Dignità

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La chiamano superbia.

Ma vago è il confin tra le parole

e quello che la mente intende.

Di un territorio

completamente mai esplorato

il dizionario è mappa.

Parole su parole ricama

l’eschimese intorno al fragile cristallo

che noi chiamiamo solamente neve.

 

Per quali punti allora passa la strada

in termini, che unisce la superbia all’umiltà?

l’esperto ormai la chiama flessibilità:

Leone con le pecore,

pecora con i leoni.

 

Ma anche in questo campo

è come in guerra,

chi vince comanda sulla storia

e spaccia  la sue  verità.

Chi in pugno stringe la potenza

controlla  le chiavi della conoscenza

Il dizionario e quello che contiene  

lo usa solo come gli conviene.

 

Per essere ascoltati e riveriti allora

bisogna andare con il gregge?

Io, no!

Ai miei significati, amici,

e alle mie rime non rinuncio

a  costo di rimanere solo come un cane

non son disposto a rinnegare

quel che io chiamo orgoglio e dignità.

 

Ai saltimbanchi e ai menestrelli

allor io dico:

con umiltà strana e caparbia

condita con un pizzico di rabbia

”chiamatela pur come vi pare,

 anche superbia.”

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