Scena al Capitolo.26

848 22 0
                                    

"Dormono tutti?" chiese Frank, che indossava una tuta di Gerard.

"Sembra di sì ma sai cosa? Se anche fossero svegli non me ne fregherebbe niente comunque" affermò facendogli cenno di raggiungerlo accanto a lui. Frank non se lo fece ripetere due volte, lasciandosi scivolare al suo fianco.

Per qualche secondo i due ragazzi rimasero fermi a fissarsi negli occhi, poi Gerard si mosse fulmineo verso Frank, portandolo a cadere sul materasso e intrappolandolo tra le sue braccia, appoggiate ai lati della sua testa. Quando poi prese a baciarlo lo fece con così tanta passione e urgenza che a Frank quasi girò la testa. Subito si aggrappò alla sua maglia facendo vagare le mani ovunque, e quando pochi minuti dopo si trovò quasi completamente spogliato sotto di lui non ne fu affatto sorpreso. Gerard lo baciava come se volesse nutrirsi di lui e di tutta la sua energia, anche se effettivamente non ne sembrava particolarmente carente in quel momento; si spingeva contro di lui quasi quella fra loro fosse una lotta per il potere, e Frank lo lasciava fare perché la cosa non gli dispiaceva affatto.

Anzi, più lui si mostrava violento più Frank sentiva il sangue fluire verso il bassoventre e la sua erezione farsi più presente. Gerard iniziò a muovere il bacino contro il suo lasciandosi sfuggire un gemito che più che altro somigliava a un ringhio e le dita di Frank volarono alla sua nuca, stringendosi alle ciocche scure della sua chioma e strattonandole con forza. Le mani di Gerard erano ovunque sul suo corpo, accarezzando ogni centimetro di pelle e stringendogli i fianchi, le cosce, le spalle; poi una scivolò all'elastico dei boxer tirandoglieli via in un attimo e facendo fare la stessa fine anche ai suoi stessi, infine le loro erezioni furono a contatto, strappando un gemito a entrambi. Frank si sentì quasi disorientato, per la velocità con cui tutto stava accadendo, per l'ardore quasi animalesco che Gerard stava dimostrando, per la portata decisamente non indifferente della sua eccitazione, e quando lui iniziò a succhiargli e mordergli l'orecchio accarezzandone il lobo con la lingua Frank non riuscì a non ansimare, pretendendo di più da quel contatto che era sempre troppo superficiale e delicato per quanto aggressivo fosse Gerard.

Con un gesto svelto allacciò le gambe intorno al suo busto spingendosi contro di lui, e Gerard aiutò il movimento appoggiandogli una mano sulle natiche e tirandoselo addosso mentre gli mordeva e succhiava la pelle del collo. Poi ad un tratto alzò la testa e lo osservò con uno sguardo che Frank pensò essere quasi selvaggio oltre che terribilmente eccitante, e lentamente ma con forza fu dentro di lui.

Gerard gettò la testa all'indietro e Frank dovette mordersi un labbro quasi a sangue per evitare di mettersi a gemere ben poco virilmente sotto le spinte dell'altro che senza alcun preavviso, da che gli ansimava vicino all'orecchio aveva spostato le labbra lungo il suo collo a mordergli la spalla, e anche piuttosto forte. Frank spalancò gli occhi e sbatté le palpebre sorpreso, mentre di riflesso stringeva di nuovo i capelli di Gerard tanto che per un attimo temette che glieli avrebbe strappati.

Ma dio, gli aveva fatto male, e quello avrebbe lasciato un bel segno.

Gerard alzò di nuovo lo sguardo su di lui e Frank vide nei suoi occhi lampeggiare una luce feroce, carica di lussuria ma anche di rabbia, dolore, violenza, e ne fu completamente sommerso ed influenzato. Con forza strattonò i capelli del ragazzo finché non ebbe il viso al livello del suo, poi lo forzò a baciarlo anche se Gerard non aveva di certo l'intenzione di scansarlo, e quel bacio fu brutale e profondo, ricco di una forza che nessuno dei due aveva mai sperimentato.

Le spinte ripresero e Frank si lasciò sfuggire un ansito, che a sua volta portò Gerard a soffocare un gemito contro la sua bocca. Dovevano pur sempre ricordare che non erano soli in quella casa ma che anzi, probabilmente c'era solo un muro a dividerli da uno qualsiasi degli altri occupanti, e nessuno avrebbe dovuto sentirli per niente al mondo. Nonostante le menti annebbiate entrambi avevano quel punto ben saldo in mente.

Frank sapeva bene che quello era niente meno che sesso per sfogo; sì insomma, sesso per liberarsi di tutta la rabbia, di tutto il dolore e di tutta la frustrazione, sesso che fosse disinibito, violento e liberatorio. E non gli dispiaceva per questo. Non pensava fosse scorretto o in qualche modo ingiusto, semplicemente sapeva che era ciò di cui Gerard aveva bisogno in quel momento ed era felice di poterglielo dare.

Oh dio, decisamente molto felice, rettificò nella sua mente quando il ragazzo nei suoi movimenti arrivò a toccare la sua prostata. Frank aprì la bocca in un gemito muto e Gerard ghignò iniziando a far scorrere la mano lungo il suo membro e mordendolo ancora, forte come la volta precedente anche se per Frank non fu più così tanto scioccante. Con un gemito che non sapeva neanche lui se fosse di piacere o di dolore gli piantò le unghie nella schiena e non si stupì quando Gerard non se ne lamentò.

Mentre il gioco di potere fra loro diventava sempre più spinto, i movimenti di Gerard si facevano via via più secchi e profondi così come quelli della mano che stringeva l'erezione di Frank. Il ragazzo spostò le sue, fino a quel momento ferme sulla schiena dell'altro, giù verso le sue gambe per poi fermarle all'altezza delle cosce, in alto, dove le strinsero forte provocando un sorrisetto soddisfatto e provocante sul viso del più grande, che a sua volta lasciò un altro piccolo morso sulla sua pelle. Niente a che vedere con i precedenti ma sempre fonte di una strana sensazione dolorosamente pungente e allo stesso tempo piacevole in modo bruciante.

E fu quando Frank sentì, subito dopo i denti, la lingua di Gerard accarezzargli la pelle che seppe di essere arrivato al limite. Da come si muoveva anche Gerard non doveva essere lontano. Non passarono due minuti, infatti, che il ragazzo seppellì il viso nell'incavo del suo collo, mordendolo vicino alla clavicola e ansimando il più silenziosamente possibile nel suo orecchio mentre tutto il suo corpo si irrigidiva e fremeva. Tutto meno che la sua mano grazie a dio, pensò Frank, perdendosi nel piacere che gli stava provocando e abbandonandosi finalmente a un liberatorio orgasmo.

Solo quando Gerard si spostò da sopra di lui si rese conto che stava ancora stringendogli i capelli, e si affrettò a lasciarli andare provocandogli una risatina leggera e molto breve. Ma era pur sempre una risata, pensò Frank.

Dopo essersi ripuliti Gerard si infilò sotto le coperte in fretta lasciando un posto al suo fianco nel quale lui scivolò all'istante.

---

Per leggere il capitolo completo, e la storia per intero, andate a visitare il mio profilo ufficiale: shesRoxy !

Face it - REDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora