendomi in lacrime mi abbracciò forte.

“Come.. come hai fatto ad entrare? Non eri partito?” chiesi tra i singhiozzi mentre strinsi tra le dita il tessuto della maglia con il logo dei Misfits.

“Sono entrato dalla finestra, e non potevo partire senza prima darti questa” affermò porgendomi una busta bianca che presi tra le mie dita chiedendomi cosa fosse. Tremavo appena ma stretta al suo corpo mi venne appena di sorridere, presi il contenuto dalla busta e osservai bene quel pezzo di carta.

Un biglietto per andare in Ohio.

“Senza di te non vado da nessuna parte Lilith. Ti amo.”

White Rabbit †Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora