Capitolo 1

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<sono centocinquanta>

Affermai aprendo il palmo della mano libera, aspettando che il ragazzo mi desse i soldi

<avanti, non ho tutta la nottata, ci sono altre persone che aspettano ed io ho una cazzo di vita>

<ma centocinquanta sono troppi! non era quello che avevamo deciso!>

Guardai il ragazzo, accigliata, odiavo sprecare tempo prezioso con questo tipo di persone, quelle che tentano di fare i finti tonti per pagare di meno e rubare la merce, ma non sapeva minimamente con chi aveva a che fare e non avevo intenzione di perdere altro tempo, in quel quartiere si tirava avanti come si poteva, i soldi mancavano, il potere, i viveri, tutti in mano ai capi delle bande, ma solo uno di essi aveva il vero e proprio controllo, solo uno di essi poteva permettersi di fare ciò che voleva, quando voleva e come voleva, il capo, forse la persona più pericolosa che popolava quella zona.

<non ho tutti quei soldi, ti prego>

Gli occhi di quell'uomo sembravano quasi terrorizzati, ma non potevo farci nulla, quei soldi mi servivano per sfamare mio fratello, l'unica persona a cui tenevo davvero.
Mia madre era completamente assente per noi, si era buttata nel giro della prostituzione per guadagnare qualcosa, ma era andata incontro ad alcool e droga, per lei, esistevano soltanto il sesso ed il fumo, ed ora come ora, io ero l'unica che poteva dar da mangiare a mio fratello e dargli un'istruzione

<devi andare in chiesa per pregare, di certo non devi farlo qui, con me>

Mi voltai scuotendo leggermente la testa, iniziando a camminare dalla parte opposta al ragazzo per liberarmi di lui, avrei dato quella dose a qualcun'altro e ci avrei guadagnato qualche soldo in più, che di certo non faceva male

<ehi aspetta! Ti prego! Si arrabbierà con...me...>

La sua voce andò ad affievolirsi, mi voltai alzando gli occhi al cielo, quella notte non c'erano stelle, la volta celeste era completamente coperta da un fitto strato di nuvole ed una candida pioggerella bagnava l'asfalto umido.

Notai un'altra figura accanto al ragazzo, avrà avuto circa una quarantina d'anni, incrociai i suoi occhi color ghiaccio ed un brivido di puro terrore corse lungo la mia spina dorsale, giravano voci che Jason Black, colui che governava indisturbato e faceva tutto ciò che voleva senza dar conto a nessuno, era riuscito a fare un patto con una delle bande più potenti del quartiere, e adesso, il capo di quella banda era davanti a me, gli occhi iniettati di pura malvagità.

<non è un mio problema, il prezzo pattuito era quello, non posso farci nulla, o mi date quei soldi, o andate da qualcun altro>

Non so dove trovai il coraggio per pronunciare quelle parole, in quel momento, volevo solo darmela a gambe e correre il più lontano possibile da lì.

<il signor Black vuole vederti, o vieni con le buone, oppure sarò costretto a portarti con le cattive>

Indietreggiai, non sarei andata con lui. Sapevo che entrare nel giro dello spaccio prima o poi mi avrebbe portata a questo, ma non potevo lasciare mio fratello da solo...tutte le persone che venivano convocate da quell'uomo finivano per essere ammazzate, ed io dovevo obbligatoriamente rimanere in vita almeno per altri quattro anni, il tempo che mio fratello avesse compiuto quattordici anni e fosse stato in grado di sopravvivere anche senza di me.

odi et amo //DaddyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora