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Alena finì di mangiare e portò tutto in cucina.

Clay era seduto sul divano e aveva gli occhi chiusi, così la ragazza si sedette vicino a lui.

《Hey, sei stanco?》

《Mmm? Io?》rispose sbadigliando.

《No, no. Che ore sono, a proposito?》continuò stropicciandosi gli occhi.

《Sono quasi le otto》

Il moro sbiancò in viso quando sentì il suono del motore di una macchina.

《Cazzo... è arrivato mio padre...》

《E quindi?》

《E quindi non puoi farti vedere qui》

《Perché?》

《Perché ha una mente chiusa... diciamo così》disse prendendola per un braccio e cercando di smuoverla da lì.

《No, voglio presentarmi》

《Cazzo, Alena. Hai addosso la mia maglietta, cosa deve pensare?》domandò retoricamente prendendola a sacco e salendo le scale velocemente.

《CLAY?!》chiamò una voce profonda proveniente dal salotto.

《Ciao papà! Sono in camera, ora arrivo》

《Non ti scomodare, vengo io tra cinque minuti. Il tempo di cambiarmi》

《Sole cambiati》

《Qui davanti a te?!》

《Mi giro, lo prometto》

《Eh va bene》sbuffò e si tolse la maglietta, afferrando la sua.

《Dopo ti riaccompagno a casa》disse Clay guardando fuori dalla porta.

《Tranquillo, vado a casa con il pullman》

《Non mi scoccia portarti, Sole》

《Lo so, ma devo andare da Tara per risultare credibile》

La ragazza si sedette sul letto per infilarsi le scarpe.

《Non sei arrabbiata con me perché ti sto praticamente cacciando di casa, vero?》

Lei sorrise e scosse la testa, avviandosi verso la finestra.

《Dici che questo ramo regge?》

《Regge benissimo. In tutte le volte che sono scappato di casa non ha mai ceduto》

《Allora ciao》disse lei appollaiandosi sulla finestra.

《Ciao》la salutò Clay avvicinandosi, posandole le mani sulle ginocchia e baciandole le labbra dolcemente e poi la guancia.

La castana come una scimmia scese un ramo alla volta e pochi secondi dopo si ritrovò a terra.

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