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"Devi scusarmi per il mio amico," disse Lauren al ragazzo. "Alcune volte può essere una testa dura. Abbiamo avuto alcune disavventure lungo questo viaggio e l'unica cosa che cerca di fare è mantenere il gruppo al sicuro." Concluse calciando una pietra sul terreno del cortile. 

Vide il resto del gruppo da lontano a fissarli mentre si scambiavano qualche parola. 

"Non c'è bisogno di scusarti, capisco perfettamente," provò Harry a tranquillizzarla. "Sono solo felice di non essermi ritrovato con una pallottola nel cranio, sinceramente." Lauren ridacchiò. 

"Facevi parte di un gruppo?" Chiese dopo un paio di secondi che passarono in silenzio. 

"Diciamo di sì," spiegò il ragazzo. "Il mio gruppo era la mia famiglia. Mia madre, mio padre, mia sorella maggiore e il mio fidanzato. Siamo partiti da Dallas dopo l'allarme che il presidente diede in TV, sai, quello che diceva di dirigersi verso Atlanta per essere accolti. Bé, invece di essere stati accolti ho perso tutti. Ci avevano circondato e non ce l'hanno fatta. Da un anno, o circa, che vago da solo," sorrise tristemente. "Ho trovato questo posto per caso, davvero. Ho visto una dei vostri sulla torre di vedetta e avevo alcuni vaganti alle spalle. Mi hanno seguito per un'intera giornata. Non volevo portare nessun disturbo al tuo gruppo, lo giuro."

"Io ti credo, Harry," disse la ragazza poggiando una mano sulla spalla del ragazzo. "So che anche il resto del gruppo lo farà dopo che gli avrò parlato. Justin è l'unico che avrà bisogno di più tempo ma so che dopo andrete d'accordo," sorrise Lauren. 

"Uhm, in realtà volevo ripartire oggi," annunciò il ragazzo. 

"Che senso ha vagare da solo tutto il tempo, senza armi e cibo, rischiando la propria vita quando puoi aggiungerti a noi?" Chiese Lauren. "Davvero, Harry, vorrei che tu rimanessi. Abbiamo cibo, abbiamo dei letti, a volte acqua calda per lavarci, abbiamo delle mura che ci proteggono-"

"Sì, ma per quanto durerà, Lauren?" Harry bloccò la ragazza. "Tutto è temporaneo ora, la sicurezza è temporanea, il cibo è temporaneo, l'acqua calda anche."

"Il mio gruppo non è temporaneo," ribadì Lauren. "So che loro mi proteggeranno per sempre come io farò e ho fatto con loro. E questo è molto importante, vagare da soli non è sicuro. Per quanto tutto questo possa essere temporaneo," disse Lauren indicando l'edificio e tutto quello che li circondava. "So che avrò un gruppo su cui appoggiarmi quando avrò bisogno d'aiuto ed una spalla su cui piangere quando crollerò."

"Probabilmente hai ragione," disse Harry facendo spallucce.

"Ti prego, pensa alla mia proposta. Voglio davvero che tu rimanga," disse Lauren sinceramente.

"Ci penserò su," disse Harry. "Se all'ora di cena mi troverai a mangiare con gli altri vorrà dire che ho accettato la tua proposta," concluse sorridendo. 

"Okay," Lauren sorrise al ragazzo. "Spero di vederti all'ora di cena," aggiunse. 

"Camila!" Lauren sentì la voce di Hayley urlare. 

Si girò verso il suo gruppo, notando la ragazza che amava in una paio di jeans e una t-shirt. Precisamente una t-shirt di Lauren.

Alla vista, il cuore di Lauren prima saltò un battito per poi riprendere a battere velocemente subito dopo. "Scusami un attimo," Lauren si scusò con il ragazzo al suo fianco, anche lui guardava curioso la ragazza appena uscita dall'edificio, per poi avvicinarsi al resto del gruppo. 

"Camz," salutò Lauren. Tutti guardavano curiosamente le due ragazze interagire. 

"Ti ho rubato questa maglia, spero non ti dispiaccia," disse Camila tirando leggermente il colletto della t-shirt. "Assolutamente," rispose con un sorriso enorme e sinceramente l'altra ragazza. "Sta meglio a te che a me, comunque."

Le due ragazze rimasero a guardarsi sorridendo per qualche secondo finchè Ally non mise fine al silenzio. "Come ti senti, Mila?"

