Capitolo 5

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JASON

Jackson era il mio medico di fiducia, nonché mio migliore amico.
Venne a casa e medicò i polsi di Jess, ci vollero otto punti per ferita.
Aveva perso molto sangue, dovette attaccarla ad una flebo per farle assumere quanti più liquidi possibili, era stata fortunata, non fu necessaria una trasfusione.

<è ridotta male, ma dovrebbe cavarsela. Non perderla di vista Jason, potrebbe farsi male>

Lo guardai, stringendo la mano fredda della ragazza sedata

<non lo farò, grazie J>

<sarà molto debole, non farla alzare d'accordo?>

Annuii
Se ne andò poco dopo, ed io e la ragazza rimanemmo soli
Le accarezzai la fronte, scostandole una ciocca di capelli dal volto.
Sembrava così tormentata, eppure così bella e forte

JESS

Aprii gli occhi lentamente, e realizzai l'accaduto, con angoscia.
Avevo un cerotto sul braccio, le bende ai polsi, ed ero senza forze
Tentai di alzarmi, ma una mano mi bloccò

<dove pensi di andare?>

<lasciami andare stronzo>

La mia voce non era convincente, era flebile
Mi sentivo frustrata, e imprigionata

<tu non vai da nessuna parte, vedi di non comportarti come una bambina di 5 anni>

Mi passò un braccio dietro la schiena e mi sollevò per farmi bere un sorso d'acqua

<devi mangiare, sei sottopeso e sono passati già due giorni da quando non mangi>

Feci segno di no con la testa, ma a lui sembrò non importare

<riesci a camminare?>

<non sono invalida>

Non appena mi misi seduta un giramento di testa mi costrinse a stendermi di nuovo

<d'accordo>

Affermò Jason
Mi prese in braccio nonostante le mie proteste e mi portò nella sala da pranzo
Sul tavolo c'era una fetta di carne con del pane

<ti ho detto che non ho fame, in quale lingua devo spiegartelo? Vuoi un disegnino??>

Lui sembrò non sentirmi neanche.
Si sedette sulla sedia con me in braccio ed iniziò a cullarmi, come fossi una bambina.
L'ira che provavo lentamente scivolava via

<allora?>

<cosa vuoi?>

<hai deciso di mangiare? Non costringermi a forzarti, non voglio essere cattivo..non con te>

Lo guardai, confusa
Cosa avevo di così tanto speciale?

<perché non mi uccidi come fai con tutti quelli che interferiscono con i tuoi piani?>

<volevo, ma ho cambiato idea. Sei solo una ragazzina, non dovresti combattere così per sopravvivere>

<non ho altra scelta>

Sussurrai

<e poi ho 19 anni, non sono molto più piccola di te>

<bambina, io ne ho 27>

Rimasi sorpresa
Intanto il ragazzo non aveva smesso di cullarmi

<adesso proviamo a mangiare qualcosa, così poi ti porto a letto>

odi et amo //DaddyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora