Ad Erika ed Omar

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Ad Erika ed Omar

Nel  2001, Erika  a soli 16 anni, con il concorso del fidanzatino Omar,  uccise premeditatamente a colpi di coltello la madre Susanna e, perché  testimone, il fratello undicenne.  la morte violenta proposta in tutte le salse in tv, fin da bambini, nasconde la sua terribile essenza. Un esperienza come quella narrata in questa poesia, vissuta da bambino, lascia una senso profondo, e in questo caso "positivo", di ribrezzo e dolore quasi cosmico di fronte a questo atto. Mi piace pensare che, se Erika ed Omar avessero avuto una tale esperienza forse ora non parleremo di loro. 

Per i più giovani che forse non sanno, ma una volta, in tutta Italia, ognuno uccideva il proprio maiale, che veniva tenuto con le funi da diverse persone e veniva accoltellato dal macellaio che cercava con un coltello lungo e affilato di colpirlo al cuore, operazione che non sempre riusciva al primo colpo ed allora era una agonia per la bestia...

Samurai di cartone

muoiono,

rinascono,

ma no,

resuscitano.

E le guerre,

le lance,

e le spade

che tagliano teste;

è impalpabile

e rosso

quel sangue,

non sporca.

 

Quando Peppe,

"bon'alma"   (buonanima)

diceva,

perché allora

tutti figli

eravamo:

"Riegge figlie, Riegge forte!"    (reggi, figlio, reggi forte)

 

E la lama

affilata

affondava

profonda;

un sussulto di forza

e di vita

agitava la bestia.

 

"Riegge figlie, Riegge forte!"

 

Le urla di morte

laceravan le orecchie,

le strade,

ed il mio cuore.

"Steu a accide gli puorche!" (stanno uccidendo il maiale)

 

"Riegge figlie, Riegge forte!"

 

Era caldo,

era rosso

quel sangue

ed usciva a fiotti

e sporcava

le mani

e il mio cuore.

 

"Riegge figlie, Riegge forte!"

 

Era freddo

quel giorno

e l'odore

di sangue

e di urina

feriva narici

e il mio cuore.

 

"Riegge figlie, Riegge forte!"

 

Quel giorno

ho imparato

la morte.


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