"In questo momento, davvero bene," disse aspirando pesantemente. Erano passati quattro giorni e lei non era uscita dalla sua stanza nemmeno una volta. 

"Dannazione, Mila, appena mi hanno detto cos'era successo mi sono sentita morire," disse onestamente Dinah spingendo Camila in un tenero abbraccio. "Ma tutti sapevamo che sei una stronza forte. Insomma quel bastardo è morto appena ti ha morso. Cazzo, ti fai rispettare anche dagli zombie, devi insegnarmi," disse con i suoi soliti modi la ragazza bionda facendo ridere l'intero gruppo, Camila compresa. 

"Onestamente non so nemmeno io come ho fatto," disse guardando Lauren.

"Nessuno lo sa," disse Lauren. "Ma siamo tutti felici di averti qui, davvero."

Tutti annuirono. 

"Ci sei mancata," disse Jenny nonostante quello che era successo. "Hai fatto prendere un colpo a tutti, ma come ha detto Lauren, siamo tutti felici che tu sia qui con noi," Camila tolse il braccio che Dinah aveva sulla spalla di Camila e andò verso Jenny per stringerla in un abbraccio. Tutti rimasero sorpresi da quello che era appena successo perché fino a qualche mese prima Camila detestava Jenny e non riusciva nemmeno a guardarla. 

"Grazie se hai tenuto d'occhio Lauren in questi giorni in cui io non potevo," le sussurrò sinceramente. Jenny capì che Camila l'aveva completamente perdonata e sorrise veramente. 




Ora le due ragazze si trovavano di nuovo nella loro stanza, Lauren seduta sulla sedia mentre Camila si mise a sedere sul letto con la schiena contro il muro. 

Lauren non riusciva più a toglierle gli occhi da dosso appena uscì nel cortile indossando la sua maglia. 

"Perchè mi guardi?" Chiese Camila alzando gli occhi dal libro che stava leggendo, l'unico che l'era rimasto.

"Non posso?" Stuzzicò Lauren. "Vorrei vederti indossare i miei vestiti più spesso."

Le due si guardarono per qualche secondo. "Vorrei tanto baciarti in questo momento," aggiunse la ragazza. I suoi occhi erano più verdi del solito notò Camila.

Lauren si alzò dalla sedia e si mise a sedere sul letto di fronte alla ragazza più piccola. 

"Posso?" Chiese dolcemente Lauren. 

Camila abbasso lo sguardo verso il libro oramai chiuso tre le sue gambe incrociate. Lauren spostò una ciocca di capelli dal viso della ragazza più piccola ed incominciò ad avvicinarsi lentamente. 

Ma Lauren non si sarebbe mai aspettata che Camila si alzò dal letto e pronunciò quella parola che rese il suo cuore immediatamente debole e triste. "Esci," disse Camila puntando verso la porta. "Non sono ancora pronta per rifare una cosa del genere."

"Camz-"

"No, Lauren. So che l'altro giorno ti ho chiesto di baciarmi ma perché temevo di non rivederti mai più. Sappiamo entrambe cosa proviamo ma io non sono ancora pronta per ricominciare tutto questo da capo," disse Camila mantenendo sempre il suo sguardo basso. Aveva una paura tremenda di guardare negli occhi della ragazza che ancora sedeva sul setto. "Vi ho perdonate entrambe, ma io ho ancora bisogno di tempo. E devi rispettare la mia scelta."

"Okay," mormorò Lauren. "Mi dispiace solamente per tutto il dolore che ti ho portato e se ho rovinato tutta la fiducia che avevi nei miei confronti."

"Ti prego, vai ora," disse di nuovo Camila tenendo il suo dito puntato verso la porta. "Ho bisogno di stare da sola."

Lauren si alzò dal letto, passando davanti la ragazza più piccola e non si fermò a guardarla nemmeno per un secondo. Aprì la porta della stanza per poi sbatterla una volta uscita. 

Camila sussultò al rumore e finalmente alzò lo sguardo.

E si rese conto solo in quel momento di quanto fosse vuota quella stanza senza Lauren.




A/N: spero che vi faccia piacere che io stia aggiornando costantemente. 

Grazie per continuare a leggere le mie storie nonostante le mie infinite assenze da questa piattaforma. 

Buona giornata xx.

hunger, thirst & love ➳ camren Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora