È semplicemente successo...

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Canzone per il capitolo:
These days: Rudimental ft Jesse Glynne and Mecklamore

HARRY'S POV.

Svegliarsi con la sua testa sul petto, il suo profumo ad invadermi le narici e le sue gambe intrecciate alle mie, mi fece viaggiare nei ricordi fino a quando tutto questo era diventato più o meno una routine. Eravamo arrivati, in passato, a costruire un bel rapporto noi due, ma purtroppo il destino ci era stato avverso.

La tenevo stretta tra le braccia Sam, ancora incredulo del fatto che stavolta fosse davvero lei, che fosse rimasta nonostante la situazione che c'era tra noi.
C'eravamo ritrovati da pochi giorni e, nonostante mi ero promesso che, semmai l'avessi rivista, non le avrei riparlato neanche per sbaglio, in quel momento mi ritrovavo a stringerla al mio petto, consapevole del fatto che quella quiete non sarebbe durata a lungo; inoltre mi trovai a pensare che forse -in minima parte- aveva ragione sul fatto che io non l'avessi cercata per niente dopo il 'fattaccio'.

Avevo deciso così di mettere tutti i dissapori da parte e di godermi questi istanti -forse gli ultimi- con lei.

Col dito tracciai il suo braccio che mi cingeva, notando che si riempiva di piccoli puntini...rabbrividiva: reagiva al mio tocco anche da dormiente.
Il suo seno nudo premeva sul mio torace, e la sua gamba era piegata e stretta tra le mie cosce nude.

Aveva l'aria rilassata, con la bocca carnosa socchiusa e una ciocca di capelli corvini che le ricadeva sul viso.

Non persi tempo a spostargliela, rimanendo a guardare quel viso che mi aveva tormentato tanto, e che spesso aveva invaso i miei sogni - soprattutto gli incubi- nell'ultimo anno.
Era sempre la solita Sam, forse più magra, forse più rotta, ma era sempre la mia piccola imprecatrice americana.
Inspirai, ed il suo odore misto a quello del fumo mi entrò nelle narici.

Sarei voluto rimanere così per sempre, sentire la pressione dei suoi seni nudi sulla mia pelle calda, sentire per sempre la sua mano aggrappata mio collo, come se inconsciamente non volesse farmi andare via... Avrei voluto. ma il mio fottuto cellulare non fu d'accordo, ed infatti prese a suonare.
Tentai di allungarmi cautamente per prenderlo, senza svegliarla, ma questo fece sì che si girasse dal lato opposto a dove ero io, privandomi di guardarla in viso.
Non che guardarla da quell'altra prospettiva mi dispiacesse troppo, voglio dire, Sam aveva sempre avuto un bel culo, ancor più senza alcun indumento che lo copriva.

Sbuffai silenziosamente -sia per il cellulare che per la direzione un po' perversa che stavano prendendo i miei pensieri-,  e dopo essermi schiarito la voce ,risposi malamente al mio amico dagli occhi cerulei, dall'altro lato della linea telefonica.
"Che vuoi?"
"Non trovo Sam, non è ancora arrivata. Niall non l'ha sentita, Greg non sa dove sia, e Christ...."
"È qui" lo interruppi a voce bassa.
"Cosa vuol dire che è lì?"
Alzai gli occhi al cielo a quella domanda idiota e tentai di mantenere il tono della voce basso, per non svegliare la bella mora al mio fianco.
"Cosa vuol dire secondo te? È a casa mia."
"E perché è ancora lì e non risponde alle mie chiamate?"
"Sta dormendo" lo informai, quasi annoiato da quello scambio di battute.
"Vuoi dire che mentre si preparava per venire qui si è addormentata?"
"Sì, come una pera Louis. Ha avuto un attacco di narcolessia. Ma ti pare?" Alzai leggermente la voce e la bruna dagli occhi verdi si mosse leggermente.
"Ora devo staccare prima che la svegli parlando con te"
"Cosa vuol dire prima che....o cazzo. Siete nello stesso letto Harry?" Chiusi gli occhi e feci una smorfia.

 Siete nello stesso letto Harry?" Chiusi gli occhi e feci una smorfia

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