Quando il ragazzo sparì del tutto sopra la superficie dell'acqua, mi ritrovai di nuovo solo. Gli ippocampi se ne erano andati, portandosi via anche il vivace bagliore delle loro scaglie colorate. Così adesso mi ritrovato solo e al buio.
La malinconia mi salto' addosso e io non riuscì più a muovermi da quell' angolino di sabbia immerso nel buio del vastissimo mare.
Mi addormentai .
Quando un raggio di sole mi raggiunse aprii gli occhi e mi resi conto dov'ero: qualcuno mi aveva portato nella grande reggia di Poseidone. C'erano sirene e tritoni che nuotavano da una parte all'altra della piccola città, pesci di ogni tipo che attraversavano le strade e altre mille creature che andavano chissà dove.
Le abitazioni erano di coralli colorati, pietre marine, madreperle a altri tipi di conchiglie. Sui balconi delle case c'erano vasi da dove spuntavano anemoni variopinti. Poi la vidi.
Era la costruzione più grande di tutte le altre abitazioni, maestosa e imponente. Però non mi incuteva timore,anzi, più mi avvicinavo, più la voglia di entrare cresceva!
A sorvegliare il castello c'erano creature in armatura lucente armate di conchiglie affilate. Mi avvicinai e sentii un canto dolcissimo:sirene. Per fortuna gli Ofiotauri sono immuni dal canto suggestivo di queste creature, altrimenti non sarei mai riuscito ad avvicinarmi al portone di ingresso.
Era una porta di una particolare pietra semitrasparente, scolpito con scene è di guerra :si potevano vedere creature marine in tenuta da battaglia avanzare verso un esercito di mostri degli abissi. Nella scena seguente ho potuto ammirare una rappresentazione del termine della battaglia: le creature marine avevano messo in fuga l'esercito di mostri degli abissi.
Stavo ancora ammirando con fare sognante queste opere d'arte quando i miei pensieri furono bruscamente spazzati via dalla mia mente e la voce profonda di una guardia vicina parlo'.