Lei non riusciva a prendere una decisione.
Ne aveva così paura.
Paura di sbagliare strada, di auto-danneggiarsi, che in un futuro avrebbe rimpianto quella scelta.
O forse aveva solo paura di deludere gli altri, paura che le sue decisioni avrebbero causato un cambiamento della loro opinione , di ciò che pensavano di lei.
Forse aveva un campo magnetico intorno, uno tipo "ATTIRO PAURE" oppure pensava semplicemente troppo.
La verità è che voleva essere accettata, lei senza maschere.Lei era convinta di essere piccola, troppo piccola davanti ad una decisione più grande di lei.
Quella paura che l'aveva sempre condizionata, era diventata ancora più grande davanti a quella sua voglia di prendere la decisione giusta.
Era disposta ad ascoltare consigli ma forse già conosceva la risposta, la sua risposta che forse non era giusta per gli altri ma in quel momento era giusta per lei.
Forse lei si sbagliava, forse voleva solo dimostrare di riuscire a prendere la decisione giusta da sola e forse è per questo che i consigli li sentiva ma non li ascoltava.
Aveva paura ma sapeva di sbagliare, non voleva ammetterlo, la paura aveva preso il sopravvento.
E se l'avessero giudicata come la ragazza che non sapeva riflettere con il proprio cervello?
Non voleva deludere tutti.
Non voleva non voleva non voleva non voleva non voleva non voleva non voleva non voleva non voleva non voleva non voleva non voleva.
STAI LEGGENDO
Lei è un casino
PoetryLei non riesce a rendersi felice, però sa rendere infelici le persone che la circondavano