Lei era cresciuta. Ma dentro quella corazza che continuava ad edificare e rafforzare intorno al proprio cuore, sotto il mantello che aveva steso per nascondere la propria anima era rimasta la stessa, la stessa ragazza ingenua che si maschera da adulta per non mostrare le insicurezze che, come ogni volta, germogliano nel suo giardino sempreverde. In inverno si ricopriva di neve per sembrare fredda e non essere avvicinata, non meritava altre persone o pensava di proteggerle da una valanga, non di ghiaccio ma di problemi. In primavera adornava i propri capelli con corone di fiori per coprire il covo di arpie che si era stanziato nel suo cervello. In estate viveva in apnea, nel silenzio della sua stanza tratteneva il pianto come il fiato fin quando i suoi polmoni non chiedevano aiuto e i suoi occhi si riempivano dei mari che vedeva solo dalla finestra. E in autunno, sfinita, cadeva a terra, distaccata dalla speranza di esser riuscita a cambiare qualcosa, come le foglie di un albero. Si arrende.
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Lei è un casino
PoetryLei non riesce a rendersi felice, però sa rendere infelici le persone che la circondavano