Scena al Capitolo.22

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Frank e Gerard si stavano ancora baciando quando entrarono nell'appartamento del primo, tirandosi distrattamente la porta alle spalle.

Per tutto il viaggio di ritorno verso la città Frank aveva tenuto una mano sulla gamba di Gerard, muovendo le dita di tanto in tanto, e quando avevano parcheggiato erano rimasti seduti in auto per qualche minuto commentando le imprese della giornata, ovviamente tra un bacio e l'altro.

"Saliamo da me" aveva decretato Frank alla fine, e Gerard non aveva avuto nulla da obiettare. Anzi.

Dopo aver varcato la soglia pressoché abbracciati, con Gerard che teneva Frank dalla vita e lui con un braccio allacciato al suo collo, il primo si staccò parzialmente prendendo l'altro per mano e tirandoselo addosso sul divano. Frank cadde su di lui con un mugolio sorpreso ma si riprese in fretta e gli si spinse addosso riprendendo a baciarlo con foga, come se avesse aspettato di poterlo fare per tutto il giorno. E forse in effetti era proprio così vista l'interruzione di quella mattina.

"Hai fame?" gli domandò giusto per non sembrare un padrone di casa maleducato, senza staccarsi davvero dalle sue labbra. "Vuoi- mangiare qualcosa?"

Gerard gli strinse le braccia intorno alla vita iniziando a lasciargli una scia di baci leggeri lungo la mandibola verso la gola e poi lungo il collo, e Frank rabbrividì.

"Okay" balbettò. "Magari mangiamo dopo" concluse frettolosamente afferrandogli i capelli e inclinando la testa all'indietro.

Gerard spostò le mani sulla sua schiena e gli sollevò la maglia, sfilandogliela in modo impacciato e lanciandola dall'altra parte del divano; appena Frank sentì le sue mani accarezzargli la schiena si inarcò leggermente spingendoglisi contro, poi a sua volta gli tolse la maglia spostando le mani in fretta verso la cintura dei suoi pantaloni. Gerard questa volta non commentò e lo lasciò fare. Era agitato e nella sua mente si stava facendo mille paranoie ma allo stesso tempo sapeva ciò che voleva e quello che voleva era Frank, lo voleva completamente e questo superava e rendeva quasi irrilevante tutto il resto. Quasi.

Sentiva il suo cuore battere troppo veloce e il suo respiro decisamente troppo irregolare, troppo accelerato rispetto a quello di Frank, e la cosa lo imbarazzava e peggiorava solo la situazione perché finiva per renderlo ancora più agitato. E sapeva bene di essere finito in un circolo vizioso eterno, ma non poteva farci proprio niente. Frank intanto gli stava slacciando i pantaloni e glieli tirava verso il basso, cercando di sfilarli nonostante fosse sulle sue gambe e questo rendesse l'operazione più complicata del normale, e Gerard cercò di rendergli il compito più semplice alzando il bacino e puntellandosi sulla schiena. Ma Frank a quel punto approfittò della situazione spingendosi repentinamente contro di lui con un sorrisetto e facendolo boccheggiare. Gerard gemette più forte di quanto avrebbe voluto e affondò poco delicatamente le dita nei suoi fianchi, Frank però sembrò gradire la cosa perché gli si mosse addosso sospirando in segno di approvazione.

Le mani di Gerard scivolarono dai fianchi alla parte davanti dei suoi pantaloni che in un secondo erano aperti e pronti per essere sfilati, così Frank si alzò in piedi togliendoseli in fretta mentre l'altro seguiva ogni suo movimento. Quando tornò a guardarlo si accorse che Gerard lo osservava con occhi talmente scuri che pareva volesse mangiarlo; arrossendo gli si avvicinò e si abbassò appoggiandosi con le mani al divano, e Gerard si sporse verso di lui per baciarlo cercando di trascinarlo accanto a sé. Frank però riuscì a liberarsi e con un sorrisetto appoggiò le mani alle sue anche tirandogli finalmente via i jeans. Gerard lo lasciò fare ancora una volta, continuando a guardarlo negli occhi dal basso, e quando Frank si fu di nuovo avvicinato abbastanza lo circondò con le gambe intrappolandolo.

Frank ridacchiò. "E ora cosa vorresti fare?" gli chiese con voce roca.

Gerard, cercando di tenere a freno i battiti del suo cuore che pareva volergli fuggire dal petto da un momento all'altro, si sedette più dritto sul divano. Senza dire una parola iniziò a far scorrere le mani lungo le gambe del ragazzo fino alle sue anche, dove incontrava la stoffa dei boxer, e poi di nuovo sulle gambe più lentamente e verso l'interno.

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